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Opportunità dalla ripresa

Debito emergente avvantaggiato dalla ripresa globale

Il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group, di J.P. Morgan Asset Management vede con particolare favore i titoli di Stato High Yield degli Emergenti, uno spazio di investimento interessante

di Virgilio Chelli 28 Aprile 2021 21:15
financialounge -  debito emergente JP Morgan Asset Management mercati emergenti Scenari

Il debito dei Mercati Emergenti rimane una delle classi di attivo obbligazionarie più esposte ai vantaggi che accompagneranno la ripresa dell’economia globale, quando i vaccini raggiungeranno ampia distribuzione e l’attività tornerà alla normalità, con la vitalità dei prezzi delle materie prime a fare da ulteriore propulsore. Uno dei rischi principali è il netto aumento dell’inflazione dei Mercati Sviluppati, che potrebbe accelerare un ulteriore rialzo dei tassi, a sua volta capace di perturbare i Mercati Emergenti. Ma se eventuali ulteriori movimenti dei tassi rimarranno ordinati, alcuni segmenti di questa classe di attivi, come i titoli di Stato High Yield, offriranno uno spazio di investimento relativamente interessante.

OLTRE LE IDIOSINCRASIE


Sono le indicazioni per l’investitore obbligazionario del Bond Bulletin settimanale a cura del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management, titolato “Oltre le idiosincrasie”, secondo cui i rischi fondamentali sono una presenza costante, ma il quadro generale favorevole alla crescita si presenta positivo per il debito dei Mercati Emergenti. Sul versante dei fondamentali il Bond Bullettin rileva che i recenti rischi idiosincratici dei Mercati Emergenti, come le sanzioni alla Russia, la turbolenza politica in Turchia e gli eventi nel mondo societario cinese, hanno fatto notizia. Inoltre, la situazione sanitaria legata al Covid-19 sembra meno sotto controllo nei Mercati Emergenti rispetto a quelli Sviluppati, con contagi in aumento in India e Turchia mentre le campagne vaccinali sembrano procedere a rilento negli Stati Uniti e in Europa.

FONDAMENTALI POSITIVI


Ma, guardando ai fondamentali dei Mercati Emergenti, i motivi di ottimismo non mancano. I singoli elementi idiosincratici sono stati perlopiù ignorati e, sebbene il Covid rimanga una minaccia, il team di J. P. Morgan Asset Management ritiene che il quadro sia destinato a stabilizzarsi sul finire del 2021, quando i vaccini avranno raggiunto maggior diffusione. Il Bond Bullettin cita anche i dati incoraggianti sulla crescita dei Mercati Emergenti, con l’economia cinese in crescita record del 18,3% nel primo trimestre. Con l’accelerazione della crescita in tutta la regione, si presentano anche estremamente positive le prospettive di produzione ed esportazione di materie prime da parte di diversi Paesi Emergenti chiave.

VERSO LA GRADUALE NORMALIZZAZIONE


In un simile contesto, J. P. Morgan Asset Management ribadisce il suo scenario di base che prevede una graduale normalizzazione in Asia. Quest’anno il debito dei Mercati Emergenti ha sottoperformato, con le obbligazioni in valuta locale in calo del 2,3% e i titoli governativi in valuta forte in calo del 2,4%. Ma è stato un andamento causato dall’aumento dei tassi strutturali, la cui velocità e portata difficilmente si ripeteranno a meno che nei Mercati Sviluppati l’inflazione non sorprenda nettamente al rialzo. Gli spread dei governativi in valuta forte hanno mantenuto però notevole stabilità e il credito governativo High Yield sembra interessante rispetto all’Investment Grade, con un differenziale di spread sopra la media quinquennale.

VALORE NEI BOND IN VALUTA LOCALE


Il team di J. P. Morgan AM vede valore anche in specifiche obbligazioni in valuta locale, come Messico e Sudafrica, che offrono rendimenti elevati, sempre che eventuali ulteriori pressioni al rialzo dei tassi statunitensi continuino in modo ordinato. Il clima di fiducia dei mercati appare sostenuto anche da fattori tecnici, con investitori ottimisti e domanda sostenuta, che riflettono i dati sui flussi monetari: dopo i deflussi del primo trimestre il trend sembra aver subito un’inversione, con afflussi da inizio aprile per 1,4 miliardi di dollari in fondi comuni sul Debito Emergente. Anche il posizionamento sulle valute Emergenti vede gli investitori avvicinati a una posizione neutrale, il che potrebbe mitigare il rischio di affollamento.
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