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Sostenibilità, come le aziende devono cambiare nell’era post-Covid

Seema Suchak (Schroders) illustra le ‘verità inesorabili’ per le imprese nel prossimo futuro e come esse dovranno evolvere alla luce del loro ruolo nella società

di Leo Campagna 26 Novembre 2020 07:45
financialounge -  deglobalizzazione ESG investimenti Morning News Schroders

È evidente che il Covid-19 riverbererà i propri effetti per molto tempo, anche dopo che l'epidemia sarà archiviata. Effetti che si intrecceranno con le ‘verità inesorabili’, gli aspetti economici e le forze dirompenti identificate da Schroders prima del Covid-19 come fattori capaci di plasmare le prospettive delle economie e dei mercati a medio termine. In quest’ottica, è opportuno concentrarsi sulle aree chiave che delineano il ruolo in evoluzione delle aziende nella società.

IMPRESE CON UNA PROSPETTIVA A LUNGO TERMINE


“Crediamo che le imprese con una prospettiva a lungo termine abbiano maggiori probabilità di comportarsi in modo responsabile nei confronti dei propri dipendenti, reindirizzando gli sforzi verso le sfide sociali e offrendo sostegni aziendali” riferisce Seema Suchak, Head of Sector Research di Schroders. Queste società ‘virtuose’ avranno maggiori possibilità di essere ancora attive e di sovraperformare la concorrenza una volta passata la crisi. In secondo luogo, le aziende devono essere meglio preparate ai cosiddetti ‘cigni neri’. Eventi come attacchi terroristici, sconvolgimenti politici, disastri naturali e altri rischi climatici si stanno moltiplicando, rendendo gli eventi a sorpresa più frequenti. L’esposizione agli impatti di tutte queste potenziali minacce deve essere attentamente valutata.

CRESCENTI DISUGUAGLIANZE NELLA SOCIETÀ


Vanno seguite, e siamo al terzo punto chiave, le nuove priorità politiche, in particolare le crescenti disuguaglianze all'interno della società. “Ci aspettiamo che salute, istruzione, occupazione e le altre politiche di welfare attirino sempre più attenzione in futuro. In qualità di investitori, monitorando queste tendenze possiamo identificare le aziende che si trovano ad affrontare rischi maggiori”, spiega l’esperta di Schroders. Un altro aspetto da osservare è il supporto ai lavoratori vulnerabili e occasionali, senza benefici come assenze retribuite per malattia, assistenza sanitaria o pensione. “È probabile – sottolinea Suchak - che le aziende siano chiamate a colmare queste lacune: i nostri strumenti ESG proprietari includono una serie di misure capaci di valutare la disponibilità delle aziende ad adattarsi alla crescente importanza dei dipendenti”.

LA DE-GLOBALIZZAZIONE


In quinto luogo, emerge la de-globalizzazione: le catene di approvvigionamento globali hanno evidenziato la loro vulnerabilità durante la pandemia e sono previsti cambiamenti strutturali a lungo termine. A livello aziendale, riferisce l’Head of Sector Research di Schroders, è possibile analizzare la minaccia all’interruzione della catena di fornitura di alcune delle partecipazioni chiave in portafoglio. Infine, tra le principali ‘verità inesorabili’ spicca l’adozione della tecnologia. La crisi ha costretto molte aziende a dare priorità al lavoro a distanza e a rafforzare gli strumenti digitali. Tuttavia, l’uso di piattaforme tecnologiche è stato spesso affrettato, causando potenziali scorciatoie nei protocolli di sicurezza dei dati. “Le imprese che hanno investito in una buona sicurezza dei dati saranno le meno esposte a rischi e a soffrire la scarsa esperienza ‘digitale’ del cliente”, puntualizza Suchak.

STRUMENTI DI ANALISI PROPRIETARI


La crisi da Covid-19 ha il potenziale di trasformare radicalmente il modo in cui le aziende interagiscono con i propri stakeholder nel lungo termine. E ha evidenziato l'importanza dell’analisi ESG (ambientale, sociale e di governance), della misurazione e dell’engagement (l’azionariato attivo e l’influenza positiva sulle aziende in cui si investe). “Attraverso i nostri strumenti di analisi proprietari, abbiamo la capacità di attingere ai dati sulle tendenze globali e a quelli aziendali per valutare quali siano i settori e le imprese più solide. Questo ci permette, in qualità di investitori attivi, di mettere in discussione le aziende che riteniamo non siano all'altezza delle aspettative degli stakeholder”, conclude l’Head of Sector Research di Schroders.
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