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In attesa della Fed

Attese e mercati, inizia la stagione delle trimestrali a Wall Street

Mercati appesi alle labbra di Powell. Europa e America in attesa del PIL per capire quanto sono in ritardo sulla Cina. Pioggia di trimestrali a Wall Street, inizia la stagione anche in Europa

di Virgilio Chelli 25 Gennaio 2021 09:09
financialounge -  Attese e mercati azioni investimenti Scenari trimestrali Wall Street

LA FED DOVRÀ FRENARE L’OTTIMISMO


A differenza del meeting della Bce settimana scorsa, praticamente un non evento, la prima riunione del 2021 del FOMC della Fed, e anche la prima dall’insediamento di Joe Biden, sarà probabilmente seguita col fiato sospeso. Investitori e mercati non si aspettano decisioni, con ogni probabilità i tassi resteranno fermi e lo stimolo monetario andrà avanti, ma da Powell è atteso un assessment sullo stato dell’economia, anche alla luce del maxi pacchetto di sostegno annunciato da Biden e dell’indicazione della neo-segretaria al Tesoro Janet Yellen che non è il momento di pensare al debito ma di spendere dollari per supportare la ripresa. Ma se in conferenza stampa nella serata europea di mercoledì 28 Powell lasciasse trasparire un forte ottimismo sulla ripresa nel 2021, il mercato potrebbe leggere l’annuncio tra le righe che tra poco non servirà più so stimolo monetario, e magari prenderla male. Anche ogni accenno possibile di Powell al dollaro debole o al debito federale alle stelle si presterebbe a una lettura negativa. Ma Powell dovrà anche stare attento a non spaventare i mercati con una diagnosi troppo preoccupata sullo stato dell’economia. Un sentiero molto stretto, che richiede doti da equilibrista. Per sua fortuna, a differenza della sua collega Lagarde, Powell è di solito avaro di parole.

IL PIL MISURERÀ AIL RITARDO CON LA CINA


Il giorno dopo la riunione del FOMC in America escono i dati preliminari del PIL del quarto trimestre del 2020 a chiusura di un anno sulle montagne russe a causa del Covid, che ha fatto segnare nel secondo trimestre una caduta verticale della crescita senza precedenti, con un -31% annualizzato, seguita nel terzo trimestre da un rimbalzo altrettanto verticale e senza precedenti del +33% nel terzo. Ora si dovrebbe tornare a una quasi normalità, con le stime di GDP NOW della Fed di Atlanta aggiornate al 21 gennaio che puntano a un +7,5%, sempre annualizzato, perché gli americani misurano il PIL prendendo il numero trimestre su trimestre e lo moltiplicano per 4. Anche in Europa escono in settimana i primi dati sulla crescita economica nell’ultimo quarto dell’anno, relativi a Spagna, Francia e Germania, mentre per la lettura flash dell’intera Eurozona bisognerà aspettare il 2 febbraio. Gli occhi sono puntati sulla locomotiva tedesca, con la speranza che l’impatto della seconda ondata di virus con relativi lockdown sia stato meno violento delle attese. Ma i dati sul PIL di America e Europa serviranno soprattutto a misurare il ritardo accumulato con il gigante cinese, che ha già recuperato i livelli di crescita pre-pandemia.

WALL STREET IN ATTESA DI 118 TRIMESTRALI


Pioggia di risultati societari nell’ultima settimana di gennaio sull’azionario americano con nomi di spicco come Microsoft, Apple, Facebook e Tesla tra i 118 titoli quotati sul NYSE che pubblicano i risultati dell’ultimo trimestre dello scorso anno, compresi ben 13 dei 30 componenti dell’indice Dow Jones. Le trimestrali potrebbero gettare maggior luce sulla rotazione che secondo molti sarebbe in corso dai titoli growth, a cominciare dai big tech americani, a quelli value, più penalizzati dalla crisi da pandemia che potrebbero ora beneficiare della ripresa del ciclo economico.

FARI PUNTATI SUI FAANG


Occhi puntati in particolare sui FAANG, sigla che sta per Facebook, Apple, Amazon, Netflix e Google, che negli ultimi tempi hanno visto la capitalizzazione rimbalzare a oltre 6.000 mld di dollari, su un totale di 32.500 mld dell’intero S&P 500, dopo la caduta a favore proprio dei titoli value tra fine 2020 e primo scorcio del 2021. Anche in Europa trimestrali in arrivo, con le stime degli analisti che puntano a un calo degli utili del 26% nell’ultimo trimestre del 2020 per i titoli dello STOXX 600, ma anche a un poderoso rimbalzo del 44% per il trimestre in corso. Nel vecchio continente gli occhi degli investitori non sono puntati sui big tech, che da questa parte dell’Atlantico scarseggiano, ma sui big dell’auto, come Daimler, Stellantis e Volkswagen, che hanno beneficiato delle revisioni al rialzo delle attese degli analisti più consistente da un decennio a questa parte.
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