Contatti

Catena statunitense

I donut di Krispy Kreme si quotano a Wall Street

È la seconda avventura in Borsa per la catena statunitense rivale di Dunkin’ Donuts, che offre una ciambella a chi ha fatto il vaccino

di Matia Venini 5 Maggio 2021 10:10
financialounge -  Ciambelle Krispy Kreme SEC Wall Street

Le ciambelle sbarcano in Borsa. Krispy Kreme Doughnuts, nota catena di caffetterie statunitense, concorrente della famosa Dunkin’ Donuts, ha annunciato di aver inviato in maniera confidenziale i documenti relativi a un’offerta pubblica alla Securities and Exchange Commission (SEC), l’ente federale di vigilanza della Borsa americana. Il numero di azioni che verranno offerte e il loro prezzo di partenza non è ancora stato comunicato. La società è pronta a quotarsi non appena riceverà il via libera.

LA STORIA


Krispy Kreme è una catena di caffetterie statunitense fondata nel 1937 in Carolina del Nord. Dopo aver resistito alla Seconda Guerra Mondiale, negli anni ’50 cominciò un processo di espansione in tutti gli Stati Uniti, culminato con la prima quotazione in Borsa nel 2000. Successivamente, un crollo del valore e un’indagine della SEC su presunte pratiche contabili improprie portarono la società a presentare istanza di fallimento nel 2009. Nel 2016 la catena è stata comprata dall’azienda di investimento tedesca JAB Beech per 1,35 miliardi di dollari e ora conta 14mila negozi solo negli Stati Uniti, oltre ad altri 1.400 in 33 Paesi.

IL 2020


Quella appena annunciata è quindi la seconda avventura sui mercati per Krispy Kreme. Nel 2020 la catena ha subito l’impatto del Covid e delle restrizioni introdotte per contenere il contagio, come tutte le attività di ristorazione. Nonostante ciò, la scorsa estate ha aperto un nuovo negozio a Times Square, a New York, e da marzo offre tutti i giorni una ciambella omaggio a chi si sia vaccinato contro il Covid.

LA RIVALE DUNKIN’ DONUTS


La strategia di Krispy Kreme di quotarsi in Borsa va nella direzione opposta rispetto a quella intrapresa dalla rivale Dunkin’ Donuts. Quest’ultima nel 2020 è stata acquistata da Inspire Brands, holding che possiede ristoranti e fast food, per oltre 11 miliardi di dollari.
Trending