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Boom di vendite online

Prada: nel 2021 i ricavi salgono del 41% a più di tre miliardi di euro

Forte spinta dal canale retail. l cda proporrà di distribuire un dividendo di 7 centesimi di euro per azione, per un totale di 179 milioni, pari a un payout ratio del 61%

di Annalisa Lospinuso 14 Marzo 2022 16:47
financialounge -  bilancio Lorenzo Bertelli Made In Italy moda Prada ricavi Trimestrale

Crescono i ricavi di Prada, la holding del lusso made in Italy. Il gruppo ha chiuso il 2021 con un risultato netto pari a 294 milioni di euro, pari all’8,8% dei ricavi che sono stati 3,3 miliardi di euro, in crescita del 41% sul 2020 e dell'8% sul 2019. Un bel risultato, considerato che aveva archiviato il 2020 con una perdita netta di 54 milioni.

I RISULTATI DEL GRUPPO


Nel secondo semestre il rialzo sul 2019 è stato del 16%. Le vendite retail hanno vantato un progresso del 40% sul 2020 e del 15% sul 2019. Il rialzo, rispetto al 2019, è stato del 24% nel quarto trimestre. L’ebit si è attestato a 489 milioni, pari al 14,5% dei ricavi. La posizione finanziaria netta si è attestata a 238 milioni, in significativo miglioramento rispetto alla perdita di 311 milioni di fine 2020.

IL DIVIDENDO


Il cda ha deliberato di proporre all'assemblea generale degli azionisti di distribuire un dividendo di 7 centesimi di euro per azione, per un totale di 179 milioni, pari a un payout ratio del 61%. Il gruppo Prada ha sottolineato “l’ottima performance nel secondo semestre, con una forte accelerazione delle vendite retail, un aumento della profittabilità con importante generazione di cassa, grazie a un’efficace strategia di crescita nel lungo periodo in atto”.

BOOM DEL RETAIL


Nel dettaglio, il canale retail nel 2021 ha raggiunto vendite pari a 2,9 miliardi, “una performance eccellente - si legge nel comunicato - sostenuta dalle vendite a prezzo pieno e dai consumi locali, +15% rispetto al 2019”. Il secondo semestre ha registrato un trend in accelerazione, con il quarto trimestre cresciuto del 24% rispetto al 2019. Il canale online ha ottenuto un risultato importante, 5 volte superiore rispetto ai volumi del 2019 e in crescita del 61% rispetto al 2020, con un'incidenza sul totale delle vendite retail pari al 7%.

LA SUDDIVISIONE GEOGRAFICA


A livello geografico le vendite in Europa sono state pari a 749 milioni, in crescita del 35% verso il 2020 e in calo dell'11% verso il 2019. Nel secondo semestre 2021, il trend è tornato in territorio positivo, +2% rispetto al 2019, con un marcato miglioramento in tutti i Paesi. L’Asia Pacifico ha registrato una crescita del 29% rispetto al 2020 e del 30% rispetto al 2019, con vendite pari a 1.192 milioni. L'intero anno è stato caratterizzato da una forte domanda nei principali mercati dell'area: Cina +56%, Corea +90% e Taiwan +61%, rispetto al 2019.

I SETTORI PERFORMANTI


Le vendite in America, pari a 572 milioni, hanno registrato un'ottima performance lungo tutto l'arco dell'anno: crescita del 103% verso il 2020 e del 69% verso il 2019. I ricavi in Giappone, influenzati dalle prolungate misure restrittive dovute alla pandemia, si attestano a 297 milioni: 16% verso il 2020 e meno 17% verso il 2019, in recupero nella seconda parte dell'anno. Il Medio Oriente ha raggiunto ricavi pari a 121 milioni, in crescita del +62% verso il 2020 e del +43% verso il 2019, anche grazie alla ripresa del turismo nell'area. Il canale wholesale ha registrato vendite pari a 386 milioni: +41% rispetto al 2020 e -29% rispetto al 2019, in linea con la politica selettiva del Gruppo e la strategia di razionalizzazione del canale.

I PROGETTI FUTURI


Nel corso della conference call Lorenzo Bertelli, futuro ad del gruppo e attuale Head of Corporate Social Responsability ha annunciato: “Le cose si stanno muovendo verso una possibile partnership con Yoox Net-a-Porter, ma non posso dire altro”, aggiungendo che “il nostro atteggiamento adesso è più cauto considerando la situazione”. Bertelli ha aggiunto: “Confermiamo i target del 2022 sul gross margin. Sarà più alto di quello del 2021”. L’anno scorso il gross margin si è attestato al 75,7%, con una punta del 76,8% nel secondo semestre. Sulla Russia ha dichiarato che “rimane un mercato potenziale importante e se la situazione lo consentirà vorremmo tenerlo aperto”.
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