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L'analisi

Guido Maria Brera (Kairos): “Oggi l’Italia è il luogo in cui investire nel mondo”

Lo Chief Investment Officer di Kairos Partners SGR, focalizza le sfide che attendono l’Italia, e spiega perché per il paese questa fase è un’occasione irripetibile

di Antonio Cardarelli 12 Febbraio 2021 16:52
financialounge -  Governo Draghi Guido Maria Brera Kairos

“Ci sono dei momenti nei quali è come se le stelle si allineassero. Sembra che questo momento sia, dopo decenni e decenni, arrivato anche per il nostro Paese. C’è una sorta di allineamento di stelle, che ci fa dire che oggi l’Italia è il luogo dove investire nel mondo”. Comincia così l’ultimo podcast pubblicato da Guido Maria Brera, Chief Investment Officer di Kairos Partners SGR, che arriva proprio nelle ore in cui il governo guidato da Mario Draghi sta prendendo forma.

STABILITÀ POLITICA


Brera parte dal famoso “whatever it takes” pronunciato dall’allora presidente della Banca centrale europea: tre parole che hanno salvato l’Europa dalla tempesta perfetta, grazie alla credibilità dell’uomo che le ha pronunciate. “Ora quell’uomo può regalarci una stabilità politica che noi non abbiamo mai avuto prima e una visibilità del futuro che all’Italia non è mai stata in fondo concessa, o meglio, che a chi ha investito nell’Italia non è stata mai in fondo concessa”, spiega Brera.

IL RITORNO DI KEYNES


Ma non si tratta solo di stabilità interna, secondo Brera ora è cambiata la politica economica a livello globale “e non si lavora più su un’austerity spinta e su tagli” ma “c’è un’aria di neo-keynesianesimo in giro, cioè investimenti pubblici, ricerca di una crescita superiore al tasso di interesse a cui ci si indebita”. Torna Keynes, in Italia tornano le teorie di Federico Caffè, di cui Mario Draghi è stato allievo. Il terzo elemento sottolineato dal Chief Investment Officer di Kairos Partners SGR riguarda i tassi di interesse ai minimi storici: “Ovunque e anche e finalmente in Italia, con uno spread che si stringe sempre di più e aiuta il Paese nella sfida enorme rappresentata dal cercare una crescita superiore al tasso di finanziamento”.

IL RECOVERY PLAN


Inoltre, altro punto fondamentale è l’arrivo del Recovery Plan: non solo un piano Marshall fatto di debito e sussidi, ma “un inizio di Eurobond, nel quale sono presenti dei trasferimenti, nel quale si parla di sussidi” che sembra un approdo incredibile se si pensa “alla passeggiata tra Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, quando si disse che in caso di fallimento della Grecia anche i privati avrebbero dovuto contribuire”. E soprattutto un’opportunità enorme per ricostruire l’Italia dalle fondamenta.

ITALIA ASSET TROFEO


Nel suo contributo, Brera si sofferma sulla globalizzazione selvaggia che si è arenata con la pandemia e rappresenta un’occasione per l’Italia per diventare “un asset trofeo nel mondo” dove poter venire a lavorare e a vivere “a patto che funzioni la fibra, funzionino i trasporti, la sanità e la scuola”. Successivamente Brera passa in rassegna i numeri, che per esempio hanno visto la Borsa italiana in ritardo negli ultimi 20 anni, e il segmento delle piccole e medie imprese con una capitalizzazione di soli 7 miliardi.

LA SFIDA DI KAIROS


“Un dato che fa male – spiega Brera - è sapere che l’intero mercato italiano rappresenta circa un terzo della capitalizzazione di Apple. Questi sono dati che ovviamente ci spingono sempre di più a riflettere sull’Italia, e combinati agli elementi che vi ho raccontato, possono creare uno shift direi monumental, monumentale verso il mercato azionario italiano. Noi come Kairos siamo pronti a prenderlo, abbiamo costruito la nostra verticale, tra pochissimo partirà l’Eltif. La nostra verticale vuol dire che investiamo dalle big cap, cioè dalle grandi aziende, alle mid cap. La nostra presenza è anche nelle small è molto importante, ma con l’Eltif entriamo anche nella parte non quotata. L’Eltif lo chiamiamo Renaissance, Rinascimento, è pronto ad entrare a far parte della gamma di prodotti Kairos”.
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