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Approccio alternativo

GAM: investire sulle aziende che usano i semiconduttori, non su chi li produce

L’esperto di GAM Mark Hawtin spiega perché il settore non va considerato come un tutto omogeneo e consiglia di concentrarsi su chi utilizza i semiconduttori, con un approccio orizzontale

di Virgilio Chelli 21 Giugno 2021 16:59
financialounge -  GAM Mark Hawtin Scenari semiconduttori tecnologia

La domanda di semiconduttori continua a crescere ma il settore non è ancora pienamente compreso dal mercato. La carenza di questi componenti su scala globale ha causato difficoltà alle aziende in molteplici settori, dai produttori di auto all’elettronica di consumo, dopo che i lockdown in tutto il mondo hanno creato colli di bottiglia nelle catene di fornitura, mentre la domanda continuava a salire. Sono in molti a credere che la domanda favorirà la crescita degli utili, ma si tratta comunque di un mercato fortemente ciclico e all’inversione del ciclo i ricavi scenderanno andando a incidere su margini e utili. Per questo l’investitore deve andare a ‘vedere’ cosa c’è dentro questo universo per coglierne le opportunità.

TITOLI CICLICI MA ANCHE ‘GROWTH’


Lo sostiene in un commento Mark Hawtin, Investment Director e gestore del GAM Star Disruptive Growth di GAM, secondo cui i semiconduttori sono per natura ciclici, anche se c’è un nuovo fattore trainante di lungo periodo collegato all’auto elettrica, al 5G, ai sensori, all’Internet of Things. Ma questo rende i semiconduttori titoli ciclici “growth”, e all’inversione del ciclo l’esperto di GAM prevede un calo dei ricavi che farà scendere i margini sulle infrastrutture a costo fisso, che a sua volta inciderà sugli utili, con un calo prevedibilmente rilevante, che spingerà gli investitori a non essere più disposti a pagare le valutazioni altissime di oggi.

POSSIBILE FORTE CONTRAZIONE DEI PREZZI


Secondo Hawtin, l’effetto netto di questa compressione negativa potrebbe corrispondere a un calo dei prezzi del 30-50% in una fase di rallentamento economico, replicando un ciclo seguito da una fase di compressione come diverse volte negli ultimi 30 anni. L’esperto di GAM cita una ricerca di Arete Research che conferma che il settore non può essere considerato in modo olistico. Infatti GAM ha scelto di non considerare i semiconduttori come un settore, per cui non investe molto direttamente nel comparto e preferisce una filosofia di investimento tematico.

INVESTIRE SELEZIONANDO CHI LI USA


Una volta, i semiconduttori potevano essere considerati un gruppo omogeneo, ma oggi non più, perché va preso in considerazione il loro utilizzo nelle diverse industrie, con un approccio orizzontale che GAM adotta in tutti i suoi investimenti, concentrandosi su chi li usa e non su chi li produce. Hawtin spiega ad esempio di apprezzare nel campo dell’archiviazione dei dati Micron o Seagate, mentre nell’ambito della quarta ondata digitale predilige le aziende che sviluppano infrastrutture basate sui dati come Sensata Technologies o Marvell. Come investimento strutturale nei temi secolari, GAM punta invece sui produttori di wafer, che non dipendono dall’uso finale perché non ne hanno uno pre-definito.

IL QUASI MONOPOLIO DEI WAFER


L’industria dei wafer si è molto ridimensionata, e oggi comprende solo tre grandi aziende, il che ha creato un effetto di monopolio, con il controllo dei prezzi concentrato. Ma il costo dei wafer rappresenta meno del 5% del costo finale dei semiconduttori. Siltronic, fornitore di wafer al silicio, non intende costruire nuove fabbriche a meno che i prezzi non salgano del 30%, ma a quel livello le valutazioni diventerebbero eccessive. In generale, secondo GAM, è difficile giustificare i prezzi delle valutazioni di oggi sui semiconduttori, per cui continuerà a cercare modi per investire nei temi che possano a suo giudizio veramente generare alpha.
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