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Draghi: ''Governo proseguirà, nomi non contano''. E in conferenza ''riaccende'' il titolo Telecom

Nella conferenza di fine anno Mario Draghi ha ricordato i meriti del governo in carica e non si è sbilanciato sul futuro: "Sono un nonno al servizio delle istituzioni"

di Antonio Cardarelli 22 Dicembre 2021 13:04
financialounge -  governo Mario Draghi tim

È stata una lunga conferenza stampa di fine anno quella tenuta dal premier Mario Draghi. La maggior parte delle domande hanno riguardato il futuro del governo, con l'incognita dell'addio di Mattarella al Quirinale il prossimo febbraio con possibili conseguenze sull'esecutivo. Ma durante il dialogo con i giornalisti Draghi ha avuto modo di affrontare anche altri temi: economia, immigrazione e ovviamente il contrasto della pandemia, con la riunione della cabina di regia in programma domani.

AL SERVIZIO DELLE ISTITUZIONI


Sul tema di una possibile elezione al Quirinale, Draghi ha risposto che "il governo ha creato queste condizioni indipendentemente da chi ci sarà (alla guida, ndr): l'importante è che il governo sia sostenuto da una maggioranza come quella che ha sostenuto questo governo, ed è la più ampia possibile". Il premier ha sottolineato i meriti di questo governo che "ha fatto molto di quello che era chiamato a fare" sottolineando che è stato fondamentale il sostegno delle forze politiche mentre "i miei destini personali non contano assolutamente niente". "Non ho particolari aspirazioni di un tipo o dell'altro, sono un uomo, se volete un nonno, al servizio delle istituzioni", ha scherzato Draghi.

DIFENDERE LA NORMALITÀ


Presentazione in tempo del Pnrr ed elevata percentuale di popolazione vaccinata sono due dei "meriti" del governo più volte ribaditi da Draghi: "L'Europa ha dato fiducia all'Italia e questa è stata ben riposta. Sul mio futuro non ho risposte da dare, questo governo ha lavorato sul presente". I vaccini, ha ribadito Draghi, restano l'arma principale per contrastare il Covid, ora che con la variante Omicron "siamo entrati in una nuova fase" e bisogna "difendere la normalità raggiunta" non escludendo la possibilità di imporre il tampone anche per i vaccinati con l'ipotesi dell'obbligo vaccinale "che non è mai stata esclusa".

CRESCITA AL 6%


I vaccini sono stati fondamentali per far ripartire l'economia, ha sottolineato Draghi: "La crescita a fine anno si assesterà, come detto oltre il 6% dopo un calo pari quasi al 9% lo scorso anno. Prevediamo che il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo scenda già da quest'anno". Sulla manovra il premier ha ammesso i ritardi: "Indubbiamente c'è stato molto affanno nella fase finale della discussione sulla manovra. È successo anche negli anni passati. Questa manovra è stata accompagnata da un lungo confronto politico".

LE PAROLE SU TIM


Il premier si è soffermato anche sulla questione Tim, ricordando che l'azione del governo è incentrata su occupazione, infrastruttura, rete e tecnologia: "Dobbiamo vedere cosa sta succedendo, ancora non è chiaro ma la configurazione societaria che verrà creata o a cui si perverrà dovrà permettere il raggiungimento di questi obiettivi - ha detto Draghi - Oggi non c'è una strada predeterminata, il governo non è in condizione di dire come fare ma una situazione in rapida evoluzione e una serie di negoziati in corso tra Cdp, Vivendi e nuove idee quasi ogni settimana". Parole che hanno acceso il titolo Tim in Borsa, ora in rialzo di oltre due punti percentuali.
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