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Lo scontro

Stop a forniture gas verso Polonia e Bulgaria, Von der Leyen: "Non cederemo al ricatto russo"

La Russia sospende le forniture verso i due Paesi per il mancato pagamento in rubli e il prezzo del gas sale del 17%. La presidente della Commissione europea assicura sostegno e afferma che l'Ue ha soluzioni alternative

di Antonio Cardarelli 27 Aprile 2022 12:57
financialounge -  Gas Gazprom Ursula von der Leyen

"L'annuncio di Gazprom è un altro tentativo della Russia di ricattarci con il gas. Siamo preparati per questo scenario". Su Twitter ha risposto così Ursula Von der Leyen, presidente della Commisione europea, all'annuncio della sospensione delle forniture di gas verso Polonia e Russia annunciato da Gazprom. Una scelta motivata dalla compagnia statale russa con il rifiuto di pagare il gas in rubli, come intimato da Mosca. Il prezzo del gas, dopo la ritorsione russa, è aumentato del 17%.

REPLICA DELL'UE


La risposta di Von der Leyen non si è fatta attendere: "Stiamo delineando la nostra risposta coordinata dell'Ue". Gli europei possono confidare che resteremo uniti e solidali con gli Stati membri colpiti', ha scritto. In una nota, la presidente definisce la decisione di Gazprom "ingiustificata e inaccettabile" e mostra "ancora una volta l'inaffidabilità della Russia come fornitore di gas".

"PRONTI PER QUESTO SCENARIO"


"Stiamo lavorando per assicurare forniture alternative e il miglior livello di scorte in tutta l'Ue. Gli Stati membri hanno predisposto piani di emergenza proprio per questo scenario e abbiamo lavorato con loro in coordinamento e solidarietà", ha proseguito. "Continueremo a lavorare con i partner internazionale per assicurare flussi alternativi e io continuerò a lavorare con i leader europei e mondiali per assicurare la sicurezza delle forniture energetiche in Europa. Gli europei - ha concluso - possono contare sul fatto che siamo uniti ad affrontare questa nuova sfida. Gli europei possono contare sul nostro pieno sostegno".

"RICATTO INACCETTABILE"


La decisione di Gazprom è stata ufficializzata in mattinata. È stata la compagnia polacca del gas PGNiG ad annunciare la completa cessazione della fornitura di gas naturale fornita da Gazprom nell'ambito del contratto Yamal. Il premier bulgaro Kiril Petkov ha dichiarato che la scelta della Russia è un "ricatto inaccettabile" e l'interruzione "costituisce una grave violazione del contratto"
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