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La crescita del settore tech

Cosa rivela il fenomeno FAANG+M osservato da diverse angolazioni

Luca Tobagi (Invesco) invita gli investitori ad analizzare gli andamenti dei titoli Facebook, Apple, Amazon, Netflix e Google, i famosi FAANG, e Microsoft per averne una prospettiva il più possibile completa

di Leo Campagna 25 Agosto 2020 19:00
financialounge -  FAANG Hight tech Invesco Luca Tobagi Scenari smart

Negli ultimi anni la tecnologia è stata la protagonista assoluta del mercato azionario guidata dai famosi FAANG (Facebook, Apple, Amazon, Netflix e Google) a cui si è aggiunta Microsoft. La loro crescita esponenziale in Borsa ha visto triplicare fino a quasi il 21%, nei sette anni fra il 2013 e il 2020, il loro peso complessivo nell’indice S&P 500 di Wall Street.

VALUTAZIONI PIUTTOSTO TIRATE


In parallelo le valutazioni sono diventate piuttosto tirate. In termini di p/e (cioè di rapporto prezzo corrente sugli utili attesi per i prossimi 12 mesi), Apple tratta a 27, Facebook a 30, Microsoft a 31, Google a 33, Netflix a 64, Amazon a 132. “Possiamo notare tuttavia che anche gli altri 494 titoli dell’S&P 500 hanno registrato negli ultimi 7 anni un sostanzioso rialzo e, in aggregato, adesso evidenziano un p/e di 19,6, superiore alla media storica di 17,7 dell’indice allargato di Wall Street”, fa sapere Luca Tobagi, CFA – Investment Strategist, Product Director di Invesco, nel suo ultimo studio ‘T con zero’ di agosto.


OSSERVARE IL FATTORE CRESCITA


L’esperto, alla luce dei molti investitori preoccupati per un rischio di bolla speculativa sui FAANG e per l’intero mercato statunitense, suggerisce di osservare un fattore molto importante: la crescita. Come si vede dal grafico sotto, il fatturato e gli utili per azione (EPS) dei FAANG + M, a partire dal 2011, sono cresciuti molto più rapidamente non soltanto rispetto all’intero S&P 500, ma addirittura dell’inarrestabile Nasdaq 100, l’indice dei 100 titoli maggiori del Nasdaq nel quale il contributo dei titoli FAANG + M è pari attualmente al 47%.



LA RELAZIONE POSITIVA TRA CRESCITA E VALUTAZIONE DI BORSA


“La differenza è impressionante: dal 2011 i titoli FAANG + M sono cresciuti circa il 70% in più o il doppio del Nasdaq 100, rispettivamente per fatturato e utili, e circa il quadruplo dell’S&P 500”, puntualizza Tobagi. La crescita, per l’appunto, riveste un ruolo importante dal momento che la sua relazione positiva con le valutazioni di Borsa non è lineare: a parità di altre condizioni, come i dividendi e il costo del capitale, la valutazione può espandersi in modo più accelerato.



AZIENDE IN GRADO DI ESPRIMERE UNA CRESCITA RAPIDA E SOSTENIBILE


In secondo luogo, spiega l’esperto di Invesco, occorre ricordare che il periodo seguito alla Grande Crisi finanziaria è stato caratterizzato da una crescita dell’economia mondiale tendenzialmente inferiore ai cicli precedenti, in alcuni casi molto inferiore. Un contesto che ha spinto molti investitori a pagare un valore elevato per quelle aziende in grado di esprimere una crescita rapida e sostenibile.



VALUTARE IL FENOMENO FAANG+M DA DIVERSE ANGOLAZIONI


Tutte queste considerazioni non possono certo assicurare che la crescita di questi titoli possa proseguire nel futuro a ritmo sostenuto, o che la disponibilità degli investitori a pagare un premio di valutazione per alcune società rispetto ad altre, anche per effetto degli interventi delle Banche centrali sui tassi di interesse, rimarrà quella degli ultimi anni. Peraltro, la storia insegna che la psicologia degli investitori a volte tende ad assecondare e alimentare eccessi portando anche a bolle speculative. “Resta il fatto che ritengo giusto osservare ogni fenomeno, compreso quello dei FAANG+M, da diverse angolazioni, per averne una prospettiva il più possibile completa”, conclude Tobagi.

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