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La giornata sui mercati

Spread fermo, i mercati non credono all'ipotesi della crisi di governo sulle spese militari

La possibilità di una crisi politica dopo la presa di posizione di Conte sull'aumento delle spese militari non provoca scossoni sullo spread. Occhi degli investitori ancora puntati sui colloqui tra Russia e Ucraina

di Antonio Cardarelli 30 Marzo 2022 09:37
financialounge -  Borse europee mercati Piazza Affari spread

Avvio debole per le Borse europee dopo i rialzi di ieri. Piazza Affari perde lo 0,4%, ma la minaccia di una crisi di governo non sembra preoccupare gli investitori. Lo spread, infatti, è rimasto sostanzialmente fermo intorno ai 150 punti base. In rosso anche gli altri listini europei, con Francoforte che perde poco meno di un punto percentuale in avvio.

SPACCATURA DRAGHI-CONTE


In queste ore gli investitori guardano anche a quanto sta accadendo nella politica italiana. L'annuncio dell'aumento delle spese militari al 2% del Pil ha provocato una spaccatura tra il leader del Movimento 5Stelle, Giuseppe Conte, e il resto degli alleati di governo. Mario Draghi è salito al Colle per un incontro con il presidente Sergio Mattarella, e oggi in aula arriva il Dl Ucraina. Conte, pur dicendo di non avere intenzione di aprire una crisi, continua a porre la questione del no al riarmo. A Piazza Affari, dopo i primi scambi, le azioni di Leonardo guadagnano circa l'1,5%.

LE TRATTATIVE TRA RUSSIA E UCRAINA


Mercati ancora concentrati sulle trattative in corso a Istanbul tra Russia e Ucraina. Ieri la notizia dei "significativi progressi" ha portato le Borse al rialzo. Le due parti avrebbero almeno trovato un terreno per il dialogo, con la Russia disposta ad accettare (sul lungo termine) l'ingresso dell'Ucraina nell'Unione europea e Kiev pronta a dire sì alla neutralità, a patto di avere garanzie di difesa da alcuni Paesi, compresa l'Italia.

LAVROV IN CINA


Poche ore dopo la conclusione dei colloqui, che avevano inoltre portato a un parziale rallentamento dell'offensiva russa, è trapelato un certo scetticismo da parte di Usa e Ucraina. Secondo questi ultimi, infatti, il ritiro delle truppe russe sarebbe solo un trucco per permettere alle forze di Mosca di riorganizzarsi e concentrarsi verso l'Ucraina Orientale. Nel frattempo il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, è arrivato in Cina per tenere una serie di incontri diplomatici. Il ruolo della Cina, è bene ricordarlo, è fondamentale per far sì che le sanzioni dei Paesi occidentali contro la Russia abbiano l'effetto sperato.

BORSE ASIATICHE MISTE


Sui mercati asiatici la Borsa di Tokyo perde terreno sul finale e chiude con il Nikkei in calo dello 0,8%. A pesare sugli scambi i dati deboli sull'andamento delle vendite al dettaglio a febbraio, lo stacco della cedola da parte di diverse società e il rialzo dello yen, che ha guadagnato qualche posizione dopo essere sceso ieri ai minimi dal 2015 sul dollaro. Nonostante il lockdown che ha colpito la città, la Borsa di Shanghai guadagna l'1,96%. Bene anche Hong Kong (+1,86%), entrambi i listini sono sostenuti dalle promesse di aiuti all'economia da parte del governo di Pechino.

PETROLIO IN RIALZO


Rialza la testa il prezzo del petrolio: il future maggio sul Wti guadagna il 2,1% a 106 dollari al barile e l'analoga consegna sul Brent prende l'1,9% a 112 dollari. Il contratto aprile sul gas naturale alla piattaforma Ttf di Amsterdam, infine, si apprezza del 5,1% a 113,9 euro per megawattora.
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