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Impatto limitato

Dall’inflazione solo turbolenze a breve, non serie minacce all’obbligazionario

Secondo Goldman Sachs Asset Management, gli investitori possono permettersi di rimanere esposti sui segmenti a rischio del mercato del credito, con portafogli bilanciati e resilienti e con adeguate coperture

di Virgilio Chelli 26 Marzo 2021 19:00
financialounge -  Goldman Sachs Asset Management inflazione obbligazionario Scenari

Gli investitori devono aspettarsi un rialzo solo moderato dei rendimenti dei Treasury americani nei prossimi mesi, con la possibilità di ulteriore irripidimento della curva dei tassi tra le scadenze a 5 e 10 anni. La recente volatilità mostra che ci saranno sempre rischi sui mercati finanziari, come osservato negli ultimi anni con le tensioni commerciali USA-Cina e la pandemia globale. Ora la volatilità può tornare ad aumentare mentre i mercati si adattano alle riaperture dell’economia, ai dati sull’inflazione e alle indicazioni dei banchieri centrali. Ma la bussola per orientarci in un contesto di “bassi livelli” resta invariata, dopo che il 2020 ha rafforzato la convinzione sull’importanza di portafogli obbligazionari bilanciati e resilienti. Un obiettivo che si può conseguire combinando le esposizioni al rischio con coperture adeguate, compresi i tassi e le valute, o una combinazione di entrambi.

IMPATTO LIMITATO SUL CREDITO CORPORATE E EMERGENTE


Sono le conclusioni cui giunge l’analisi di Goldman Sachs Asset Management, focalizzata su inflazione reale e politica monetaria, secondo cui il fattore alla base del recente rialzo dei rendimenti reali sono le prospettive di crescita supportate dall’ulteriore stimolo fiscale e dall’incoraggiante situazione dei vaccini negli Stati Uniti. Per questo, secondo GSAM, l’impatto sulle attività a rischio come credito societario e debito dei mercati emergenti sarà probabilmente limitato. Ma se si rafforzassero aspettative di politica monetaria meno accomodante il contesto potrebbe diventare meno favorevole.

MOVIMENTO AL RIALZO DEI TASSI REALI


Secondo GSAM i tassi reali si muoveranno comunque al rialzo nel 2021 ma le banche centrali non prenderanno le distanze dalla politica monetaria accomodante almeno fino a tutto il 2021 e anche oltre, perché l’inflazione sottostante rimarrà sottotono e si opterà per un approccio anche più tollerante verso livelli d’inflazione più elevati. Di conseguenza, l’orientamento di GSAM rimane invariato, anzi si rafforza la convinzione della necessità di un’esposizione equilibrata alle attività di rischio, restando dell'idea che i portafogli obbligazionari dei clienti siano in grado di resistere a rischi come la volatilità dei tassi e la speculazione politica.

TURBOLENZE A BREVE TERMINE


In ogni caso GSAM si aspetta qualche aumento dell’inflazione a breve termine per vari motivi, che vanno dal recupero dei prezzi del petrolio, dalla revoca di misure come i tagli delle aliquote IVA, fino a pressioni sui prezzi nei settori sensibili al virus, come ristorazione e intrattenimento, quando le economie ripartiranno. Saranno comunque pressioni temporanee anche perché alcuni cambiamenti nel comportamento dei consumatori durante la pandemia potrebbero rivelarsi permanenti, come la home-delivery del cibo.

MERCATO DEL LAVORO USA ANCORA DEBOLE


L’inflazione rimarrà sottotono anche per la debolezza del mercato del lavoro, con l’occupazione statunitense che ancora a gennaio era sotto il livello di febbraio 2020 di quasi 10 milioni di unità. Inoltre, osserva GSAM, durante l’ultima fase di espansione l’inflazione è rimasta sorprendentemente bassa anche quando l’economia e il mercato del lavoro si erano ripresi, suggerendo che il dato di disoccupazione nazionale non sia una misura efficace dello stato del mercato del lavoro. Inoltre, i trend disinflazionistici come e-commerce e automazione sono stati rafforzati e accelerati dalla pandemia.
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