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In Giappone

L’Abenomics va avanti dopo Abe nel segno dei principi ESG

Pictet AM ritiene che l’uscita di scena del premier giapponese più longevo non fermerà il rinnovamento di economia e aziende che procede nel segno dei principi ESG

di Virgilio Chelli 27 Settembre 2020 10:00
financialounge -  Abenomics ESG giappone Morning News Pictet Sam Perry Scenari

L’uscita di scena del Primo Ministro Shinzo Abe ha causato qualche nervosismo nell’immediato sui mercati giapponesi, ma l’Abenomics, fatta di un mix di politica monetaria ultra accomodante, stimoli fiscali e riforme strutturali, non va in pensione. Sam Perry, Senior Investment Manager di Pictet Asset Management, spiega in un commento perché l’uscita di scena del Primo Ministro Shinzo Abe non fermerà il processo di rinnovamento dell'economia e delle aziende giapponesi e come l’Abenomics proseguirà dopo l’uscita di scena del suo ideatore nel segno dei principi ESG, vale a dire ambiente, sociale e soprattutto governance.

POLITICA MONETARIA IMMUTATA


Insieme all’Abenomics, anche la politica monetaria proseguirà nella rotta stabilita sotto la guida del governatore della Bank of Japan Haruhiko Kuroda, confermato fino al 2023, che manterrà la linea ultra-accomodante portata avanti con Abe. Secondo l’esperto di Pictet AM, Kuroda è fin troppo consapevole degli effetti collaterali negativi delle sue politiche soprattutto per le banche giapponesi, che faticano ad accrescere i profitti con una curva dei rendimenti appiattita, ma le briglie della politica monetaria rimarranno comunque allentate sotto la sua guida e probabilmente anche oltre.

CAMBIO DI ATTEGGIAMENTO SUI FATTORI ESG


Allo stesso modo, difficilmente il Giappone stringerà i cordoni della borsa fiscale, dopo il pacchetto di stimoli da quasi 1000 mld di dollari per contrastare la crisi da coronavirus, né sarà fatta marcia indietro nel percorso per migliorare gli standard di governance societaria giapponese. Secondo Perry, il cambio di atteggiamento e comportamento del Giappone nei confronti dei fattori ESG, vale a dire ambientali, sostenibili e di governance, è stato profondo e duraturo, anche perché ben accolto da azionisti e manager aziendali.

REDDITIVITÀ MIGLIORATA


L’esperto di Pictet AM cita la percentuale di società quotate a Tokyo che hanno due o più amministratori esterni nei Cda cresciuta al 91% nel 2018 rispetto al 18% nel 2013, mentre a seguito dei miglioramenti alla governance il RoE delle società giapponesi è raddoppiato al 9,5% nel 2018 rispetto al 4% nel 2012, un livello ancora inferiore a quello degli Stati Uniti dove però è alimentato dal debito, mentre la Corporate Japan continua ad avere liquidità in abbondanza.

LIQUIDITÀ BEN UTILIZZATA


E tutta questa liquidità non è rimasta ferma, sottolinea Perry: incoraggiate dalle riforme dell’Abenomics, le società stanno cercando di utilizzarla per la crescita e migliorare i rendimenti degli azionisti, e gli investitori di lungo termine dovrebbero concentrarsi sui cambiamenti strutturali che stanno avvenendo in Giappone e che l’uscita di scena di Abe non rallenterà.


Per altri approfondimenti su investimenti e strategie a cura di Pictet Asset Management è possibile visitare il sito corporate e il blog di cultura finanziaria Pictet per Te.

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