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Politiche monetarie

J.P. Morgan: impatto contenuto del vaccino sui tassi di interesse

L’avvicinarsi del dopo-pandemia spinge al rialzo i rendimenti obbligazionari ma la spinta dovrebbe rimanere contenuta grazie alle banche centrali e non dovrebbe ripetersi il fenomeno del ‘taper tantrum’ del 2013

di Virgilio Chelli 19 Novembre 2020 10:18
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La notizia di un vaccino anti-virus efficace in arrivo è un punto di svolta per i tassi di interesse, che dovrebbero muoversi al rialzo e mantenersi all'interno di un nuovo intervallo. Per gli investitori obbligazionari, quest’ipotesi richiede che i portafogli optino per una minore duration, ma non tutti i mercati del debito saranno penalizzati dai maggiori rendimenti. Le implicazioni positive del vaccino sulla crescita – soprattutto per quei settori che sono stati più colpiti dalle misure di distanziamento sociale – insieme all’orientamento ancora espansivo della politica monetaria e alla ricerca di rendimento, indicano che alcuni segmenti dei mercati del credito dovrebbero essere in grado di assorbire un rialzo dei tassi.


RIPENSARE LA DINAMICA DEI TASSI


E’ la conclusione cui giunge il Bond Bulletin Settimanale del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management, secondo cui ora occorre ripensare la dinamica dei tassi. Sebbene l’annuncio di un efficace vaccino anti Covid-19 abbia modificato al rialzo le previsioni sul ciclo economico e sui tassi, osservano gli esperti di J.P. Morgan AM, gli effetti dell’aumento dei rendimenti saranno percepiti in maniera diversa nei vari segmenti dei mercati obbligazionari.


UN PUNTO DI FLESSIONE IMPORTANTE


Secondo il Bond Bulletin, i risultati che arrivano dalla sperimentazione del vaccino, che hanno superato ogni aspettativa, rappresentano un punto di flessione importante perché consentono al mercato di immaginare un’economia post-pandemica. Ma bisognerà attendere un po’ prima che l’attività dei servizi ritrovi una nuova normalità, dati i tempi di produzione e gli ostacoli che potrebbero emergere sul fronte della distribuzione e dell’accettazione di un vaccino da parte del pubblico.


POLITICHE MARGINALMENTE MENO ACCOMODANTI


Ciò nonostante, osservano di esperti di J.P. Morgan AM, i mercati tendono a guardare al futuro e ci si può aspettare che questo sviluppo sposterà verso l’alto l’intervallo dei rendimenti sui Treasury decennali statunitensi, man mano che il percorso verso una piena ripresa assumerà contorni più netti. Le migliorate prospettive sul fronte del virus potrebbero inoltre indurre le Banche Centrali ad un orientamento marginalmente meno accomodante, venendo meno le pressioni a utilizzare strumenti aggressivi di espansione monetaria.


BANCHE CENTRALI COMUNQUE NON RESTRITTIVE


In ogni caso, secondo J.P. Morgan AM, l’orientamento della politica monetaria globale sarà tutt’altro che restrittivo: le Banche centrali si sono impegnate a mantenere i tassi al limite inferiore dell’intervallo fino a quando gli obiettivi di inflazione non saranno stati raggiunti. Essendo svanite le probabilità di uno scenario estremo caratterizzato da elevata reflazione, stimoli fiscali significativi e forte ripresa post-pandemia, visto il probabile scenario di un governo diviso in USA, gli esperti di J.P. Morgan AM pensano che passeranno molti anni prima che le Banche Centrali rialzino i tassi.


RENDIMENTI DEI TREASURY VERSO L’1%-1,25%


Alla luce degli sviluppi sul vaccino, gli esperti di J.P. Morgan AM ritengono che nei prossimi mesi i rendimenti dei Treasury decennali statunitensi possano raggiungere l’1%-1,25% ma non vedono rialzi più consistenti perché le aspettative sui tassi terminali, che sono molto più modeste rispetto ai cicli precedenti, rappresenteranno un'ancora per il mercato. Il principale rischio che potrebbe far salire i rendimenti è che le Banche Centrali raggiungano gli obiettivi d’inflazione prima del previsto, mentre il principale catalizzatore che potrebbe far scendere sensibilmente i rendimenti è che gli sviluppi medici anti pandemia si facciano attendere più del previsto allontanando la normalizzazione.


NON CI SARÀ IL TAPER TANTRUM


Secondo il Bond Bullettin comunque le condizioni dei fattori tecnici restano immutate e i mercati obbligazionari continuano a beneficiare dell’abbondante liquidità e della continua domanda di rendimento, mentre i programmi di acquisto delle Banche Centrali seguitano ad assorbire l’offerta. Uno scenario come quello del “taper tantrum” del 2013, quando i rendimenti salirono in misura significativa in un breve arco temporale, potrebbe spingere gli investitori ad abbandonare l'obbligazionario, ma gli esperti di J.P. Morgan AM ritengono improbabile quest’eventualità visto che la diffusione di un vaccino richiederà tempo.
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