Fase delicata

BlueBay: servirà pazienza per rivedere l'inflazione Usa sotto il target

Secondo Mark Dowding, CIO di BlueBay, in questa fase di calma non c’è spazio per essere compiacenti, le attese di un’inflazione che scende sotto il target della Fed già in estate potrebbero essere smentite

di Virgilio Chelli 18 Aprile 2021 15:00
financialounge -  BCE BlueBay FED inflazione Scenari

La volatilità ha continuato a diminuire l’ultima settimana, con l’azionario statunitense a nuovi massimi dopo che i dati sull’inflazione hanno leggermente superato le aspettative, attestandosi al 2,6% e all’1,6% a livello core. Ulteriori aumenti nei prossimi due mesi sono già stati ampiamente scontati, ma sembra che gli investitori siano disposti ad assumere che l’inflazione tornerà a scendere sotto il target della Fed durante l’estate.

INVERSIONE NON COSÌ RAPIDA


Viceversa, Mark Dowding, CIO di BlueBay, resta convinto che l’inversione potrebbe non essere così rapida e ritiene che le preoccupazioni a medio termine potrebbero emergere con forza se venisse superato il livello del 3%. L’esperto di BlueBay cita i prezzi degli input, i sondaggi sui business e informazioni aneddotiche, che suggeriscono un rischio inflazionistico sbilanciato al rialzo, ma in un contesto in cui sarà difficile che i rendimenti vadano in rally più di tanto.

CONTESTO A FAVORE DEGLI ASSET A RISCHIO


Per questo BlueBay mantiene una modesta posizione corta sui tassi USA, con la propensione ad aumentare se i rendimenti dei Treasury scendessero verso l’1,5% nella fascia a 10 anni della curva. Nel frattempo, rendimenti stabili e volatilità in calo hanno creato un contesto favorevole per gli asset rischiosi. La stagionalità di aprile ha fatto restringere ulteriormente gli spread sul credito societario, con la domanda degli investitori che si è concentrata soprattutto sulle aree del mercato che offrono rendimenti più elevati e una maggiore possibilità di compressione.

TOCCATO IN EUROPA IL PICCO DEL PESSIMISMO


In Europa, l’accelerazione nella distribuzione dei vaccini ha contribuito a supportare il sentiment e di conseguenza i rendimenti delle obbligazioni europee sono saliti leggermente, anche se i Treasury si sono mossi nella direzione opposta negli ultimi giorni. Con l'accelerazione della crescita in Europa, ci si chiede se si stia superando il punto di massimo pessimismo e se l'aumento dell'inflazione possa portare la BCE a iniziare a ridurre i suoi acquisti del PEPP all'inizio del 2022, quando la Federal Reserve dovrebbe ridurre l’espansione del suo bilancio.

MA È PRESTO PER ESSERE OTTIMISTI


Ma secondo l’esperto di BlueBay è ancora presto per essere ottimisti sulle prospettive dell'Eurozona e i dati del secondo trimestre potrebbero deludere al ribasso. Le “colombe fiscali” mirano a una revisione accomodante del patto di stabilità UE dopo il 2022, ma è ancora possibile che i Paesi del Nord Europa spingano per una ritirata dell'accomodamento monetario. Per questo andranno seguite le dinamiche della BCE man mano che si avvicina la fine dell'anno. Per ora, secondo BlueBay, ogni previsione è prematura e, con l'economia statunitense in vantaggio, continua a favorire il dollaro nel prossimo trimestre.

IN ATTESA DEL MEETING DELLA FED


Guardando alla seconda metà del mese, l’unico driver importante è il meeting della Fed del 28 aprile. Secondo BlueBay è improbabile che la retorica del FOMC cambi di molto e non sorprenderebbe se i mercati continuassero a scambiare in un range limitato fino al dato sull’occupazione di aprile che uscirà a inizio maggio. La volatilità contenuta potrebbe continuare a favorire gli asset rischiosi, BlueBay avverte che l’attuale fase di calma non sia una buona scusa per essere compiacenti.

RENDIMENTI PIÙ ALTI E DOLLARO PIÙ FORTE


Un approccio attraente secondo BlueBay potrebbe essere prendere profitto dalle posizioni long sul credito e/o re-settare le coperture a livelli di spread più stretti e, nel frattempo, se i rendimenti dei Treasury scenderanno, aumentare alcuni posizionamenti short su livelli più attraenti. Alla fine BlueBay ritiene che il "range trading" verrà sostituito da rendimenti più alti e dollaro più forte, anche se potrebbero volerci ancora alcune settimane.
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