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Allarme mondiale

Robeco: il pianeta sta crescendo, ma l'acqua e il cibo non bastano per tutti

Un'analisi dell'azienda olandese stima che, entro il 2050, ci saranno 65 milioni in più di bocche da sfamare ogni giorno. Ma con la domanda idrica globale che già supera l'offerta, è necessario investire in tecnologia per rendere più efficiente irrigazione e coltivazione a livello globale

di Redazione 27 Aprile 2021 16:46
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Dal campo alla tavola, l’agricoltura intelligente si serve della tecnologia per ottimizzare le risorse, migliorare le coltivazioni, mantenere la biodiversità, ridurre gli sprechi e aumentare la sicurezza dei cibi lungo tutta la catena del valore alimentare.

CRESCE LA POPOLAZIONE GLOBALE E DIMINUISCE LA SUPERFICIE COLTIVABILE


Le Nazioni Unite stimano che, entro il 2050, la popolazione mondiale raggiungerà 9,7 miliardi di individui, che significa 65 milioni in più di bocche da sfamare ogni anno, con conseguente maggiore pressione sui settori alimentare e agricolo affinché producano di più per tenere il passo. Ma mentre la Terra sarà sempre più popolata di persone, la sua superficie coltivabile non farà che diminuire. Con l’aumento degli individui, infatti, cresce anche il consumo d’acqua e, allo stato attuale, la domanda globale del bene più prezioso per l’uomo supera già l’offerta, con due miliardi di persone che vivono in zone di forte stress idrico.

INVESTIRE IN TECNOLOGIA PER AVERE PIÙ ACQUA E ALIMENTI


Ecco perché Dieter Küffer, Senior Portfolio Manager della strategia Robeco SAM Sustainable Water Equities di Robeco, analizza le strategie più efficaci che gli investitori possono mettere in campo per efficientare l’approvvigionamento idrico e alimentare a livello globale. E lo fa partendo dal presupposto che le abitudini stanno cambiando ovunque. Sono sempre più le persone nel mondo che preferiscono carne e latte a radici, tuberi e cereali, richiedendo automaticamente un maggior dispendio d’acqua e di costi, perché aumentare la pressione sull’approvvigionamento idrico significa spendere di più. Produrre un chilogrammo di carne bovina, ad esempio, richiede 15.000 litri d’acqua.

IL PROBLEMA CLIMATICO


C’è poi il problema del riscaldamento globale, che complica ulteriormente le cose. L’agricoltura e le coltivazioni ne risentono sempre più pesantemente: in alcune regioni l’eccessiva frequenza di precipitazioni sta uccidendo le colture, mentre in altre zone a falcidiare i raccolti è la siccità. Questo costringe gli agricoltori ad adeguarsi continuamente agli sbalzi climatici per prevenire danni irreversibili. Allo stesso tempo, però, chi coltiva deve ottimizzare le risorse e sviluppare pratiche di coltivazione intelligente per aumentare la produttività.

L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER IDRATARE MEGLIO IL PIANETA


Produttività che richiede, quale bene indispensabile, l’acqua. E questa, a sua volta, deve essere trasportata ai campi con pompe e sistemi di irrigazione. È qui, sottolinea Robeco, che all’uomo viene incontro la tecnologia. Grazie alla digitalizzazione, “questi sistemi vengono dotati di sensori che rilevano rapidamente perdite e rotture, monitorano i livelli di umidità della terra e regolano il dosaggio d’acqua in base alle esigenze del suolo”, spiega Dieter Küffer. “Inoltre, progressi nel trattamento e nell’analisi delle acque stanno contribuendo a identificare ed estrarre sostanze chimiche, fertilizzanti e contaminanti dalla acque reflue o di scarto, in modo che esse possano essere reimmesse in modo sicuro nell’ambiente o riciclate all’interno del sistema”. L’ultimo grande beneficio che un buon approvvigionamento idrico dona all’ambiente ricade direttamente sul suolo, di cui viene ripristinatala materia organica, sfavorendo l’erosione. Le conseguenze sono colture più nutrienti e bestiame più sano.

L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE A DIFESA DEI RACCOLTI


Comunque, fa notare l’analista di Robeco, irrigare adeguatamente la terra non basta per arrivare a un’agricoltura davvero sostenibile. Ecco perché l’azienda sta investendo in soluzioni che aumentano l’efficienza nei sistemi agricoli e alimentari. Una di queste è la tecnologia GPS, già ampiamente utilizzata per guidare trattori e trebbiatrici, riducendo i costi e le emissioni di CO2 associate al funzionamento delle macchine agricole. Inoltre, l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico possono insegnare alle attrezzature agricole a rilevare le erbacce nei campi e ad applicare automaticamente prodotti chimici per la protezione del raccolto con un’accuratezza mai vista prima. Di conseguenza, nota Dieter Küffer, “il volume delle sostanze chimiche richieste può essere ridotto fino al 90%, proteggendo in modo significativo la biodiversità senza compromettere la resa delle colture. La crescita demografica, la scarsità di risorse e i cambiamenti climatici – conclude l’esperto – stanno mettendo a dura prova il settore agricolo e l’ambiente”.
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