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Ambiente e risorse

Il ruolo degli investitori per il successo dell'economia circolare

L'insostenibilità dell'economia lineare e del suo modello di consumo è sempre più evidente e alimenta le aspettative dell’economia circolare. Gli esperti di Candriam spiegano perché gli investitori avranno un ruolo importante da svolgere

di Leo Campagna 9 Ottobre 2020 11:54
financialounge -  Candriam economia circolare ESG finanza sostenibile Quentin Stevenart Win Van Hyfte

In un’economia lineare la creazione di ricchezza dipende dalla raccolta e dalla vendita di quante più risorse naturali possibili, dalla loro trasformazione in quanti più prodotti possibili, senza preoccuparsi del fatto che verranno poi gettati via per fare spazio a nuovi prodotti. “L'alternativa è rappresentata dal modello dell'economia circolare, che presuppone invece che nulla venga dal nulla e nulla sia mai sprecato. Per prolungare l’esistenza su questo pianeta, dovremmo almeno aspirare a cambiare il modello di esistenza a immagine della natura”, fanno sapere Quentin Stevenart, ESG Analyst, e Win Van Hyfte, PhD – Global Head of ESG Investments & Research di Candriam.

COSTRUIRE UN’ECONOMIA CIRCOLARE


Si tratta di un tema di mercato a lungo termine, significativo e positivo, in cui gli investitori svolgeranno un ruolo importante nell'aiutare a superare il modello lineare destinando risorse alle società che lavorano per costruire un'economia circolare. “Quest’ultima richiederà nuovi modelli di business, un cambiamento nei comportamenti dei consumatori e nei modelli di consumo, nonché ingegnosità e inventiva nel settore del cleantech”, specificano Stevenart e Van Hyfte. Sebbene secondo le attuali ipotesi l’economia mondiale sia circolare al momento solo all'8%, è probabile che il cambiamento possa materializzarsi prima di quanto molti pensino, stimolato da un senso di urgenza e reso possibile dall'innovazione.

UN PROCESSO EVOLUTIVO CHE COINVOLGE TUTTI


Un processo evolutivo che coinvolge tutti. “Se i governi e i consumatori stabiliscono regole etiche o sociali e perseguono standard ambientali e sanitari più elevati, il percorso virtuoso nel rendere più circolare l'economia globale da parte delle aziende diventa molto più facile” sottolineano i due esperti di Candriam. Per esempio, i governi di tutto il mondo hanno già assunto impegni per una più ampia adozione delle energie rinnovabili attraverso l'Accordo di Parigi. Nel 2020, l'UE ha pubblicato il suo nuovo Piano d'azione per l'economia circolare con l'accento sulla prevenzione del sovra imballaggio, mentre nel 2018 la Cina ha imposto severe restrizioni sul tipo di plastica che può essere importata. Alla decisione di Pechino sono seguite imposizioni o divieti parziali all'importazione di rottami di plastica da parte dell'India, di Taiwan, della Tailandia e del Vietnam. Inoltre la Direttiva UE sulle materie plastiche monouso vieterà entro il 2021 i prodotti per i quali esistono alternative sul mercato.

UN CAMBIAMENTO CULTURALE NEI CONSUMI


Anche mobilitarsi per un cambiamento culturale nei consumi può rivelarsi cruciale. “L'aumento di interesse per le questioni economiche circolari relative al cambiamento climatico, alla gestione dei rifiuti e all'efficienza nell'uso dell'energia e delle risorse ha propiziato la nascita di interi settori che hanno dato nuovo impulso alle aziende esistenti e ne hanno fatte nascere di nuove”, spiegano i due professionisti di Candriam. Secondo i quali è inevitabile accelerare il passaggio da beni usa e getta, sottoprodotto negativo fondamentale dell'economia lineare, a prodotti di qualità e di lunga durata che cominciano ad avere un buon rapporto qualità-prezzo, pur mantenendo un costo superiore a quello dei concorrenti.

FORNIRE SOLUZIONI MIGLIORI AL RICICLO


Infine, ma non meno importante, occorre fornire soluzioni migliori al riciclo, dal momento che gli standard sono destinati a diventare sempre più severi. Un esempio è l’alluminio il cui tasso di riciclo in Germania ha raggiunto il 99%. “I produttori lavoreranno sempre di più per produrre materiali più facilmente riciclabili, tra cui i tessuti per l'abbigliamento”, concludono in due esperti di Candriam.
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