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Presidenziali Usa

“Biden o Trump è comunque giustificato un sovrappeso azionario”

Per Sandrine Perret (Vontobel Am) il prossimo presidente degli Stati Uniti dovrebbe influenzare non tanto le asset class rischiose in generale quanto piuttosto specifici settori azionari

di Leo Campagna 22 Agosto 2020 10:00
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La convention del partito democratico di questa settimana segna l'inizio della campagna presidenziale negli Stati Uniti, con il candidato Joe Biden che, in base agli ultimi sondaggi, sembra destinato ad affermarsi alle prossime elezioni del 3 novembre. Gli investitori, che comunque farebbero bene a ricordarsi che Trump già nel 2016 ha dimostrato di poter sovvertire i pronostici, si interrogano su cosa aspettarsi da una presidenza guidata da Biden con Kamala Harris vicepresidente.

IL PROGRAMMA DI BIDEN PREVEDE UN AUMENTO DELLE TASSE


“Il programma di Biden prevede un aumento dell'aliquota dell'imposta sulle società, dal 21% al 28%, e sui redditi, con i cittadini più abbienti che pagherebbero il 39,6% dall’attuale 37%. Buona parte dei tagli fiscali attuati dall'amministrazione Trump, che ha dato sollievo alle famiglie e alle imprese facoltose, sarebbe annullata per contribuire a finanziare un programma di infrastrutture green e a sostenere l’obiettivo degli Stati Uniti di zero emissioni nette di carbonio entro il 2050”, fa sapere Sandrine Perret, Senior Economist di Vontobel Asset Management. L’incremento delle tasse dovrebbe inoltre alimentare un piano di ripresa, con finanziamenti al governo locale e all'assicurazione contro la disoccupazione per sostenere la ripresa economica post-Covid-19. Tuttavia, per evitare ostacoli alla realizzazione del suo programma, Biden deve conquistare il Senato.

UNA STRATEGIA PIÙ MORBIDA NELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI


Un'altra importante differenza, con una futura presidenza Biden, riguarderebbe le relazioni USA-Cina, che vedrebbero una strategia più morbida a favore dei lavoratori americani nel commercio, non soltanto nei confronti di Pechino ma anche con le altre nazioni. L’obiettivo di Biden è quello di contribuire a ripristinare la leadership degli Stati Uniti sulla scena mondiale.

SEMPRE APERTA LA RETE DI PROTEZIONE DELLA FEDERAL RESERVE


“In tutti i casi, a prescindere dall'esito delle elezioni, riteniamo che la  Federal Reserve statunitense resti concentrata sulla ripresa del mercato del lavoro, mantenendo una politica monetaria ultra-accomodante”, specifica Perret, convinta che, pur di garantire la ripresa economica post Covid-19, la banca centrale USA sia disposta a tollerare un'inflazione più elevata. “Nel caso in cui il Congresso americano non dovesse approvare un ulteriore pacchetto fiscale CARES 2.0 con il pericolo che la graduale ripresa prevista nel terzo trimestre possa essere compromessa, non si può escludere un ulteriore allentamento monetario da parte della Fed nel mese di settembre”, afferma l’esperta di Vontobel.

GIUSTIFICATO UN SOVRAPPESO AZIONARIO


Vontobel, nonostante i mercati siano ai massimi storici, ritiene giustificato un sovrappeso azionario sulla base delle aspettative positive circa la ripresa economica e della ampia liquidità ai mercati garantita dalla posizione ultra-accomodante delle banche centrali. “Il prossimo presidente degli Stati Uniti dovrebbe influenzare non tanto le asset class rischiose in generale quanto piuttosto specifici settori azionari, in particolare se il vincitore saprà assicurarsi il Congresso”, sottolinea Perret che, comunque, resta sempre attenta all’evoluzione degli sviluppi del Covid-19 e del suo potenziale impatto sulla prevista ripresa economica.
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