Contatti

Misure anti-inflazione

Generali Investments: ”La Fed dovrebbe ridurre gli acquisti dal terzo trimestre”

È quanto emerge dall’analisi di Paolo Zanghieri (Generali Investments) in vista del meeting Fed di questa settimana: il possibile annuncio, dopo due rialzi dei tassi USA, nella riunione di maggio

di Leo Campagna 24 Gennaio 2022 18:30
financialounge -  FED FOMC Generali Investments Paolo Zanghieri tassi

Riflettori puntati sulla riunione questa settimana della Federal Reserve statunitense. Le previsioni sono per la ferma volontà di lottare contro l’inflazione USA che a dicembre si è attestata al di sopra del 7%. “La banca centrale dovrebbe diventare più esplicita sul ritmo del rialzo dei tassi di interesse, mentre la divulgazione dei dettagli di bilancio dovrà attendere la primavera” fa sapere Paolo Zanghieri, Senior Economist di Generali Investments.

IL PERCORSO DELLA PIENA OCCUPAZIONE


Dopo la precedente riunione di dicembre della Fed, l'economia degli States ha evidenziato continui segnali di miglioramento a fronte, tuttavia, di prezzi al consumo persistenti e, soprattutto, su livelli più elevati del previsto. All'inizio di questo mese, inoltre, il presidente Powell ha dichiarato, senza mezzi termini, che il percorso della piena occupazione potrebbe risultare ostacolato da un'inflazione persistentemente elevata.

I VERBALI DEI MEMBRI DEL FOMC


Dichiarazioni perfettamente in linea con quanto emerso dai verbali dei diversi membri del FOMC, (Federal Open Market Committee) l'organismo della Federal Reserve incaricato di operare sui tassi USA, secondo i quali potrebbero essere necessari più dei tre aumenti previsti per il 2022. Non a caso, le valutazioni attuali sui mercati incorporano per quest’anno uno scenario con quattro rialzi dei tassi.

COSA POTREBBE SPINGERE LA FED A RITARDARE L’AUMENTO DEI TASSI


“Se in primavera non si registrerà un rapido e convincente rientro dei prezzi al consumo, si renderà necessaria una combinazione di quattro rialzi dei tassi e l'inizio di un inasprimento quantitativo, ovvero la riduzione delle posizioni obbligazionarie” puntualizza Zanghieri. Il manager, di conseguenza, prevede che Powell suggerisca con forza che il primo rialzo dei tassi avverrà già a marzo. Cosa potrebbe spingere la banca centrale USA a ritardare il primo aumento dei tassi? “Pessimi dati sul mercato del lavoro di gennaio e/o un inasprimento sorprendentemente rapido e consistente delle condizioni finanziarie nella prossima settimana” risponde Zanghieri.

L’IPOTESI DI UN INTEVENTO PIÙ DECISO SUI TASSI


A proposito di un indesiderato inasprimento delle condizioni finanziarie, il manager di Generali Investments spiega perché ritiene improbabile l’ipotesi circolata secondo la quale la Fed potrebbe attuare un intervento più deciso sui tassi, pari ad un incremento di 50 punti base (+0,50%). “Un aumento di 25 punti base consente alla Fed la flessibilità di cui ha bisogno alla luce delle incerte prospettive economiche”.

I POSSIBILI SCENARI PER GUIDARE LE ASPETTATIVE


Nella riunione di mercoledì Powell potrebbe offrire ulteriori informazioni su come e quanto velocemente la Fed ridurrà il suo bilancio, senza tuttavia una divulgazione completa dei dettagli. “Non è escluso che possa iniziare a discutere i possibili scenari per guidare le aspettative ma senza entrare nel merito dei limiti all'importo delle obbligazioni non reinvestite, della possibilità di vendere attività, del non reinvestimento delle obbligazioni in scadenza e del come cambierà la composizione del bilancio della Fed durante il processo” specifica il Senior Economist di Generali Investments.

L’INASPRIMENTO QUANTITATIVO DOVREBBE INIZIARE NEL TERZO TRIMESTRE


Secondo il quale, l'inasprimento quantitativo, dovrebbe iniziare nel terzo trimestre, dopo due rialzi dei tassi: la riunione della Fed di maggio dovrebbe pertanto essere un momento adatto per precisare i dettagli.
Share:
Trending