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I conti non tornano

Nel Recovery Plan le spese per la sanità all'ultimo posto con solo 9 miliardi su 196

La bozza del Recovery Plan del governo dà priorità ad altri settori, come la transizione energetica e la parità di genere. Tanto che persino il ministro Speranza si lamenta e chiede più risorse

di Antonio Cardarelli 9 Dicembre 2020 10:41
financialounge -  Giuseppe Conte Recovery plan Roberto Speranza sanità

Tra i punti del Recovery Plan su cui sta lavorando in questi giorni il governo Conte non è solo la maxi task force di esperti a sollevare dubbi. Scorrendo la ripartizione delle spese per le sei macro aree riportate nella bozza, infatti, si evince che il settore sanità riceverà solamente 9 miliardi di euro. In un anno dominato dalla pandemia, dai disastri economici e sociali provocati dal Covid-19, probabilmente sarebbe stato lecito attendersi di più.

9 MILIARDI COMPRESI I VACCINI


I 9 miliardi di euro destinati alla sanità, inoltre, includono anche le spese per la campagna di vaccinazione nazionale che prenderà il via dopo l’approvazione, da parte dell’Ema, del vaccino Pfizer/BioNtech. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha già fatto sapere di ritenere insufficiente la somma prevista nella bozza del Recovery Plan. Le attese del ministro, infatti, erano per un finanziamento da 25 miliardi di euro, ma a quanto pare – almeno scorrendo la ripartizione riportata in bozza – le priorità del governo al momento sembrano altre.

LA RIPARTIZIONE DEI FONDI


Come intende spendere, il governo Conte, i 196 miliardi del Recovery Plan? Stando alla bozza anticipata dall’Ansa nei giorni scorsi, la parte del leone la farebbe l’area “rivoluzione verde e transizione ecologica” con ben 74,3 miliardi di euro. A seguire la digitalizzazione (48,7 miliardi), infrastrutture per una mobilità sostenibile (27,7 miliardi), istruzione e ricerca (19,2 miliardi) e parità di genere, con una dote di 17,1 miliardi di euro. La bozza, inoltre, comprende anche una “revisione generale della tassazione” che dovrebbe ridurre la pressione sui redditi compresi tra 40 e 60mila euro.

ASSISTENZA DI PROSSIMITÀ E TELEMEDICINA


Solo alla fine di questo elenco di macro aree arriva il turno della sanità, che verrebbe finanziata con 9 miliardi per fronteggiare l’emergenza pandemica e finanziare la campagna vaccinale, che da sola costerà già 1,5 miliardi di euro. Nella bozza i 9 miliardi sono così divisi: 4,8 miliardi di euro per “assistenza di prossimità e telemedicina” e 4,2 miliardi per “innovazione, ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria”.

SPERANZA PRONTO A CHIEDERE ALTRE RISORSE


Nove miliardi di euro saranno sufficienti per risollevare la sanità pubblica nazionale? Una prima chiara risposta è arrivata dal ministro Roberto Speranza, che ha già detto di voler chiedere un aumento per le risorse destinate alla sanità perché “il pericolo non è ancora scampato”. La bozza del Recovery Plan sarà discussa nel prossimo Consiglio dei Ministri: vedremo se le risorse per la sanità verranno aumentate togliendo qualche miliardo ad altri comparti che forse, in una fase di emergenza come quella attuale, al momento non sembrano propriamente strategici.
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