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Investire in obbligazioni

Mercato europeo del credito attrattivo, ma serve cautela

In base alla curva dei futures sui tassi Usa più ripida gli esperti raccomandano maggiore prudenza. Focus su obbligazionario cinese e soluzioni d’investimento sostenibile

di Leo Campagna 27 Dicembre 2021 11:56
financialounge -  abrdn Generali Investments LGIM Morgan Stanley Investment Management Neuberger Berman Raiffeisen Capital Management Robeco Schroders

ITALIANI PIU’ INCLINI AGLI INVESTIMENTI A PIU’ ALTO RISCHIO


Gli investitori italiani, in particolare quelli più giovani, si dichiarano disposti ad accrescere il loro interesse per gli investimenti ad alto rischio. A rivelarlo è la Schroders Global Investor Study 2021, l’indagine annuale, che ha coinvolto oltre 23 mila persone in 33 paesi, illustrata nell’articolo Schroders: “Anche gli investitori italiani pronti per asset più rischiosi”. Dall’indagine si evince che il 28% degli investitori italiani è ora più disposto ad aumentare l’allocazione verso investimenti ad alto rischio: una percentuale, tuttavia, inferiore a quella registrata a livello globale (37%). Da notare come, nella fascia d’età 18-37 anni, la quota di investitori italiani disposti ad investire con un profilo di rischio più elevato salga al 43%, in linea con il dato globale (44%).

IL MERCATO EUROPEO DEL CREDITO APPARE ATTRATTIVO


Secondo Marc Rovers, Head of Euro Credit di LGIM, il mercato europeo del credito appare molto più attrattivo di quanto non sia stato per la maggior parte di quest’anno alla luce della sempre ingente quantità di obbligazioni scambiate a rendimenti negativi. “Tutto questo potrebbe far pensare a un quadro molto migliore rispetto al passato, ma è necessario tenere in considerazione anche altri elementi”, avverte Rovers nell’articolo LGIM: focus sulle obbligazioni societarie europee. In particolare i prezzi al consumo che sono elevati sia in Europa (di poco oltre il 4%) e , soprattutto, negli USA (oltre il 6%): valori superiori al target del 2% fissato dalla Bce. “Il fatto che questa inflazione sia non solo elevata, ma anche persistente, sta monopolizzando il dibattito macroeconomico”, riferisce Rovers Un fenomeno che contrasta fortemente con i tassi estremamente bassi e, talvolta, anche negativi, portando molti esperti a interrogarsi su quanto sia opportuno che gli istituti di credito centrali continuino con i loro programma di acquisto di titoli obbligazionari. “Oltretutto, la combinazione di politica monetaria espansiva e imponenti stimoli fiscali, fa crescere il livello del deficit delle nazioni e, a cascata, il loro debito pubblico”, aggiunge il manager di LGIM.

VISIONE COSTRUTTIVA SUL CREDITO


Come illustrato nell’articolo Generali Investments: nel 2022 focus sull'azionario, con tre rischi da tenere sotto controllo, la visione sul credito di Generali Investments è piuttosto costruttiva. Nell’articolo sono riportati le principali considerazioni dell’Outlook 2022 di Generali Investments, curato da Vincent Chaigneau, Head of Research di Generali Investments: solidi fondamentali e la ripresa in corso dovrebbero contenere gli spread ed assicurare rendimenti addizionali rispetto a bond privi di rischio, mentre dall'implementazione del greening plan della Bce è atteso un impatto significativo sulle performance. Nei titoli azionari, secondo Chaigneau, “c’è ancora vita”, con un incremento degli utili atteso attorno al 10% su entrambe le sponde dell’Atlantico e possibilità di performance anche migliori e la ripresa che dovrebbe ancora supportare rendimenti positivi, anche se inferiori al 2021.

CURVA DEI FUTURES SUI TASSI USA PIÙ RIPIDA


Peter van der Welle, Strategist del team Multi Asset di Robeco, nell’articolo Robeco: mercati spaventati da inflazione, mosse della Fed e Omicron sottolinea che la curva dei futures sui tassi dei Fed Funds è diventata più ripida di fronte all’evoluzione nella previsione che la riunione del FOMC prevista a maggio 2022 annuncerà nuove politiche relative ai tassi. Sulla base della curva degli swap, le aspettative di rialzo dei tassi sembrano puntare di più verso un livello dell’1,75%, rispetto all’attuale 0,25%, osserva van der Welle, il che implica un tasso di equilibrio relativamente basso rispetto ai precedenti cicli di rialzi, il che sta esercitando una forza di attrazione sui rendimenti dei Treasury a 10 anni.

