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Costi bancari

Conti correnti sempre più cari. Come risparmiare sul canone puntando sull’online

Lasciare i soldi fermi sul conto corrente è una scelta che espone a un doppio costo: quello dei depositi bancari e dell’inflazione. Intanto i costi di gestione dei conti correnti sono cresciuti anche sul web, cresce il canone della carta di credito

di Fabrizio Arnhold 19 Marzo 2021 15:17
financialounge -  banche conto corrente costi smart

Fermi sui conti correnti sempre più soldi. Secondo l’ultimo bollettino dell’Abi, a fine gennaio i depositi sono cresciuti fino a toccare un nuovo record: 1.744 miliardi, in aumento dell’11,6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2020. In crescita anche i costi per la gestione dei conti correnti, compresi quelli online. Si gonfiano anche le spese da sostenere per usare una carta di credito, mentre calano quelle per le carte di debito.

DEPOSITI RECORD A GENNAIO (+11,6%)


La pandemia da un lato ha messo in ginocchio le categorie più colpite dalle restrizioni, ma dall’altro ha fatto aumentare il denaro messo da parte dalle famiglie che consumano meno e preferiscono non spendere a causa dell’incertezza sul futuro. Il bollettino mensile dell’Abi, a gennaio ha rilevato un nuovo valore record: 1.744 miliardi fermi sui depositi, in aumento dell11,6 per cento rispetto al 2020. Si tratta della progressione maggiore dell’ultimo anno con un incremento in valore assoluto pari a 181 miliardi.

MENO INVESTIMENTI


Nel terzo trimestre 2020, l’Abi rileva un calo anno su anno del 10 per cento in investimenti obbligazionari da parte delle famiglie, del 6 per cento in azioni e del 2,9 per cento di quote di fondi comuni. Aumentano, in compenso, le sottoscrizioni di polizze vita e fondi pensione (+3,6%). Tenere i soldi fermi sul conto, senza investire, non rappresenta una buona scelta per la performance. Almeno per due ragioni: costi di gestione del conto corrente e inflazione. Se i costi fissi di un conto corrente possono arrivare fino a 87 euro all’anno, secondo i dati dell’Abi, ecco che l’inflazione pesa molto di più sul denaro in giacenza.

LA TASSA OCCULTA DELL’INFLAZIONE


In questo momento l’inflazione sta iniziando a preoccupare i mercati. Resta ancora bassa, ma con una imminente ripresa dei consumi, potrebbe aumentare. Nel 2018, l’inflazione ha avuto un impatto di 10 miliardi di euro sui depositi. Questo significa che lasciare 10mila euro fermi per cinque anni in banca, equivale a ritrovarsi 8.161 euro, con una perdita di quasi 2mila euro tra diminuzione del potere d’acquisto e costi fissi. Mille euro tenderebbero, addirittura, ad azzerarsi.

AUMENTANO I COSTI DEI CONTI CORRENTI


Secondo i dati di Bankitalia, nel 2019 la spesa di gestione di un conto online è stata pari a 21,4 euro, ovvero 5,9 euro in più rispetto all’anno precedente. L’aumento è stato determinato principalmente dalle maggiori spese fisse. Nel 2020, secondo quanto rilevato da sostariffe.it, i costi di gestione per un conto corrente online sono salite a 29,67 euro all’anno. Se si allarga l’intervallo di osservazione, emerge che dal 2017 al 2019 i costi dei conti correnti sono in costante aumento. Le spese fisse nel 2017 raggiungevano una media di 52,3 euro all’anno, che sono diventati 55 euro nel 2018 e 57 euro nel 2019.

CRESCE IL CANONE DELLA CARTA DI CREDITO


I possessori di una carta di credito devono pagare di più per i pagamenti digitali. Il canone, infatti, ha registrato un balzo del 9,59% con un costo medio di 23,74 euro, contro i 21,66 euro dello scorso anno. Crolla il costo della carta di debito che viene ormai quasi sempre fornita a canone zero. Buone notizie anche per le commissioni per le domiciliazioni delle utenze, che costano l’84,32% in meno. Le spese per il conto corrente per un single che utilizza prevalentemente l’home banking hanno registrato un aumento del +13,26%, con il costo che è passato da una media di 90,38 euro a 102,38 euro. Gli utenti che utilizzano in maniera mista il conte corrente, tra online e filiale, hanno visto lievitare le spesa da 117,70 euro e 124,30 euro (+5,61%).

CAMBIARE PER RISPARMIARE


Chi vuole risparmiare farebbe bene a cambiare banca. In questo modo è possibile sfruttare promozioni che, solitamente, restano valide nel primo anno. I nuovi clienti arrivano a pagare fino a 50 euro in meno l’anno rispetto a un cliente che ha un conto aperto da 10 anni nella stessa banca: 56 euro contro 106 euro. Nel 2020 il rincaro dei conti correnti online, in media, è stato del +29%, mentre per i conti tradizionali l’aumento si è fermato al +22%, sempre secondo i dati dell’Osservatorio Sostariffe. L’anno scorso è aumentato anche il numero di clienti che si sono affidati a un comparatore per limare i conti bancari, soprattutto nella fascia di età tra u 25 e i 34 anni. Gli over 45, infine, preferiscono un conto tradizionale rispetto a quelli online.
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