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Ecco di quanto aumenterà la rata del mutuo nei prossimi mesi

Con l’inflazione in risalita, cosa conviene fare sul fronte mutui: meglio il tasso fisso o resta ancora più conveniente il variabile? Attenzione ai costi in caso di surroga

di Fabrizio Arnhold 17 Febbraio 2022 12:51
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I prezzi aumentano per colpa dell’inflazione. Costa di più andare a fare la spesa al supermercato ma soprattutto sono aumentate le bollette di luce e gas. Secondo l’ultimo bollettino Eurostat, relativo a dicembre, c’è stato un balzo dei prezzi del 5% su base annua, trainato soprattutto da energia (+26%), alimentari (+3,2%) e servizi (+2,4%). I rincari potrebbero riguardare anche la rata del mutuo per la casa.

INFLAZIONE E BCE


Nell’ultimo meeting della Bce, il 3 febbraio, la presidente Christine Lagarde ha parlato anche di aumento dei tassi, lasciando intendere che un primo rialzo potrebbe già avvenire nel 2022. L’intervento della Banca centrale europea ha avuto subito conseguenze sul mercato dei bond, con i rendimenti dei Bund tedeschi a 2 anni che sono saliti in area -0,35%. La volatilità non risparmia neanche i future dell’Euribor a 3 mesi, visti in crescita nei prossimi mesi.

I TASSI DA TENERE D’OCCHIO


Chi ha sottoscritto un mutuo a tasso fisso guarda l’Euris, mentre l’Euribor è il valore da controllare per i mutui a tasso variabile. Questi due tassi non hanno un valore diretto con l’inflazione, ma sono correlati all’andamento dei future. Per semplificare, cominciano a salire anche se i mercati sentono aria di rialzo, ancora prima dell’intervento delle banche centrali. Ecco spiegato il fermento delle ultime settimane: se la Bce aumenterà i tassi, prospettiva quasi certa anche se con tempi ancora da definire, salirà anche la rata del mutuo.

COSA FARE CON UN MUTUO IN CORSO


I proprietari di casa che hanno optato per un mutuo a tasso fisso, ovviamente non subiranno alcuna variazione. Chi ha stipulato un finanziamento a tasso fisso di recente, avrà un tasso attorno all’1%. Un aumento dai tassi di interesse, con conseguente crescita dell’Euribor, comporta una rata più pesante per chi ha un mutuo a tasso variabile. In questo caso, chi ha acceso un mutuo di recente – come precisato da Immobiliare.it – sarà più sensibile all’aumento della rata, meno chi ha un mutuo avviato da più di 10 anni. Questo perché il piano di ammortamento prevede una quota importante di interessi, sensibile all’andamento dell’Euribor, da versare alla banca nei primi anni di rimborso.

COME SCEGLIERE IL MUTUO MIGLIORE


Quale mutuo scegliere, nei prossimi mesi, se la Bce dovesse aumentare i tassi di interesse? Se la scelta deve essere presa nell’immediato, allora vale la pena considerare un tasso fisso che oggi resta ancora conveniente, attorno all’1-1,30%. Un tasso variabile garantisce una rata più leggera, anche se soggetta ad aumenti in caso di ritocco dei tassi. Una soluzione da valutare potrebbe essere quella del tasso misto, che consente per un determinato periodo di tempo di passare dal fisso al variabile, e viceversa. Oppure un mutuo variabile “con cap”, ovvero con un limite che non può superare. Solitamente però queste soluzioni costano di più e non sempre si rivelano la scelta più vantaggiosa perché la banca applica commissioni maggiori.

CONVIENE LA SURROGA?


In alcuni casi, per risparmiare sulla rata può ancora essere conveniente surrogare il mutuo. Chi si trova un debito da rimborsare ancora per 15-30 anni, può valutare di passare da un tasso variabile a uno fisso, garantendosi così un tasso concorrenziale oggi in previsione degli aumenti dei prossimi anni. Il variabile è più conveniente oggi, ma in caso di probabili rialzi dei tassi, meglio correre subito ai ripari, scegliendo una rata costante nel tempo, a un tasso ancora conveniente. Occhio, infine, ai Tan della surroga perché gli istituti di credito hanno cominciato ad alzare i costi. Calcolatrice alla mano, occorre valutare il tasso di un’eventuale surroga, al netto del costo da corrispondere alla banca per cambiare mutuo. In ogni caso, conta il fattore tempo: surrogare un mutuo a tasso variabile con uno a tasso fisso può risultare convenente oggi, meno domani.
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