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L'energia del futuro

Elettricità verde, la nuova corsa all’oro ma sostenibile

La trasmissione di energia verde dai siti di produzione delle rinnovabili alle aree di consumo è la chiave della grande transizione per emissioni zero nel 2050. In prima linea Prysmian e Terna

di Stefano Caratelli 24 Maggio 2021 08:22
financialounge -  Bullettin elettricità verde ESG green Morning News transizione energetica

L’elettricità è indubbiamente la protagonista designata della transizione globale verso l’energia verde, che attira sempre più investitori verso titoli azionari, fondi e Etf focalizzati sul raggiungimento degli obiettivi di emissioni zero al 2050, cui sono impegnate le principali economie, dalla Ue agli Usa al Regno Unito, ma non ancora la Cina. Ma quando se ne parla la mente corre subito alla mobilità elettrica e, parlando di mercato azionario, alla Tesla di Elon Musk. In realtà, dei circa 50.000 mld di dollari di investimenti stimati per raggiungere il target, solo 3.000 mld saranno assorbiti dalle batterie e relative componenti destinate prevalentemente all’auto elettrica, mentre la parte del leone la faranno le infrastrutture di trasmissione, vale a dire di trasporto, dell’elettricità prodotta da fonti rinnovabili, soprattutto solare e eolico, con una stima di 18.000 mld di dollari, secondo i recentissimi aggiornamenti proiettati al 2021 di Rystad Energy e Wood Mackenzie, riportati dal WSJ. Seguono a distanza i parchi eolici e solari, rispettivamente con 11.600 e 7.500 mld di dollari di investimenti stimati, sempre di qui al 2050, come mostra il grafico qui sotto.

INVESTIMENTI GLOBALI PER SETTORE PER RAGGIUNGERE IL TARGET DI ZERO EMISSIONI AL 2050



RIBALTATO IL CONCETTO DI INFRASTRUTTURA ELETTRICA


Perché la trasmissione di elettricità è così importante per la transizione green? Perché le rinnovabili ribaltano dalle fondamenta il concetto sulla cui base è stata costruita l’infrastruttura energetica dalla rivoluzione industriale in avanti. Produrre elettricità bruciando combustibili fossili si può fare in qualunque posto: si costruisce una centrale, si trasporta sul luogo il carbone o il gasolio necessari, e si distribuisce l’energia localmente, lo stesso vale anche per il nucleare. Per oltre un secolo si è fatto così, con il risultato di reti di trasmissione, cioè di trasporto, di lunghezza limitata, spesso poco efficienti, di solito aeree, esposte a dispersione e all’usura dei fenomeni meteorologici. L’elettricità rinnovabile deve invece essere prodotta ‘per forza’ dove ci sono le risorse, vale a dire vento costante e raggi solari in abbondanza. Inoltre sono impianti invasivi, che richiedono grandi spazi. Per cui per il solare si scelgono aree desertiche e poco popolate, come negli Usa il Sud-Ovest o il Mid-West, e per l’eolico si va sempre più verso l’offshore.

CAVI, DA COMMODITY A HIGH TECH


Nel nuovo mondo green, l’energia trasportata dai cavi di trasmissione deve ‘viaggiare’ per migliaia di chilometri, e su cavi tecnologicamente avanzati, per sostenere voltaggi molto elevati e sbalzi violenti di tensione, dovuti al fatto che la produzione non è costante, ma soggetta all’alternanza di luce e buio per il solare e a fattori meteo per il vento. I cavi di trasmissione una volta erano commodity, ora sono diventati alta tecnologia. Lo ha capito, prima ancora che la transizione energetica diventasse un mantra, l’italiana Prysmian, in realtà una public company globale basata e quotata a Milano ma leader globale dei cavi e sistemi, che dal 2017 ha incorporato l’americana General Cable rafforzando ulteriormente il primato. Un campione tutto italiano della trasmissione è invece Terna, con interessi crescenti a livello internazionale, soprattutto in America Latina.

GRANDI PROGETTI IN USA E GERMANIA


Il tema della trasmissione è particolarmente cruciale negli Stati Uniti, per la distanza che separa i luoghi di produzione delle rinnovabili dalle aree in cui l’elettricità viene consumata, che richiede una interminabile lista di adempimenti burocratici a livello municipale, distrettuale e statale. Più che i soldi, che non mancano grazie anche all’interesse di grandi gruppi europei come Siemens, sarà probabilmente questo il principale ostacolo che Biden dovrà superare per realizzare il suo green deal da migliaia di mld di dollari. In Europa, il paese più avanti che sta procedendo più spedito è la Germania, che deve trasportare l’elettricità prodotta dall’eolico nel Baltico fino al Sud più popolato e industrializzato, e che ha proprio in Prysmian un partner strategico sia nella produzione dei parchi offshore sia nel trasporto dell’elettricità prodotta.

LA NUOVA ARABIA SAUDITA È AMERICANA


Anche la Cina, che finora non se l’è sentita di darsi obiettivi di emissioni stringenti come Europa e Usa, punta molto sulla trasmissione, e ha recentemente completato un progetto da 3,2 mld di dollari per la realizzazione di una linea ad altissima tensione che trasporterà solo e esclusivamente energia pulita, primo caso al mondo finora, mentre ha destinato al potenziamento della trasmissione di energia risorse importanti del suo programma di stimoli fiscali post-coronavirus. La strada dell’incentivo fiscale sarà probabilmente battuta in Usa per abbattere la foresta regolatoria e burocratica che si frappone al grande progetto già battezzato da qualcuno come ‘l’Arabia Saudita Americana’ vale a dire trasformare le aree vastissime ma poco popolate del Mid-West e del Sud-Ovest nei campi petroliferi del futuro, giacimenti d’oro non nero, in questo caso, ma verde.

BOTTOM LINE


L’investitore che guarda al lungo termine non può certo ignorare il filone sempre più importante dell’elettricità verde’ sul quale le grandi case d’investimento offrono sempre più indicazioni e spunti operativi sugli strumenti più adatti per le opportune scelte di allocazione del portafoglio, riportati costantemente e dettagliatamente su Financialounge.com.
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