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Spazio per un recupero

Mercati emergenti europei, per Schroders è possibile un forte rally azionario

I listini dei paesi europei meno sviluppati sono indietro rispetto alle altre Borse e densi di titoli della old economy, ma l’uscita dalla pandemia potrebbe farli ripartire di slancio

di Virgilio Chelli 20 Ottobre 2020 07:45
financialounge -  azioni Europa mercati emergenti Morning News Rollo Roscow Schroders

Sono pochi i mercati azionari, sia emergenti che sviluppati, che a livello globale offrono prezzi attraenti come l’Europa emergente, sulla base di diverse metriche, come il livello price-to-book, inferiore a 1x, rispetto all’1,8x dell’MSCI Emerging Markets e al 2,7x dell’MSCI World. I prossimi mesi rappresenteranno un importante barometro, con il rischio di nuove ondate di virus e l’attesa per i vaccini. Non è chiaro se la ‘nuova normalità’ persisterà anche nel 2021, con le tempistiche della ripresa globale ancora molto incerte. Ma se lo stimolo fiscale continuerà e vedremo un ritorno a una sorta di normalità, potremmo assistere a un forte rally anche per i titoli azionari dell’Europa emergente.

UN AMPIO SPAZIO DI RECUPERO


Lo afferma in un commento Rollo Roscow, Emerging Markets Fund Manager di Schroders, secondo cui i mercati finanziari riflettono l’ottimismo sull’arrivo a breve di un vaccino e sulla continuazione della ripresa economica. Un cammino verso la normalizzazione che chi investe nell’Europa emergente attende con particolare ansia, dato che l’azionario di quest’area è ancora in calo quasi del 30% da inizio anno, mentre i mercati sviluppati e gli altri emergenti asiatici come Cina, Taiwan e Corea del Sud sono in ripresa e hanno più che recuperato le perdite da Covid-19.

BANCHE, MATERIALI E ENERGIA PESANO MOLTO


L’esperto di Schroders spiega che nell’Europa emergente le banche e i titoli della ‘old-economy’, come energia e materiali, contano per il 70% circa dell’indice, e tendono a muoversi in linea con rialzi e ribassi dell’economia, mentre il comparto energetico deve affrontare anche sfide ESG di lungo termine, con il mondo che si avvia alla decarbonizzazione, mentre il brusco calo dell’attività economica nel secondo trimestre ha fatto crollare la domanda e i prezzi dell’energia tradizionale, ponendo anche dubbi riguardo i debiti insoluti per le banche.

INDIETRO SU TECH E TEMI DI CRESCITA


A sfavore dell’azionario emergente europeo giocano anche le minori opportunità nelle aziende tech e nei temi di crescita a lungo termine, come le batterie per i veicoli elettrici, mentre i tassi bassi hanno favorito i titoli growth, molto poco presenti nell’Europa emergente, mentre dominano gli indici i titoli value, che a livello globale hanno avuto performance relativamente deboli. Ma secondo l’esperto di Schroders, la prospettiva di una ripresa globale solida e di un’uscita dalla pandemia porterà alla ripresa anche i titoli dell’Europa emergente, sia in termini assoluti che relativi.

RUOLO POSITIVO DEL RECOVERY FUND


Tutto dipenderà molto dall’arrivo di un vaccino, ma a favore della ripresa giocano anche gli stimoli fiscali e monetari europei, che dovrebbero continuare anche nel 2021, mentre i benefici del Recovery Fund della UE non si sono ancora riflessi nei mercati azionari. Sul lato dei rischi, l’esperto di Schroders cita uno stallo della ripresa e l’inasprimento di alcune specifiche sfide macro, soprattutto in Turchia, mentre anche la geopolitica è un fattore importante per gli investitori, che dovranno monitorare le elezioni USA e le implicazioni per le relazioni con la Russia.

GEOPOLITICA DA MONITORARE


Un ulteriore rischio identificato dall’analisi di Schroders è rappresentato infine dalla politica locale, come nel caso delle recenti proteste in Bielorussia, o delle recenti tensioni tensioni tra Turchia e Grecia riguardo ai diritti di trivellazione nel Mar Egeo. Anche se non sono target di investimento, Armenia, Azerbaijan, e Caucaso meritano di essere monitorati per le possibili implicazioni a livello geopolitico ed energetico.
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