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Outlook per l'obbligazionario

Ethenea: nel 2022 i tassi aumenteranno ma il mercato dei bond rimarrà stabile

C’è il rischio di una spirale salari-prezzi che costringerebbe le banche centrali ad alzare i tassi di interesse. L'economia sarà in ripresa e le società manterranno gli utili inalterati

di Annalisa Lospinuso 28 Dicembre 2021 13:30
financialounge -  banche centrali Ethenea Independent Investors rendimenti tassi di interesse utili Volker Schmidt

Un 2022 all’insegna di una politica monetaria più falco. Queste le previsioni del comparto obbligazionario di Volker Schmidt, senior portfolio manager di Ethenea Independent Investors. “Per il 2022 prevediamo un anno dominato dal carry sul lato obbligazionario, con bassa volatilità e pagamenti delle cedole in corso, ma anche nessun aumento significativo dei prezzi, a causa degli spread già molto bassi e del loro potenziale limitato di ulteriore contrazione”.

RIDUZIONE LIQUIDITA'


Se, infatti, nel corso del 2021 le banche centrali hanno continuato ad acquistare obbligazioni a volumi record, fornendo un forte sostegno ai mercati obbligazionari, il prossimo anno potremmo vedere una situazione meno accomodante. Le banche centrali potrebbero cominciare a ridurre la liquidità, in seguito alla minore pressione sui prezzi dell’energia e quindi sull’inflazione.

BANCHE CENTRALI MENO ACCOMODANTI


“La Bce ha già ridimensionato i suoi acquisti di obbligazioni da circa 80 miliardi di euro nel secondo e terzo trimestre a 65-70 miliardi nel quarto trimestre - ha aggiunto l’esperto Ethenea -. A marzo del prossimo anno scadrà il Programma di acquisto di emergenza pandemica (Pepp): pur ritenendo improbabile un'estensione del programma, date le condizioni di finanziamento molto favorevoli e le basse insolvenze aziendali, è probabile un graduale passaggio al regolare Asset Purchase Program (App). Ciò significherebbe che lo stimolo continuerebbe ma su scala molto più ridotta. Negli Stati Uniti, la posizione della politica monetaria è molto più chiara. La Fed ridurrà il suo programma di acquisto di obbligazioni da 120 miliardi di dollari di 15 miliardi di dollari al mese e probabilmente entro la metà del prossimo anni avrà ridimensionato completamente il programma. Il prossimo passo potrebbe quindi essere il primo rialzo dei tassi di interesse”.

RIPRESA ECONOMICA


Un altro elemento che fa ipotizzare un atteggiamento più falco delle banche centrali è la ripresa economica. “Dati i venti favorevoli forniti dalle banche centrali - ha sottolineato Schmidt - prevediamo che l’economia continuerà a riprendersi e sperimenterà un’altra ripresa”. Le strozzature della catena di approvvigionamento e i prezzi elevati dei trasporti e dell’energia si stanno gradualmente attenuando, il che ridurrebbe le pressioni inflazionistiche nel prossimo anno. Sotto osservazione rimane il mercato del lavoro, dove sussiste una forte pressione al rialzo dei salari. “Una moderata spirale salari-prezzi sarebbe sicuramente uno scenario negativo per i mercati obbligazionari globali e costringerebbe le banche centrali ad alzare anticipatamente i tassi di interesse. Tuttavia, questo non è lo scenario attuale”, ha concluso il manager Ethenea.

RENDIMENTI PIU' ELEVATI


Nel 2021, i rendimenti nell’area del dollaro Usa sono aumentati ben più di quelli nell'Eurozona e questo fa credere in un recupero più veloce dei titoli europei, alla luce della scadenza del programma Pepp. “Dall'altra parte, l’elevata domanda da parte di investitori istituzionali - ha aggiunto Schmidt - come compagnie assicurative, fondi pensione, banche e hedge fund, che richiedono obbligazioni sovrane come garanzia per le loro strategie con leva finanziaria, limiterà la possibilità di rendimenti significativamente più elevati”.

UTILI STABILI


Ethenea si aspetta utili stabili per le società nel 2022, anche se i maggiori costi di produzione potranno esercitare pressioni sulle imprese che hanno minor potere contrattuale sui prezzi. “Nel portafoglio del nostro fondo Ethna-DEFENSIV - ha aggiunto il senior portfolio manager di Ethenea Independent Investors - continuiamo a privilegiare le aziende con margini e modelli di business solidi, che sono maggiormente in grado di trasferire ai clienti i costi di input più elevati, grazie alla loro posizione di mercato. È probabile che gli spread sulle obbligazioni societarie investment grade rimarranno bassi, poiché le società dispongono di liquidità sufficiente per gli anni a venire e tendono a utilizzare il mercato primario in modo molto opportunistico, ad esempio in caso di condizioni di finanziamento favorevoli o per fusioni e acquisizioni. Nel mercato high yield gli spread potranno allargarsi solo in misura limitata, a causa del livello di stress estremamente basso del mercato”.
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