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Chemical risk

Robeco: investire nell'acqua, un'opportunità per i risparmiatori e per l'ambiente

Un'analisi di Dieter Küffer chiarisce i rischi legati agli PFAS per la salute collettiva e individua tre aree in cui l'iniziativa degli investitori può essere cruciale per tutelare l'ambiente e le società

di Gaia Terzulli 23 Giugno 2021 15:35
financialounge -  Acqua potabile daily news Decontaminazione Dieter Küffer ESG finanza sostenibile PFAS Problemi salute Robeco Smaltimento rifiuti Sostanze chimiche

Fin dagli anni Quaranta le aziende chimiche commercializzano gli PFAS per i presunti effetti miracolosi che queste sostanze avrebbero sulle piante. Ma è vero? E cosa sono realmente gli PFAS?

SOSTANZE TOSSICHE PER L'UOMO E L'AMBIENTE


Un’analisi di Dieter Küffer, Senior Portfolio Manager della strategia RobecoSAM Sustainable Water Equities di Robeco, prova a spiegarlo e a sfatare il mito della salubrità di queste sostanze. Anzitutto, vengono chiamati PFAS (sostanze per- e polifluoroalchiliche) alcuni composti chimici utilizzati in campo industriale per la loro capacità di rendere i prodotti impermeabili all’acqua e ai grassi. Possono trovarsi ovunque: nel nostro salotto, in cucina, in bagno e in cortile. Per via dell’incapacità di decomporsi naturalmente, gli PFAS hanno assunto negli anni l’appellativo di “forever chemicals” e comprendono più di 4700 sostanze ampiamente utilizzate nei processi industriali e di consumo.

UNA MINACCIA PER LA SALUTE INDIVIDUALE E PUBBLICA


L'analista di Robeco svela, quindi, le dolenti note della questione: dal suo report si apprende che “i due più noti sottogruppi di PFAS – il PFOA e il PFOS – causano gravi problemi alla salute e rappresentano un rischio anche per quella pubblica. Perciò molti Paesi ne hanno vietato la produzione, ma sono ancora necessari sforzi per bonificare la contaminazione nelle forniture di acqua e nei terreni”.

I LIVELLI MINIMI DI PFOA E PFOS NELL'ACQUA PUBBLICA IN USA


Recentemente la US Environmental Protection Agency (EPA) ha stabilito i livelli minimi di concentrazione di il PFOA e PFOS consentiti nelle forniture d’acqua pubblica. Misure simili, spiega Dieter Küffer, sono già in vigore nell’Ue e in altri Paesi del mondo, ma oltre a questi due sottogruppi di sostanze ce ne sono altre migliaia che l’economia globale produce e continua a utilizzare.

IL MAXI FINANZIAMENTO DI BIDEN


Aver confermato il rischio per la salute pubblica legato ad alcuni PFAS ha sottoposto l’intero gruppo a una più attenta indagine, sensibilizzando la consapevolezza collettiva e innescando le reazioni dei governi. A marzo, l’amministrazione Biden ha annunciato oltre 100 miliardi di dollari di finanziamenti per costruire un’infrastruttura idrica solida che includa la decontaminazione e il monitoraggio dei PFAS nel suolo e nelle riserve idriche degli Stati Uniti.

LE BUONE PRATICHE PER GLI INVESTITORI: POTENZIARE I SERVIZI PUBBLICI


Per combattere la diffusione incontrollata di veri e propri veleni per l’ambiente e per l’uomo, l’analista di Robeco sottolinea quanto possa essere decisiva l’azione degli investitori, soprattutto in alcune aree. La prima riguarda il potenziamento dei servizi pubblici e comprende sforzi mirati a rilevare, gestire e monitorare i contaminanti nelle reti di approvvigionamento idrico comunale. Attualmente, spiega Dieter Küffer, “i trattamenti dell'acqua sono limitati al carbone attivo granulare (GAC), allo scambio ionico (IO) e alle tecnologie di osmosi inversa (RO), che però prevedono costi elevati e frequenti cambi di membrane filtranti senza garantire la completa rimozione degli PFAS contaminanti”. Ecco perché occorre potenziare il sistema assicurando una maggiore efficienza dei servizi pubblici.

IL TRATTAMENTO DEI RIFIUTI


La seconda area su cui dovrebbero insistere le buone pratiche degli investitori riguarda il trattamento dei rifiuti. Spesso gli PFAS contenuti nelle acque reflue vengono infatti riciclati e usati come fertilizzanti per l’agricoltura, con il rischio di finire all’interno dei prodotti agricoli e, quindi, dei consumatori. Secondo Dieter Küffer, l’incenerimento degli PFAS tramite tecnologie di trattamento termico distruggerebbe più del 99% di queste sostanze tossiche. Si tratterebbe di monitorare i livelli necessari a rendere efficace l’incenerimento e di valutarne attentamente i rischi per la salute pubblica.

TEST E ISPEZIONI


Una terza area riguarda test e ispezioni, per i quali società specializzate in ingegneria e consulenza stanno giocando un ruolo importante. “Insieme alle indicazioni degli esperti – sottolinea l’esperta di Robeco – occorrono società di test, ispezione e certificazione per identificare e analizzare non solo le contaminazioni da PFAS, ma anche altri inquinanti”.

URGE POTENZIARE I SERVIZI E LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI


L’impatto complessivo di tutti i PFAS, conclude Dieter Küffer, non è ancora chiaro. “Quel che è certo è che, in futuro, la precisione di servizi come la fornitura di acqua potabile e l’efficiente smaltimento dei rifiuti dovranno migliorare per proteggere la salute pubblica e le risorse naturali. Flussi di crescita costante dovrebbero far salire gli investimenti in tutta la catena del valore dell'acqua nel prossimo decennio”.
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