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Boom seconde case

Estate 2021: raddoppia la domanda d'acquisto delle case al mare

Secondo Immobiliare.it, la pandemia ha spinto i proprietari a vendere gli immobili per evitare di spendere di più in tasse e manutenzione

di Gaia Terzulli 23 Aprile 2021 09:00
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L’estate è alle porte e per quanto sappiamo di doverla affrontare con le stesse cautele dell’anno scorso, abbiamo tutti risparmiato il doppio, come mostra una recente analisi dell’Istat di cui abbiamo scritto qui. Due elementi – la voglia di vacanze, sia pure in sicurezza, e i più soldi messi da parte – che avrebbero spinto molti italiani a comprare una casa al mare.

L'INDAGINE DI IMMOBILIARE.IT


Lo dice l’ultima indagine dell’Ufficio Studi di Immobiliare.it (www.immobiliare.it), che esamina il mercato nelle principali aree del turismo di mare e rileva ovunque un importante aumento della domanda con due record: il +153% nelle Cinque Terre e il +119% nelle isole Pelagie (Linosa e Lampedusa).

CASA AL MARE, OVVERO EVADERE DAL CONFINAMENTO


Spostarsi verso le seconde case appare ormai per molti l’unica garanzia di potersi muovere dalla propria residenza in cui si è trascorso quasi ininterrottamente l’ultimo anno, fra lockdown e restrizioni”, spiega Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it. “Se a questo si sommano i grandi risparmi accumulati in questi mesi, non sorprende un incremento così importante della domanda di casa nei luoghi di mare più belli del nostro Paese. La nostra analisi – prosegue – rivela la volontà di comprare un posto al sole da utilizzare quest’anno come luogo di villeggiatura e probabilmente come fonte di reddito per gli anni a venire, con la fine della pandemia e la riapertura del turismo”.

RICHIESTISSIME LE CASE RAGGIUNGIBILI DAI GRANDI CENTRI


Una richiesta massiccia ha interessato le località turistiche raggiungibili dai grandi centri, in particolare da Milano e Roma. Ecco quindi l’arcipelago delle isole Ponziane, dove la domanda di casa è cresciuta dell’85%, l’Agro romano e il golfo di Gaeta (+68%) e la maremma laziale (+61%). Anche gli immobili in vendita nell’arcipelago toscano hanno attirato i risparmiatori, che anche qui hanno contribuito  a far impennare la richiesta (+85%).

LE LOCALITÀ DEL SUD


Ma non è solo il pied à terre vicino alla spiaggia a ingolosire gli italiani. Ci sono anche le località del Sud nella classifica di Immobiliare.it, tra le più gettonate rispetto all’anno scorso. In testa il Cilento e le isole di fronte alla Campania, dove la domanda è aumentata di quasi il 50%. Seguono la Sicilia – con un surplus di richiesta di oltre il 30% – e la Puglia, con picchi in Salento (+29%) e nel Gargano (+26%).

QUANTO COSTANO LE CASE AL MARE?


Veniamo alle “dolenti note” dell’analisi. I costi. La pandemia non sembra aver intaccato le tariffe delle case al mare, ma qualche eccezione c’è. I primi tre territori più cari sono quelli in cui i valori, in 12 mesi, risultano lievemente al ribasso: si tratta delle isole campane, dove si spendono quasi 6400 euro al metro quadro (-5%), la costiera amalfitana, con i suoi 5943 euro/mq (-6%) e la riviera di Levante, dove la richiesta media è di 5405 euro/mq (-2%). Per spendere meno bisogna scendere più a Sud, ad esempio nel Gargano, dove il prezzo al metro quadro non supera i 1400 euro, o in Salento: qui la richiesta media è di 1601 euro/mq, lievemente più bassa di quella nelle località marittime abruzzesi, dove si arriva a 1614 euro. Tutti valori rimasti tendenzialmente fermo nell’ultimo anno.

DOVE SONO AUMENTATI I PREZZI


Dunque, dov’è che il prezzo è lievitato? Nelle isole Pelagie, anzitutto. Qui le tariffe segnano un +25% a fronte di una crescita dell’offerta degli immobili in vendita, letteralmente schizzata (+241%). Più contenuta l’impennata nella penisola sorrentina (+13%) e nell’arcipelago ponziano (+8%), ma in entrambi i casi, contrariamente alle isole siciliane, è calata l’offerta di case (-8% in un anno).

LA PANDEMIA HA INVERTITO IL TREND "PIÙ DOMANDA, MENO OFFERTA"


In effetti, l’aumento di domanda corrisponde, in genere, a una diminuzione dell’offerta, ma nell’ultimo anno la pandemia ha sconvolto questi equilibri e il mercato immobiliare nelle località di mare non ha fatto eccezione. Nel report di Immobiliare.it si legge che la disponibilità di case in vendita risulta cresciuta quasi ovunque, con poche eccezioni. Delle 30 aree marittime analizzate le uniche a registrare un calo d’offerta rispetto all’anno scorso sono le isole campane (-4%), le ponziane e la penisola sorrentina (-8%), le Cinque Terre (-28%), le isole Eolie (-12%) e la Sicilia ionica (-13%).

VENDERE PER SPENDERE MENO IN TASSE E MANUTENZIONE


“L’aumento generalizzato dell’offerta va ricondotto al momento storico di forte difficoltà per chi era in possesso di un immobile nelle località turistiche, spesso destinato a case vacanze”, conclude Giordano. “Molti proprietari, a fronte delle spese elevate per la manutenzione e tassazione degli immobili, hanno preferito metterli in vendita, alimentando così la disponibilità di case, spesso di qualità superiore alle altre, essendo maggiormente curate e ristrutturate”. Una situazione, questa, che secondo l’ad di Immobiliare.it, porta i prezzi a non subire grosse oscillazioni. Sia perché le abitazioni in vendita presentano una qualità più alta – e, dunque, un valore maggiore – sia “per una sorta di resilienza da parte di chi vende, che non è ancora disposto a ribassare il prezzo”.
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