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Transizione energetica

Invesco: energia pulita, nel futuro sarà sempre più conveniente

I prossimi 30 anni saranno un interessante periodo di cambiamento del nostro modo di vivere e del modo di generare energia. In Invesco sono convinti che la transizione verso l’energia pulita sia ormai imminente

di Redazione 3 Giugno 2021 08:00
financialounge -  Energia pulita ESG Invesco Morning News transizione energetica

Per immaginare quale sarà il futuro dell’energia pulita, bisogna prima definire cosa si intende quando parliamo dell’argomento. Energia pulita significa decarbonizzazione, si concentra sulle attività che contribuiscono a una transizione verso l’uso di fonti energetiche che comportano minori emissioni di carbonio e che, quindi, prevengono l’inquinamento. Si possono considerare energia pulita quella eolica o solare che provengono da fonti naturali, sono ricavate da risorse naturalmente reintegrate e aiutano a produrre energia rinnovabile. L’energia pulita comprende molte tecnologie e concetti diversi e tutti questi elementi contribuiscono a determinare la direzione che prenderà l’intero settore nel prossimo futuro.

L’IMPERATIVO POLITICO


Ridurre le emissioni di carbonio è un obiettivo condiviso ormai a livello politico. Per facilitare il raggiungimento di questo traguardo, è stato sottoscritto l’accordo di Parigi, siglato nel dicembre 2015, che può considerarsi come un punto di svolta a favore di un’azione a livello globale per affrontare il cambiamento climatico. Lo sforzo è quello di limitare il riscaldamento globale a 2 gradi centigradi, puntando a un aumento massimo di 1,5 gradi entro il 2050. L’attenzione alla sostenibilità è ormai un obiettivo che condiziona i programmi di governo, basti pensare al recente Green Deal europeo che vorrebbe raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050. Interventi importanti sul clima sono anche al centro del programma del nuovo presidente Usa, Joe Biden.

MIGLIORARE L’ECONOMIA A FAVORE DELL’ENERGIA RINNOVABILE


In passato l’energia rinnovabile era molto costosa da produrre. Oggi le cose sono cambiate. Secondo i dati di Irena (Agenzia internazionale per le energie rinnovabili), il 56% dell’energia rinnovabile del 2019 ha prodotto energia elettrica a costi inferiori ai nuovi impianti a carbone più economici. Questo miglioramento della competitività in termini di costi influisce positivamente sia per le aziende che per la fornitura di energia ai privati. Il calo dei costi è agevolato sicuramente dal progresso tecnologico ma anche dal fatto che le energie rinnovabili traggono vantaggio dai sussidi, uno su tutti quelli previsti nel Recovery Fund.

GLI INVESTIMENTI PREVISTI NEL SETTORE DELL’ENERGIA


Per la “Rivoluzione verde”, il Recovery Plan approvato dal governo prevede 57 miliardi di euro e 12 miliardi dal fondo nazionale. È evidente che nei prossimi anni la sfida maggiore si giocherà sul clima che attirerà sempre più investimenti, anche istituzionali. Il 30% dei finanziamenti proveniente dal bilancio dell’Ue e il 37% dal Recovery saranno destinati a investimenti verdi. Gli investimenti in energia rinnovabile sono stati in media di 300 miliardi di dollari a livello globale, nel periodo 2013-2018, ma questo importo deve quasi triplicare, fino a raggiungere 800 miliardi di dollari entro il 2050.

UNO SGUARDO AL FUTURO


Se immaginiamo il futuro dell’energia pulita, sono diverse le domande che si pongono sullo sfondo: quale ruolo avrà l’energia eolica? Le auto elettriche sostituiranno quelle a benzina? L’idrogeno è destinato a diventare il nuovo petrolio? Al di là delle proiezioni e degli studi su come cambierà lo scenario nei prossimi 30 anni, in Invesco sono convinti che la transizione verso l’energia pulita sia imminente, poiché non è più un’opzione ma una necessità per affrontare l’emergenza climatica. Le maggiori economie mondiali si stanno impegnando per cambiare modello e con investimenti massicci nell’energia rinnovabile. Questo scenario creerà delle importanti opportunità di crescita per il settore dell’energia pulita e, di conseguenza, per quello degli investimenti.
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