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Investimenti passivi

Gli ETF sintetici performano meglio: Invesco spiega perché

L'analisi di Invesco rileva un ‘tracking error’ inferiore rispetto agli ETF ‘fisici’ anche in condizioni di mercato difficili grazie a un modello di swap multiplo

di Virgilio Chelli 5 Ottobre 2020 19:00
financialounge -  ETF ETF sintetici Franco Rossetti Giuliano D'Acunti Invesco

Due condizioni di mercato contrastanti, come il sell-off sull’azionario di marzo-aprile e il successivo rally, hanno in comune la sovraperformance degli ETF sintetici, esposti ai principali benchmark azionari statunitensi e globali, che ha denotato un ‘tracking error’ vale a dire uno scostamento rispetto al sottostante, inferiore rispetto agli ETF ‘fisici’. Un esempio è l’Invesco S&P 500 UCITS ETF, il più grande ETF sintetico in Europa, con $10,4 mld di patrimonio gestito, che ha registrato quest’anno flussi maggiori rispetto a qualsiasi prodotto concorrente in Europa.


MINOR TRACKING ERROR


Invesco ha analizzato la performance e i flussi di mercato relativi agli indici S&P 500, MSCI USA e MSCI World rilevando che gli ETF sintetici di Invesco S&P 500, MSCI USA e MSCI World UCITS hanno ciascuno sovraperformato la media dei maggiori concorrenti fisici rispettivamente dello 0,24%, 0,31% e 0,12% nei 12 mesi a fine agosto 2020. Guardando agli ultimi tre anni, la sovraperformance sale a 0,71%, 0,64% e 0,18%. Giuliano D’Acunti, Country Head per l’Italia di Invesco, sottolinea che Invesco promuove da tempo i vantaggi degli ETF sintetici per l’accesso a determinati mercati, perché rispetto agli equivalenti fisici, offrono la possibilità di generare sovraperformance con un basso tracking error anche in condizioni di mercato difficili.


TRASPARENZA NELLA GESTIONE DEL RISCHIO


Il minor tracking error dei prodotti sintetici è stato ancor più evidente durante la crisi: tra il 31 gennaio e il 30 aprile 2020, gli ETF fisici MSCI World hanno raddoppiato il loro tracking error allo 0,10%, mentre gli ETF sintetici hanno registrato una volatilità minore del al mercato. Franco Rossetti, Senior Relationship Manager di Invesco, sottolinea che la metodologia di replica sintetica è stata oggetto di analisi e spesso anche di critiche, ma Invesco ha continuato a impegnarsi per fornire i migliori risultati agli investitori, garantendo la più totale trasparenza nella gestione del rischio controparte tipico degli ETF sintetici.


ANCHE UN VANTAGGIO FISCALE


Rossetti spiega che Invesco è stata in grado di fronteggiare i rischi grazie a un modello di swap multiplo, che riduce il rischio insolvenza di una controparte, utilizzando inoltre il paniere di azioni non come mera garanzia, ma per fornire la maggior parte del rendimento dell'investimento, con swap intesi solo a compensare qualsiasi differenza. A differenza degli ETF fisici, i prodotti sintetici utilizzano gli swap per fornire una replica più efficiente di un indice. Inoltre, secondo la legislazione fiscale USA, gli swap su indici con mercati super liquidi, come lo S&P 500, non pagano ritenute alla fonte sui dividendi: un ETF S&P 500 con sede in Europa a replica fisica generalmente raggiunge un massimo dell'85% del rendimento da dividendi, mentre un ETF sintetico può teoricamente raggiungere fino al 100%.


COGLIERE SEMPRE I VANTAGGI


Il costo è un altro fattore che tende a favorire i modelli sintetici. Gli UCITS ETF di Invesco sugli indici S&P 500 (0,05% annuo), MSCI USA (0,05% p.a.) e MSCI World (0,19% p.a.) sono tra gli ETF più economici in Europa per l'esposizione a questi benchmark principali. Franco Rossetti conclude sottolineando l'importanza di cogliere i vantaggi, ottimizzando al massimo il proprio investimento ed ovviamente gestendo in maniera adeguata i rischi ad esso connessi. Per questo la nostra gamma di prodotti Invesco è composta da ETF fisici e sintetici, per consentire agli investitori di fare sempre la scelta ottimale in ogni situazione ".
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