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Prospettive di ripresa

Sondaggio Natixis: per l'80% degli investitori istituzionali i mercati hanno sottovalutato la pandemia

Indagine su oltre 500 investitori globali: per otto su dieci i mercati hanno sottovalutato l’impatto a lungo termine, solo uno su cinque vede piena ripresa prima del 2022

di Virgilio Chelli 9 Dicembre 2020 15:38
financialounge -  Covid-19 investitori Natixis pandemia Scenari sondaggio

Gli investitori istituzionali globali si stanno avvicinando al 2021 con cautela, nel timore che i mercati abbiano sottovalutato l'impatto a lungo termine della pandemia di Covid-19. Lo testimonia l’ultima Institutional Investor Survey condotta da Natixis su oltre 500 investitori istituzionali a livello globale, che gestiscono collettivamente più di 13.500 miliardi di dollari in attività per pensioni, assicurazioni, fondi sovrani, fondazioni e dotazioni. L’indagine ha rivelato una prospettiva mista per la ripresa: quattro quinti degli intervistati non si aspettano che la crescita del Pil possa tornare al suo ritmo pre-Covid almeno fino al 2022 e di questi il 35% pensa che potrebbe arrivare nel 2023 o anche dopo.

INSOSTENIBILE LA CRESCITA DELL’AZIONARIO


Inoltre, quasi otto su dieci degli investitori globali interpellati ritengono che l'attuale ritmo di crescita del mercato azionario sia insostenibile. Di conseguenza il 53% degli investitori istituzionali globali prevede una sovraperformance per i portafogli difensivi nel 2021. Lo studio evidenzia che otto investitori istituzionali su dieci affermano che i mercati hanno sottovalutato l'impatto a lungo termine della pandemia globale e solo uno su cinque prevede una piena ripresa economica prima del 2022.

POSIZIONE DI PORTAFOGLIO DIFENSIVA


Altra importante indicazione emersa è che, alle porte del 2021, le istituzioni assumono una posizione di portafoglio difensiva, con allocazioni che favoriscono la diversificazione azionaria, il value rispetto al growth e il crescente ricorso a private equity e debito privato. Gli investitori interpellati si attendono inoltre un aumento di volatilità, tensioni politiche e disordini sociali. Il permanere di tassi negativi, tasse più alte e altre ricadute della risposta fiscale e monetaria alla crisi Covid-19 sono percepiti come rischi maggiori e a lungo termine.

PREOCCUPAZIONE PER LE CONSEGUENZE DURATURE


Antonio Bottillo, Country Head ed Executive Managing Director per l’Italia di Natixis Investment Managers, ha sottolineato che "con la pandemia, la politica e le economie globali a un punto di svolta, gli investitori istituzionali stanno posizionando i propri portafogli per navigare nel contesto di volatilità a breve termine, anticipando al contempo gli impatti di lungo termine dei massicci interventi economici e di mercato". Secondo Bottillo "la prudenza degli investitori riflette la profonda preoccupazione per le conseguenze durature delle misure estreme necessarie ad attutire lo shock finanziario della pandemia. Essi tuttavia intravvedono anche la possibilità di trovare opportunità di valore attraverso una gestione attiva, un'allocazione ponderata del portafoglio e una corretta diversificazione".
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