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Focus sulla crescita

L’impatto sull'inflazione del ‘new deal’ di Biden da 6.000 miliardi di dollari

Paolo Mauri Brusa, gestore del team Multi Asset Italia di GAM SGR, analizza come verrà finanziato l’ingente stimolo e che impatto avrà sulla crescita economica USA, sull’inflazione e sui tassi di interesse americani

di Virgilio Chelli 9 Maggio 2021 15:00
financialounge -  GAM inflazione joe biden Paolo Mauri Brusa USA

Messi insieme, i programmi di stimolo all’economia annunciati dal presidente USA Joe Biden ammontano a 6.000 miliardi di dollari, un ‘new deal 2.0” che avrà importanti ripercussioni sulla crescita economica americana, sull’inflazione e sui tassi di interesse. Paolo Mauri Brusa, gestore del team Multi Asset Italia di GAM SGR, analizza i diversi aspetti dei due piani di aiuti all’economia presentati la settimana scorsa al Congresso dal presidente Biden, che vanno ad aggiungersi al pacchetto da 1.900 miliardi di dollari dell’American Rescue Plan approvato in marzo.

GIGANTESCO INVESTIMENTO IN INFRASTRUTTURE


I nuovi programmi sono l’American Jobs Plan, da 2.300 miliardi, e l’American Families Plan, da 1.800 miliardi, che portano appunto il totale dei miliardi di dollari da spendere a 6.000. Con il primo l’Amministrazione americana punta a rilanciare economia e occupazione, in un’America messa a dura prova dalla pandemia, che ha acuito ancora di più le diseguaglianze sociali preesistenti. Un gigantesco investimento infrastrutturale che interesserà strade, ferrovie, aeroporti, rete elettrica, ma anche ampliamento della banda larga nelle zone rurali, sviluppo delle città intelligenti e della mobilità elettrica.

AIUTI A 5 MILIONI DI FAMIGLIE


E poi aumento del salario minimo, agevolazioni fiscali per la costruzione e la ristrutturazione di alloggi di edilizia popolare, oltre a sussidi alle piccole imprese per investimenti e nuove assunzioni. Il Families Plan invece si concentrerà su istruzione e famiglia e prevede sia sgravi fiscali che sussidi veri e propri, in particolare aiuti per 5 milioni di famiglie, riduzione dei costi sanitari per l’infanzia, aiuti da 10.000 dollari per i debiti scolastici, il cui stock relativo alle spese per college oggi vale 1.700 miliardi di dollari, più di quello dell’acquisto di autovetture e delle carte di credito.

NUOVE TASSE IN ARRIVO


A differenza dei due pacchetti precedenti, però, il “New Deal” di Biden non verrà finanziato solo con emissione di nuovo debito, ma sarà accompagnato da una maggior pressione fiscale, di cui si dovrà fare carico la parte più ricca del Paese. Le proposte che verranno discusse dal Congresso prevendono l’aumento dell’aliquota massima per le persone fisiche dal 37% al 39,6%, il raddoppio del capital gain per chi guadagna più di 1 milione di dollari all’anno, e l’incremento della Corporate Tax dal 21% al 28%. Secondo Mauri Brusa, la manovra avrà certamente un effetto molto positivo sull’economia nel lungo termine, con ricadute “sostenibili” sul già provato bilancio statale.

EFFETTI SUGLI UTILI SOCIETARI


Ma, prosegue l’esperto di GAM SGR, sono da valutare gli effetti sui mercati finanziari e sulle aspettative d’inflazione. Le recenti trimestrali stanno dipingendo un quadro più che roseo per la Corporate America, con una crescita degli utili roboante e programmi di buyback corposi, tra cui quello da 90 miliardi di Apple, ma gli effetti di un taglio lineare degli utili determinato dall’aumento dell’aliquota fiscale, combinati magari ad un ulteriore rialzo dei rendimenti obbligazionari, potrebbero determinare correzioni più profonde di quelle viste in questi primi mesi dell’anno.

TIMORI DI RIALZO DEI TASSI


Mauri Brusa sottolinea anche le pressioni inflazionistiche, che si stanno facendo sempre più evidenti a causa dell’aumento dei prezzi delle materie prime e di “ingorghi” nelle catene logistiche, tanto che molte aziende come Nestlé hanno già annunciato imminenti aumenti dei prezzi. È indubbio, rileva in conclusione Mauri Brusa, che un pacchetto così corposo d’investimenti infrastrutturali, anche se spalmato su più anni, andrà ad aggiungere ulteriore pressione sui prezzi. E la stessa segretaria al Tesoro Yellen, in un intervento che ha spiazzato un po’ tutti, ha dichiarato che i tassi probabilmente saliranno in tandem con l’aumento della spesa pubblica.
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