Social media, e-commerce, apprendimento a distanza e telelavoro. Il
Metaverso offre una miriade di opportunità di investimento, aprendo di fatto nuove prospettive non solo sociali ed esperienziali ma anche finanziarie. Immaginate di poter fare una corsa con un vecchio amico lungo la Senna, a Parigi. Magari stando a Milano e l’amico a Roma. Il Metaverso renderà possibile quello che oggi non si riesce nemmeno ad immaginare. “È un luogo che offre un senso di immediatezza e
immersione, un ambiente virtuale condiviso che, a nostro avviso, nei prossimi 5-10 anni diventerà il successore di Internet 3.0”, commentano
Sylvie Sejournet, Senior Investment Manager e
Anjali Bastianpillai, Senior Product Specialist di
Pictet Asset Management.
IL DECENNIO DEL METAVERSO
Se gli ultimi dieci anni sono stati caratterizzati dalla spinta della
digitalizzazione, i prossimi dieci potrebbero essere quelli del Metaverso. Sarà il posto in cui il mondo fisico e quello digitale si fondono attraverso la
realtà virtuale e
aumentata (VR e AR). Saranno interessati tutti ma soprattutto i nativi digitali, la Generazione Z, per intenderci, che raggruppa coloro che sono nati tra le seconda metà degli anni ’90 e i primi anni del 2010. Si tratta di utenti che sanno come muoversi con gli ambienti virtuali, grazie allo
streaming digitale e ai social media - più Instagram e Snapchat, oppure TikTok, molto meno
Facebook, come testimoniano i dati che hanno fatto crollare il titolo al Nasdaq - ma soprattutto sono a proprio agio nella community dei multiplayer.
800 MILIARDI ENTRO IL 2025
Più che le parole, spesso parlano meglio i numeri. Secondo una ricerca di Bloomberg, il
mercato globale del Metaverso potrebbe arrivare a valere fino a
800 miliardi di dollari entro il 2025 (grafico Fig. 1). “Questo rappresenta una grande opportunità per il settore digitale, e per coloro che ci investono”, prosegue l’analisi di
Pictet. ”Talmente grande che la società capogruppo Facebook ha deciso di cambiare il suo nome in Meta”. La sua visione del Metaverso del futuro include avatar digitali, visori per la realtà virtuale (VR) ed esperienze immersive per social network, gaming e fitness, con ulteriori opportunità di monetizzazione tramite l'e-commerce. E la sfida non riguarda solo
Mark Zuckerberg, ma ha una portata globale.
NESSUNO PUÒ FARCELA DA SOLO
Non vince chi arriva prima e nel Metaverso non funziona la regola del “chi vince si prende tutto”. Per le due manager di
Pictet, “nessuno può costruirlo da solo”. Molte imprese, infatti, come
Google,
Microsoft e
Apple, stanno implementando la loro offerta di prodotti. “La National Football League (NFL) ha aperto un negozio virtuale all'interno dell'universo Roblox, mentre Adobe sta lavorando a un nuovo strumento di progettazione per consentire la creazione di oggetti 3D personalizzati nel mondo virtuale”, aggiungono le due analiste. Ma chi volesse investire nel
Metaverso sin da oggi, su quali settori dovrebbe puntare? Ci sono quattro aree chiave.
I QUATTRO SETTORI SU CUI PUNTARE
Oggi il Metaverso è una sorta di scommessa: fare la mossa giusta potrebbe voler dire anticipare il futuro. Con tutto quello che ne consegue in termini di performance. Per rendere l’idea, basti pensare a chi si è comprato un
Bitcoin quindici anni fa. Le aree a forte potenziale di crescita e sviluppo, per Pictet sono
hardware;
software;
cloud e
infrastruttura. Nella prima area, si inseriscono le cuffie e i
visori per la realtà virtuale (VR) e gli smartphone per la realtà aumentata (AR). Il software sarà indispensabile per poter fruire dei servizi del Metaverso: al momento la migliore esperienza è offerta dal
gaming, come il mondo virtuale di Fortnite.
CLOUD E INFRASTRUTTURA
Il terzo settore ad alto potenziale, è quello del
cloud. Per far funzionare il software necessario per entrare nel Metaverso, serviranno computer ancora più potenti, alimentati da semiconduttori ancora più avanzati. “Anche i data center sono essenziali e i più grandi fornitori di centri di elaborazione dati sono ben posizionati per assecondare i progressi tecnologici del Metaverso”, sottolinea l’analisi di
Pictet. Aumenta, quindi, la necessità di reti sempre più performanti e veloci. E qui la quarta area, quella dell’
infrastruttura. Minore latenza e interoperabilità: “Occorre che le aziende aprano le loro piattaforme ai vari Meta, Microsoft o Apple, piuttosto che rifugiarsi nel loro giardino recintato”, è la convinzione delle manager di Pictet.
LA SPINTA DELLA PANDEMIA
Tra i trend che hanno accelerato maggiormente in questi due anni di pandemia, c’è quello della
digitalizzazione. “Con circa 3,9 miliardi di persone costrette a rimanere a casa, i contatti sociali, l'intrattenimento, lo shopping, il lavoro e l'esercizio fisico sono passati al digitale da un giorno all’altro”, sottolineano le due esperte di
Pictet. “Ciò ha coinciso con nuovi progressi tecnologici. Realtà virtuale e realtà aumentata hanno permesso alle persone di connettersi, utilizzando la
tecnologia per fornire un senso di immediatezza e immersione maggiore rispetto alla semplice consultazione di un sito web o alla comunicazione tramite smartphone”. A livello globale, la
spesa per la realtà virtuale (VR) e amentata (AR) è cresciuta del 25% nel 2020, toccando la soglia dei
12 miliardi di dollari.
LE OPPORTUNITÀ DA COGLIERE
In futuro, la tendenza si consoliderà ulteriormente. Secondo le stime di Citi Research, il tasso di crescita annuale composto (CAGR) di questa tecnologia dovrebbe salire al
40-50% tra il 2020 e il 2025
(Fig. 2 sopra). Ne beneficerà l’e-commerce. Ma non solo. Il
Metaverso sta dando valore ai
token non fungibili (NFT), ossia beni digitali che possono includere foto, video e audio. “La sfida più grande sarà l’interoperabilità: la capacità di passare senza soluzione di continuità da un mondo all’altro, mantenendo la stessa identità virtuale”, argomentano
Sylvie Sejournet e
Anjali Bastianpillai. “Riteniamo che settori come l'e-commerce, il gaming, i social media, l'e-health e il fitness, l'istruzione online, l'intrattenimento online e le piattaforme di lavoro dovrebbero beneficiare dell'espansione del Metaverso”. Investendoci ora, possiamo partecipare alla trasformazione del futuro.