Finanza sostenibile

Per valutare un'azienda non bastano gli aspetti economici: l'importanza del bilancio integrato

Diverse società, tra le quali Etica Sgr, risultano già allineate ai nuovi requisiti che la Commissione Ue vorrebbe introdurre e redigono un bilancio integrato dove gli aspetti finanziari e non finanziari si intrecciano

di Leo Campagna 19 Novembre 2021 07:50

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Tutte le aziende di grande dimensione, le banche e le assicurazioni, devono di includere nei bilanci annuali un rapporto sugli aspetti non finanziari - attinenti a questioni ambientali, sociali e di buona governance - delle proprie attività. È l’effetto del recepimento della direttiva 2014/95/UE sulla rendicontazione non finanziaria (Non-Financial Reporting Directive – NFRD) valida in Italia dal 2018.

UNA REVISIONE DEL NFRD


Il problema per la rendicontazione di sostenibilità è che non ci sono obblighi ma solo delle linee guida. “Questo consente alle aziende in Europa di disporre di una certa discrezionalità nel decidere come concretizzare l’obbligo di rendicontazione di sostenibilità”, fanno sapere gli esperti di Etica Sgr. La difficoltà nel comparare dati forniti da aziende diverse ha portato la Commissione Ue ad annunciare nel 2020 una revisione della NFRD. Una decisione in linea con il parere della BCE che si è espressa per “più informazioni, coerenti e comparabili”. Nella sua risposta alla consultazione pubblica lanciata dalla Commissione europea sulla “Renewed sustainable finance strategy” e sulla revisione della direttiva sul reporting non finanziario.

AMPLIARE IL PERIMETRO DI APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA


Il 21 aprile 2021 la Commissione Europea ha pubblicato una proposta di direttiva sul reporting di sostenibilità (Corporate Sustainability Reporting Directive – CSRD) che, nel tempo, dovrebbe portare la rendicontazione di sostenibilità allo stesso livello della rendicontazione finanziaria. Secondo le stime diffuse dalla stessa Commissione, la nuova direttiva dovrebbe consentire di ampliare il perimetro di applicazione della normativa passando da 11.000 a 49.000 imprese.

LE PRINCIPALI NOVITÀ


Le principali novità contenute nella nuova proposta di rendicontazione di sostenibilità partono dalla soglia minima di dipendenti aziendali (abbassata da 500 a 250 unità) a cui dovranno essere applicati: include anche tutte le PMI quotate sui mercati europei. I dati dovranno essere riportati sulla base di standard comuni di reporting, che saranno sviluppati dall’European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG). Inoltre le imprese dovranno divulgare informazioni sia sui rischi ambientali e sociali a cui sono esposte, sia sugli impatti provocati dalle attività aziendali sui fattori di sostenibilità.

GLI STANDARD DI REPORTING DELL’UE


I contenuti della direttiva sulla rendicontazione di sostenibilità dovranno risultare coerenti con altre iniziative normative dell’UE sulla finanza sostenibile: per esempio, il regolamento sulla tassonomia e il regolamento sulla trasparenza delle informazioni di sostenibilità per il settore finanziario. Inoltre mentre gli standard di reporting dell’UE risulteranno compatibili con i sistemi già ampiamente diffusi a livello internazionale (GRI, TCFD, IIRC, SASB, CDP e CDSB) le informazioni dovranno essere revisionate da un ente esterno accreditato dalle autorità nazionali.

UN BILANCIO INTEGRATO


In attesa di conoscere se la nuova direttiva partirà da gennaio del 2024, sui dati relativi al 2023, diverse aziende risultano già allineate ai nuovi requisiti e redigono un bilancio integrato dove gli aspetti finanziari e non finanziari si intrecciano. Questo è il caso di Etica Sgr. “Siamo attivi nella rendicontazione di sostenibilità da ben prima che fosse obbligatorio. L’obiettivo è favorire un dialogo trasparente e coerente con i portatori di interesse: insieme a loro, attraverso l’analisi di materialità, individuiamo le tematiche più rilevanti da inserire nel report” spiegano i manager di Etica Sgr. Oltre ai risultati economici, nel Bilancio Integrato Etica Sgr illustra i dati che riguardano la governance, i rapporti con i dipendenti e con gli altri attori del mercato, e gli impatti sulla comunità e sull’ambiente.

RAPPRESENTARE I VALORI DELLA FINANZA ETICA NEI MERCATI FINANZIARI


“Come attesta il nostro Statuto, ci proponiamo «di rappresentare i valori della finanza etica nei mercati finanziari e di sensibilizzare il pubblico nei confronti degli investimenti socialmente responsabili e della responsabilità sociale d’impresa» (art. 4). D’altra parte un nostro principio fondativo è rappresentato dalla responsabilità sociale d’impresa che, oltre alla nostra struttura organizzativa e alle nostre attività, impronta le modalità di relazione con tutti i nostri portatori di interesse” concludono i professionisti di Etica Sgr.

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