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Corsa contro il tempo

Acqua, risorsa vitale ma anche importante tema di investimento

My-Linh Ngo, Head of ESG Investing e Portfolio Manager di BlueBay AM sottolinea il ruolo importante che gli investimenti privati possono giocare per raggiungere l’obiettivo di garantire “acqua pulita e abbondante”

di Virgilio Chelli 28 Agosto 2021 15:00
financialounge -  acqua Amundi Asset Management ESG investimenti Esg My-Linh Ngo

L’acqua è sempre più una risorsa vitale da tutelare per il pianeta, le comunità e l’economia, e non a caso il sesto tra gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell'ONU è proprio "Garantire acqua pulita e abbondante". Per raggiungerlo saranno necessari investimenti per 735 miliardi di dollari entro il 2030, secondo il Sustainable Development Solutions Network. Eppure, sempre secondo dati ONU, alcuni Paesi hanno un gap di finanziamento di circa il 60%. Questo indica che il settore privato ha un ruolo importante da giocare per colmare il divario, mentre è sempre più evidente la necessità di soluzioni di finanziamento innovative, come le emissioni etichettate ESG, come green bond e blue bond, sia per le aziende che per gli Stati sovrani.

UNA STRATEGIA D’INVESTIMENTO TEMATICA A IMPATTO POSITIVO


Lo sottolinea My-Linh Ngo, Head of ESG Investing e Portfolio Manager di BlueBay AM, citando il fondo BlueBay Impact-Aligned Bond e dicendosi convinta che non sarebbe credibile gestire una strategia tematica che cerca di avere un impatto positivo per gli individui e il pianeta senza includere la necessità di garantire l’approvvigionamento e la gestione sostenibile dell'acqua e dei servizi igienici per tutti. Nonostante i progressi sul fronte dell'accesso all'acqua potabile e ai servizi igienici, miliardi di persone, soprattutto nelle zone rurali, non dispongono di questi servizi di base, fondamentali per combattere le malattie.

SITUAZIONE AGGRAVATA DALLA PANDEMIA


Secondo l’esperta di BlueBay AM, la situazione risulta ancora più preoccupante alla luce della pandemia di COVID-19. Una persona su tre nel pianeta non ha accesso all'acqua potabile e due su cinque non hanno la possibilità di lavarsi le mani. Più dell'80% delle acque reflue viene scaricato nei fiumi o in mare senza alcun trattamento, impattando salute umana e ecosistema, e degradando ulteriormente la qualità delle risorse idriche disponibili. Il problema sta aumentando per una combinazione di fattori come la crescita della popolazione, l'urbanizzazione e l'industrializzazione, aggravati dall'aumento della domanda di cibo ed energia.

ECONOMIE EMERGENTI PIÙ VULNERABILI


Le economie emergenti e in via di sviluppo registreranno la maggiore crescita della domanda, ma saranno anche le più vulnerabili, con dinamiche esacerbate dai cambiamenti climatici e dagli eventi meteorologici estremi. Per ogni grado di aumento della temperatura, osserva l’esperta di BlueBay AM, si prevede che circa il 7% della popolazione mondiale subirà una diminuzione del 20% delle risorse idriche a disposizione. La scarsità d'acqua colpisce più del 40% della popolazione mondiale, un problema in aumento, che potrebbe costringere 700 milioni di persone a migrare entro il 2030.

FONDAMENTALE INVESTIRE IN RISORSE IDRICHE


Oltre ai costi umani e planetari, BlueBay AM richiama anche ingenti costi finanziari associati alla mancanza di accesso ad acqua pulita e servizi igienico-sanitari, con una perdita di produttività economica dovuta per esempio alle malattie associate alla mancanza di acqua e al tempo speso per affrontare eventi meteorologici estremi. Pertanto, conclude My-Linh Ngo, investire in soluzioni idriche è fondamentale, poiché l'acqua resta una risorsa vitale per tutta la vita sulla Terra, che continua a essere sottovalutata.
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