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Dichiarazioni dei redditi 2016

Fisco e partita Iva, al via i controlli Inps sui contributi. Ecco chi rischia

L’Inps riprende le verifiche della cosiddetta “Operazione Poseidone” per scovare chi non ha versato i contributi alla gestione separata

di Fabrizio Arnhold 1 Settembre 2021 11:55
financialounge -  contributi controlli fisco INPS partite Iva

Sembra il titolo di un film. Anche quest’anno riparte “Operazione Poseidone”, ossia un’attività che l’Inps porta avanti dal 2010 e che prevede l’accertamento di crediti contributivi relativi ai soggetti iscritti alla gestione separata in qualità di liberi professionisti. In parole povere si tratta di controlli contributivi sulle partite Iva.

CONTROLLO SUI VERSAMENTI


L’Inps, come ogni anno, fa partire la macchina dei controlli per mettere in luce eventuali versamenti mancanti da parte dei contribuenti iscritti alla gestione separata dell’Inps. Nello specifico, si tratta di eventuali mancati contributi dell’anno 2015, e dunque riguarda la dichiarazione dei redditi del 2016.

INCROCIO DEI DATI


L’Ente di previdenza nazionale ha fatto sapere anche che la procedura per l’invio delle comunicazioni è stata ultimata, sulla base di una serie di controlli che sono stati ottenuti incrociando i dati in possesso dell’Inps con quelli custoditi negli archivi dell’Agenzia delle Entrate. Le verifiche partono dalla tipologia di reddito indicata nella dichiarazione dei redditi.

I DATI NELLA DICHIARAZIONE


Per effettuare i controlli, sono tenuti in considerazione molti fattori. A partire dalla mancata compilazione del quadro RR, nel modello unico della dichiarazione dei redditi. Nel mirino del Fisco anche chi, semplicemente, non ha versato i contributi. Se l’Inps dovesse riscontrare la presenza di entrambe le condizioni, il lavoratore autonomo o libero professionista riceverà una comunicazione di iscrizione alla gestione separata.

GLI IMPORTI DA VERSARE


Nel documento che viene recapitato al titolare di partita Iva, sono riportati gli importi relativi ai contributi non versati, che comprendono anche le sanzioni civili da pagare. Chi dovesse ricevere il provvedimento, con la richiesta di pagamento dei contributi omessi, potrà presentare un ricorso. La eventuale controversia con l’Inps sarà risolta, fa sapere lo stesso Istituto nazionale di previdenza sociale, tenendo in considerazione le sentenze emanate negli anni, riguardanti la stessa procedura di verifica.

ESONERO CONTRIBUTI 2021


Tra le misure previste nel decreto Sostegni, per fronteggiare gli effetti del Covid, è stata anche ampliata la dotazione complessiva di risorse disponibili per l’esonero dei contributi per le partite Iva, fino a 2,5 miliardi di euro per il 2021. L’esonero dei contributi è riconosciuto ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti, iscritti anche a Casse di previdenza di categoria, nel caso di riduzione di fatturato o corrispettivi nel 2020 pari almeno al 33 per cento rispetto all’anno precedente, a condizione che i redditi nel 2019 non abbiano superato quota 50mila euro.

PROROGA PER LE DOMANDE


La domanda per l’esonero dei contributi è stata prorogata dal 31 luglio al 30 settembre 2021 per le partite Iva iscritte all’Inps. Il prolungamento dei termini si è reso necessario per fare in modo che tutte le categorie di lavoratori iscritti alla gestione separata avessero il tempo necessario per presentare la domanda, con la relativa procedura. La richiesta di esonero dovrà essere effettuata in modo telematico, accedendo sul sito Inps al cassetto previdenziale, tramite Spid.
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