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Obbligazioni

Anche i bond tripla "C" sono andati in rally, ma ora lo spazio sembra limitato

Il Bond Bulletin settimanale a cura del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management vede comunque ancora qualche margine, ma raccomanda forte selezione

di Virgilio Chelli 5 Maggio 2021 21:00
financialounge -  JP Morgan AM obbligazioni

Il contesto favorevole agli attivi di rischio premia anche le emissioni obbligazionarie con rating CCC, i cui rendimenti negli Stati Uniti hanno raggiunto i minimi storici e sembrano in procinto di entrare in territorio inesplorato, mentre anche in Europa la flessione dei rendimenti è stata considerevole. Gli investitori obbligazionari si interrogano sulla sostenibilità del trend, anche perché nel lungo termine ci si aspetta un aumento dei rendimenti dovuto ai tassi di riferimento sottostanti. Comunque la componente di spread dovrebbe tenere bene fino all’aumento della volatilità, e dato il basso numero di insolvenze attese, ma anche i minori margini per un ulteriore rally, la performance delle emissioni CCC potrebbe dipendere in maggiormente da eventi idiosincratici più che da un restringimento generalizzato degli spread, creando potenzialmente buone opportunità per gli investitori attivi.

DALL’ECONOMIA E DALLE TRIMESTRALI DATI POSITIVI


Sono le conclusioni cui giunge il Bond Bulletin settimanale a cura del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management, secondo cui i titoli a rating CCC potrebbero ancora sovraperformare, ma è arrivato il momento di essere selettivi. I dati continuano a indicare che le economie sviluppate sono già in carreggiata per superare gli effetti della pandemia, gli utili del primo trimestre hanno avuto un buon esordio, e aprile si è rivelato un altro mese positivo per gli indici PMI dei responsabili degli acquisti, con quelli manifatturieri di Eurozona, Stati Uniti e Regno Unito che hanno superato le aspettative e toccato i massimi storici.

POCHI CREDITI DETERIORATI NEL SEGMENTO HIGH YIELD


Anche i PMI del settore dei servizi accennano segnali di ripresa ma gli investitori si chiedono se i mercati stanno già scontando appieno questo rilancio. Attualmente i crediti deteriorati presenti negli indici High Yield sono davvero pochi, solo lo 0,75% del mercato statunitense e lo 0,24% del mercato europeo scambia a quotazioni depresse. In percentuale del mercato High Yield statunitense, le obbligazioni con rating pari o inferiore a CCC erano il 15% a giugno 2020 e ora sono scese al 12,7%, mentre in Europa rappresentavano il 9% al picco contro il 7,2% di oggi.

TASSI DI INSOLVENZA IN CONTINUO CALO


Secondo il team di J. P. Morgan Asset Management i tassi di insolvenza continueranno a ridursi rispetto al recente picco del 6,33% negli Stati Uniti e del 3,75% in Europa, una tesi supportata dagli spread dei titoli CCC. Intanto, sul mercato primario le emissioni CCC continuano a godere di un ampio sostegno, con gli investitori disposti a finanziare le aziende anche con merito creditizio più basso. Le emissioni CCC sono in crescita del 41,7% negli Stati Uniti e del 49,9% in Europa dalla fine del primo trimestre 2020, grazie sia ai tassi di riferimento che al restringimento degli spread, tanto che ad aprile i rendimenti dei titoli CCC statunitensi hanno sfiorato un nuovo minimo al 6,81%.

ANCORA MARGINI PER UN CARRY INTERESSANTE


In Europa sono al 6,51%, dopo essersi notevolmente avvicinate al minimo storico del 5,03% raggiunto a novembre 2017. Ma il consenso indica che i tassi di riferimento dei titoli di Stato saliranno gradualmente, per cui il Bond Bullettin si chiede se ci siano ancora margini per realizzare un carry interessante in questa classe di attivo. Le valutazioni sono molto più elevate della media, ma la dinamica potrebbe proseguire ancora un po’ con una volatilità estremamente bassa, il che lascia ben sperare per il carry delle emissioni CCC. Ma, in vista di rischi idiosincratici, sarà estremamente importante effettuare una selezione attiva del credito.

OFFERTA BEN ASSORBITA IN USA E EUROPA


Sul fronte tecnico, il team di J. P. Morgan AM segnala un’offerta lorda elevata nel mercato High Yield, con nuove emissioni in USA appena inferiori a 200 mld di dollari contro i 100 mld registrati nello stesso periodo dello scorso anno. In Europa indica al 26 aprile le emissioni High Yield erano a 56 mld, più della metà dello scorso anno, e l’offerta è stata facilmente assorbita. Da inizio anno i fondi High Yield retail, sia statunitensi che europei, hanno registrato deflussi molto modesti, mentre la ricerca di rendimento ha giocato a favore. Anche la Bce continua a detenere obbligazioni societarie High Yield ammissibili, vale a dire acquistate prima che perdessero il rating Investment Grade.
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