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Sostenibilità e investimenti

Investire nell’economia circolare

Luke Barrs (Goldman Sachs Asset Management) spiega come aziende innovative insieme ad investitori informati possano contribuire a cambiare il problema dei rifiuti trasformandoli in un tesoro

di Leo Campagna 26 Ottobre 2021 07:50
financialounge -  economia circolare ESG finanza sostenibile Luke Barrs Morning News

Ogni anno, in base ai dati della Banca Mondiale, vengono prodotti 2,01 miliardi di tonnellate di rifiuti solidi urbani. In pratica, circa il 7% di tutto ciò che produciamo ogni anno diventa spazzatura con una media per singola persona, a livello mondiale, di circa 270 kg l’anno di rifiuti generati. Inoltre, i Paesi a reddito più elevato, che costituiscono solo il 16% circa della popolazione globale, generano il 34% dei rifiuti a livello mondiale.

PIÙ DEL 30% FINISCE IN DISCARICHE APERTE


Entrando più nel dettaglio, si scopre che i Paesi a reddito medio-basso producono più rifiuti alimentari e verdi (57% e 53%, rispettivamente), mentre i Paesi a reddito più elevato producono circa la metà dei “rifiuti secchi”, che includono rifiuti che possono essere riciclati come plastica, metallo, vetro, carta e cartone. Come mostra la Figura 1, soltanto il 20% viene riutilizzato attraverso il compostaggio e il riciclo, mentre l’11% viene incenerito per lo smaltimento finale: in pratica, più del 30% finisce in discariche aperte.


3,4 MILIARDI DI TONNELLATE DI RIFIUTI ENTRO IL 2050


Le previsioni basate sulle tendenze economiche mondiali indicano che i rifiuti generati annualmente a livello globale aumenteranno a un ritmo più che doppio rispetto alla crescita della popolazione, raggiungendo 3,4 miliardi di tonnellate entro il 2050. Un trend a cui parteciperanno sia i Paesi ad alto reddito (+19% la stima di incremento nella produzione di rifiuti) e sia i Paesi a basso e medio reddito (+40% o più per via della crescita più dinamica delle loro economie).


AZIENDE INNOVATIVE E INVESTITORI INFORMATI


“E’ evidente che abbiamo un problema di rifiuti a livello planetario” commenta Luke Barrs, Head of Client Portfolio Management, Fundamental Equity, EMEA di Goldman Sachs Asset Management.“Tuttavia, pensiamo che le aziende dell’economia circolare abbiano un ruolo importante da svolgere e crediamo che le aziende innovative unitamente ad investitori informati possano contribuire a cambiare questa situazione trasformando i rifiuti in un tesoro”.

LA BIOPLASTICA COMPOSTABILE


La plastica, per esempio, rappresenta circa il 12% dei rifiuti globali ma è tra le maggiori cause di inquinamento ambientale, in particolare negli oceani. “per realizzare un’ampia gamma di prodotti, da cannucce, tazze e bottiglie a borse per la spesa, giocattoli, fodere per pannolini e altro si può usare oggi, al posto della plastica realizzata con prodotti petrolchimici, la bioplastica compostabile”, spiega Barrs. Implementata su larga scala la bioplastica compostabile può ridurre la percentuale di plastica “sprecata” insieme ad altre soluzioni quali, ad esempio, il riciclo (meccanico e chimico) e uno smaltimento più efficace (conversione chimica della plastica in combustibile).

UNA TECNOLOGIA CHE PUÒ TRASFORMARE GLI SCARTI TESSILI


Cosa dire dei rifiuti tessili? Modelli di consumo sempre più eccessivi hanno prodotto nel tempo milioni di tonnellate di rifiuti tessili, con circa l’80% degli abiti scartati che occupano quasi il 5% dello spazio delle discariche nei Paesi sviluppati. La buona notizia è che “oggi esiste una tecnologia che può trasformare gli scarti tessili in un composto che può essere impacchettato e usato come sostituto di materiali come cotone, petrolio, lana e altri fattori di produzione a base di petrolio come il poliestere” riferisce l’esperto di Goldman Sachs Asset Management. Grazie a questo nuovo ritrovato è possibile ridurre gli impatti del settore: basti pensare che ogni chilo di vestiti che viene riciclato riduce l’uso di terra, la produzione di rifiuti, l’inquinamento da plastica e le emissioni di CO2 e di prodotti chimici.

RAGGIUNGERE UN IMPATTO AMBIENTALE POSITIVO


Queste innovazioni tecnologiche sono positive non solo per il pianeta, ma forniscono agli investitori anche la possibilità di sfruttare le molteplici opportunità di investimento radicate in soluzioni innovative con il potenziale di accelerare la transizione verso un’economia veramente circolare. “Non si tratta solo di trasformare i rifiuti in ricchezza. Siamo convinti che una strategia d’investimento attiva che incorpori fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) importanti sia uno dei modi migliori per aiutare a raggiungere un impatto ambientale positivo”, conclude Barrs.

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