CONSIGLIATA MAGGIORE CAUTELA


L’idea di fondo che sorregge la view di Erik Knutzen, Chief Investment Officer—Multi-Asset Class di Neuberger Berman illustrata nell’articolo Neuberger Berman: “Un 2022 positivo ma caratterizzato da una maggiore volatilità” è che il momentum economico complessivo rimanga robusto con le iniziative delle banche centrali mirate ad un attacco rapido e improvviso capace di portarci verso un’espansione di metà ciclo meno inflazionistica, riducendo il numero di rialzi dei tassi necessari in seguito. Per contro, qualora l’inflazione si rivelasse più persistente di quanto previsto, il mercato potrebbe convincersi della necessità di tassi reali positivi per vincere la battaglia, con tutti i danni collaterali che ne conseguirebbero. “Secondo alcuni membri dell’Asset Allocation Committee (AAC) di Neuberger Berman, una tale situazione darebbe luogo a un repricing più turbolento per il secondo semestre” sottolinea Knutzen. Anche per questo è consigliata una maggiore cautela e un rinnovato focus su strategie che possano contribuire ad attutire la volatilità attesa o a trarre vantaggio da essa.

CINA, UN MERCATO OBBLIGAZIONARIO AMPIO E PROFONDO


Richard Dunbar, Responsabile Multi-Asset Research di abrdn, nell’articolo abrdn:“Gestione dell’incertezza più difficile con infezioni, inflazione e tassi d’interesse” indica tre aspetti a cui gli investitori dovranno prestare attenzione nel 2022: Cina, investimenti aziendali e recupero dei mercati emergenti. Gli interventi normativi da parte delle autorità cinesi, l'aggravarsi dei problemi del settore immobiliare e gli impatti della strategia zero-Covid nel paese hanno appannato la crescita e le aspettative di breve termine della Cina. “Riteniamo tuttavia che la crescita economica cinese continuerà a superare la media globale, anche se non al ritmo a cui siamo abituati. Nel paese è lungo l’elenco di aziende di alta qualità mentre il mercato obbligazionario è ampio e profondo: due aspetti che continuano ad offrire delle opportunità agli investitori” argomenta Dunbar.

SOLUZIONI DI INVESTIMENTO SOSTENIBILI


Nell’articolo Raiffeisen Capital Management, Wolfgang Pinner capo del Sustainability Donato Giannico, Country Head Italia di Raiffeisen Capital Management ha commentato: "La creazione del Sustainability Office è un ulteriore passo avanti nella roadmap sostenibile di Raiffeisen Capital Management che, oltre a offrire ai clienti una gamma sempre più ampia e differenziata di soluzioni di investimento sostenibili nel rispetto dei criteri ESG, si impegna ad essere sostenibile internamente prima ancora che negli investimenti. Un impegno riconosciuto dalla fiducia che gli investitori continuano ad accordare al nostro approccio sostenibile rigoroso anche attraverso la raccolta registrata dall’innovativo fondo SRI Raiffeisen Sostenibile Momentum che, nell’arco dell’ultimo anno, ha quasi raddoppiato il volume gestito, passando da circa 263 milioni a fine 2020 a quasi 500 milioni a fine novembre 2021”.

UN TEST ANCHE SUI PROGRESSI ESG


Il settore degli articoli sportivi, così come diversi altri, risente spesso di controversie sulla filiera produttiva. Il rischi ambientali, sociali e di governance (ESG) non mancano, pertanto l’attuale situazione può costituire un test di quanta attenzione viene riservata dalle imprese al fattore umano. Secondo il team International Equity di Morgan Stanley Investment Management, un altro campo colpito dal mancato incontro tra domanda e offerta è quello dei semiconduttori, dove la richiesta si è impennata anche per l’esplosione della ‘stay-at-home economy’, a fronte di una capacità relativamente rigida. Ad essere colpito duramente, come si legge nell’articolo Chi vince e chi perde con le strozzature globali post-pandemia è stata anche l’industria dell’auto, a dimostrazione di quanto sia ormai pervasiva la tecnologia nell’economia globale. La carenza di semiconduttori può essere superata solo con un aumento della produzione, che però richiede tempo e investimenti ingenti, come i 100 miliardi di dollari che la fonderia taiwanese, principale produttore del settore, intende spendere nei prossimi tre anni.
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