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Green care

Ecco perché lo shampoo diventerà solido, c’entra la transizione ecologica

Ultra vegetali, le saponette per capelli si vendono avvolte in materiali riciclabili nel rispetto dell'economia circolare, centrale nel PNRR

di Gaia Terzulli 21 Maggio 2021 13:53
financialounge -  Cosmesi economia circolare Imballaggio Materiale riciclabile Piano nazionale di ripresa e resilienza Rivoluzione verde Shampoo solido Transizione ecologica

A prima vista sembrano grossi macarons. Tondi, compatti e colorati, sono in realtà concentrati di oli vegetali e servono per lavarsi i capelli. Gli shampi solidi sono l’ultima frontiera del beauty sostenibile e realizzano in pochi grammi alcuni principi cardine della rivoluzione verde promossa dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del Governo (PNRR). Vediamo in che modo.

LA RIVOLUZIONE VERDE DEL PNRR


La seconda “missione” del documento che Mario Draghi ha inviato alla Commissione europea il 30 aprile è dedicata alla “transizione ecologica”, cioè, a un programma di interventi per rendere più sostenibile il sistema sociale ed economico del nostro Paese. Le azioni previste sono varie, in parte già intraprese e da potenziare, come gli investimenti nelle fonti di energia rinnovabile, la salvaguardia della biodiversità e l’impegno a garantire un approvvigionamento efficiente e sostenibile delle risorse idriche.

L'ECONOMIA CIRCOLARE


Un ruolo chiave è conferito all’economia circolare, che il PNRR mira a rendere ancora più capillare ed efficiente all’interno dei sistemi produttivi. Sebbene l’Italia si posizioni al di sopra della media Ue per gli investimenti nel settore, con un tasso di utilizzo di materiale circolare al 17,7% nel 2017 e un tasso di riciclaggio dei rifiuti urbani del 49,8%, persistono ancora grosse disparità tra le regioni e, soprattutto, al nostro Paese manca una vera strategia per l’economia circolare.

LE BUONE PRATICHE NELL'INDUSTRIA COSMETICA


Ci sono, però, una miriade di “buone pratiche” applicate con successo dalle industrie e che già da alcuni anni trovano terreno fertile nella cosmetica. Il packaging dei prodotti di bellezza, dalle pellicole alle scatole, fino ai tappi e ai flaconi, rappresenta un’overdose di plastica inquinante da smaltire, ma se si può evitare l’imballaggio, il problema è risolto. Lo dimostra lo shampoo solido, venduto sfuso e avvolto in materiali riciclabili come carta o sughero, in alcuni casi imballato al momento dell’acquisto, come si faceva una volta con le uova.

LO SHAMPOO SOLIDO, GREEN E CONVENIENTE


Più in voga ancora del deodorante e del dentifricio solidi, gli shampi eco-friendly sono ormai onnipresenti nelle erboristerie e nei negozi con aree dedicate alla cosmesi naturale. Cosa li rende speciali? Anzitutto la composizione, essendo fabbricati con oltre il 90% di ingredienti vegetali derivati da coltivazioni biologiche o artigianali, anche di fattoria. Poi, la convenienza: essendo molto più concentrati dei classici shampi liquidi, vanno usati in piccole quantità e diluiti con acqua, come raccomanda Lush, il brand inglese di cosmetici homemade. Le sue “saponette per capelli” sono praticamente tascabili e si vendono avvolte in cartoncini riciclati biodegradabili o in contenitori di sughero. L’azienda le ha confrontate con i flaconi di shampoo tradizionale, scoprendo che ogni saponetta solida equivale a tre bottiglie da 250 grammi di shampoo liquido e dura dagli 80 ai 100 lavaggi.

I BRAND DEL VEG BEAUTY


Fra i brand che hanno fiutato il trend c’è anche Garnier, che per la linea Ultra Dolce ha lanciato un detergente solido al miele d’acacia e cera d’api con tanto di certificazione per non essere stato testato sugli animali. È questo uno dei benefits più apprezzati dalle consumatrici di shampi solidi, particolarmente attente alle origini e alle caratteristiche dei prodotti green. Secondo quanto riporta l’Ansa, sono italiane le “eco-addicted” più scrupolose: il 96% delle intervistate dichiara di voler ricevere sempre più informazioni su ciò che acquista e il 72% preferisce creme, balsami e deodoranti non testati sugli animali. In Germania le donne sensibili all’origine dei cosmetici sono l’82% e in Gran Bretagna il 79%.

LA NOVITÀ DI DAVINES


Una novità della primavera è il primo sapone solido dell’italiana Davines, company da sempre orientata al rispetto dell’ambiente. Per la linea “Essential Haircare” il brand ha lanciato uno shampoo compatto i cui ingredienti provengono da Presidi Slow Food e che è già disponibile per tutti i tipi di capello. La formulazione, spiega l’azienda, “abbatte l’impatto sull’ambiente acquatico ed è altamente biodegradabile (fino al 97,4%).

L'ESPERIENZA DI NEGOZIO LEGGERO


Paladino del veg beauty, rigorosamente anti spreco, è infine Negozio leggero, società specializzata nella rivendita dei prodotti sfusi o con il vuoto a rendere sia nei negozi fisici che online. “Crediamo nell’applicazione dei principi dell’economia circolare”, scrivono sul sito i cinque soci creatori del brand. “In particolare lavoriamo per ridurre al minimo i rifiuti e rendere i nostri sistemi chiusi”: in altre parole, per fare dell’economia circolare il fine ultimo di ogni loro iniziativa. Uno spirito che dal 2009 ha preso corpo in realtà attive anche fuori dall'Italia: oggi sono 16 i punti vendita di Negozio leggero nel nostro Paese, in Francia e in Svizzera e il brand continua a divulgare il verbo della sostenibilità in nuove forme, come raccontano i progetti Locanda leggera – per una ristorazione a obiettivo zero waste – e CasaLeggera, che propone una ricettività turistica per chi vuole provare a vivere evitando impatti ambientali. Nuove buone pratiche a cui la rivoluzione verde darà, si spera, sempre più impulso.
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