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Fidelity: servirà tempo per smaltire gli effetti della crisi ucraina sui mercati

Gli esperti della grande casa, in una riflessione a tutto campo, valutano l’impatto della guerra su economie e diverse asset class. Europa in prima linea per il caro energia

di Virgilio Chelli 20 Marzo 2022 16:11
financialounge -  Andrew McCaffery Fidelity International mercati Romain Boscher Russia Ucraina Salman Ahmed Steve Ellis

La crisi aperta dall’invasione russa dell’Ucraina ha messo in discussione lo status quo politico ed economico comunemente accettato che è stato in vigore negli ultimi tre decenni. I mercati sono modalità di avversione al rischio, con le azioni in calo, un ampliamento degli spread creditizi, un aumento dei titoli di Stato e dell’oro e un’impennata delle materie prime. Ne hanno discusso i CIO di Fidelity Salman Ahmed, Andrew McCaffery, Romain Boscher e Steve Ellis, sottolineando che l’Europa sarà in prima linea nella nuova perturbazione globale, con il problema principale rappresentato dall’approvvigionamento energetico con il suo impatto su inflazione ed economie.

LE CONDIZIONI FINANZIARIE SI INASPRISCONO


Secondo le stime degli esperti di Fidelity, in Europa, potremmo assistere a uno shock della crescita a causa dell’aumento dei prezzi del petrolio e del gas. L’effetto è probabilmente una riduzione dell’1% del PIL europeo nel 2022, ma c’è molta incertezza perché non si sa quanto sarà grave la perturbazione, né quanto durerà. A livello globale, le condizioni finanziarie si stanno inasprendo. In termini di reazione delle banche centrali, la BCE dovrebbe porre enfasi più sullo shock della crescita che a quello dell’inflazione, mentre negli Stati Uniti la Federal Reserve si concentra più sullo shock inflazionistico, dato l’impatto economico relativamente contenuto della crisi sull’economia americana.

I MERCATI SCONTANO UN CONTESTO DI STAGFLAZIONE


In generale, i mercati secondo Fidelity stanno scontando un contesto di stagflazione a causa dei problemi lato offerta e dell’aumento dei costi, che equivalgono a un’imposta sui consumi. La curva dei rendimenti indica anche preoccupazioni per la crescita e la recessione, per cui gli investitori staranno attenti a non eccedere con l’esposizione ciclica. Le banche centrali dovranno probabilmente mantenere la base monetaria quanto più liquida possibile, le condizioni finanziarie si stavano inasprendo anche prima dell’escalation del conflitto. Secondo gli esperti di Fidelity il fattore determinante non è l’esclusione della Russia dal sistema SWIFT, ma il congelamento dei beni della banca centrale russa.

RISCHIO CRISI BANCARIA TOTALE IN RUSSIA


La più grande preoccupazione è una completa crisi bancaria in Russia. Gli esperti di Fidelity prevedono una fuga verso la qualità e la duration, con un ampliamento degli spread creditizi e un aumento della domanda di dollari. Il che potrebbe avere un impatto sul debito dei mercati emergenti che di solito va sotto pressione se i rendimenti core stanno crescendo, mentre si potrebbe assistere a un ampliamento degli spread a causa del rischio di recessione. Per quanto riguarda in particolare la Cina, ha una posizione di partenza leggermente migliore dell’Occidente, in quanto sta affrontando meno pressione sull’inflazione. Di fronte a questo scenario, come può difendersi l’investitore e come dovrebbe strutturare il proprio portafoglio azionario?

NON TUTTI I TITOLI DIFENSIVI DIFENDONO


Gli esperti di Fidelity sono cauti sugli asset orientati alla crescita a tutti i costi, poiché i tassi di interesse potrebbero aumentare. Alcuni titoli difensivi tradizionali affronteranno anche le pressioni sui costi di produzione e una contrazione dei margini, rendendoli così meno difensivi. Fidelity è alla ricerca di aziende con bilanci estremamente solidi e potere di determinazione dei prezzi, con la capacità di trasferire l’inflazione dei costi mantenendo i clienti. Le aziende che hanno forti legami con i clienti hanno maggiori probabilità di performare meglio.

EFFETTI SECONDARI


Lo scenario all’inizio dell’anno era già caratterizzato da questioni che ci aspettavamo creassero sfide nel 2023, ma il conflitto ha anticipato e ingigantito le dinamiche negative di crescita e inflazione. Questo comporterà anche effetti negativi secondari ancora per qualche tempo, anche se il conflitto dovesse ridimensionarsi.
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