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Verso la ripresa

Il valore degli investimenti sostenibili rafforzato dal Covid

Daniel Roarty (AllianceBernstein) illustra perché è possibile costruire un mondo più sostenibile e al contempo allestire un portafoglio che incrementi i rendimenti degli investitori

di Leo Campagna 18 Agosto 2020 21:00
financialounge -  AllianceBernstein Daniel Roarty ESG investimenti sostenibili Scenari

La crisi economica e finanziaria causata dalla pandemia ha rappresentato una prova del fuoco per gli investitori ma ha anche dimostrato tutto il valore delle strategie basate sugli investimenti sostenibili che si concentrano sui fattori ESG (ambientali, sociali e di governance). Principi d’investimento che sono alla base dei comparti Sustainable Global Thematic Portfolio e US Sustainable Thematic Portfolio di AllianceBernstein, che recepiscono gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU, un’ambiziosa agenda finalizzata alla riduzione delle disuguaglianze, alla lotta ai cambiamenti climatici e all’eliminazione della povertà nel prossimo decennio.

LA RESILIENZA DELLE SOCIETÀ CON COMPORTAMENTI RESPONSABILI


“La crisi del Covid-19 ha dimostrato la necessità di servizi e prodotti socialmente utili, ma anche la maggiore resilienza ed apprezzamento, da parte degli investitori, delle società che adottano comportamenti responsabili”, fa sapere Daniel Roarty , Chief Investment Officer di AllianceBernstein. Resilienza, spiega l’esperto, frutto della loro elevata qualità e dell’attitudine ad essere più redditizie, e con profitti più stabili. Inoltre sono maggiormente in grado di attenuare gravi rischi aziendali che potrebbero causare importanti perdite finanziarie e fallimenti. Altro particolare distintivo: la maggior parte dei portafogli sostenibili si concentra su società con politiche orientate agli stakeholder, ossia clienti, dipendenti, e la comunità più in generale.

LE AZIENDE VINCENTI NEL CONTESTO POST COVID-19


Ma quali sono alcuni esempi di aziende “vincenti” in questo contesto post Covid-19? “Gli operatori attivi nella cosiddetta ‘virtualizzazione universale’, che permettono di condividere le conoscenze e collegare le comunità. Vi rientrano non soltanto i più noti operatori di servizi digitali ma anche, per esempio, gli operatori di torri di telecomunicazione negli Stati Uniti e in America Latina”, puntualizza Roarty.

RILOCALIZZAZIONE, DEGLOBALIZZAZIONE E FINTECH


Il quale prosegue segnalando la tendenza alla “rilocalizzazione” o alla “deglobalizzazione”: le imprese di tutto il mondo stanno infatti riorganizzando il controllo delle filiere e riportano la produzione al loro interno, anche a causa della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Da segnalare pure il fronte della tecnologia finanziaria, con le imprese fintech che sostengono le PMI che sono il vero epicentro dell’attuale crisi economica: il fintech può ampliare il raggio d’azione di queste realtà di minori dimensioni e accrescerne la redditività.

IL PRIMO VERO TEST DI UN’ERA DI CAPITALISMO DEGLI STAKEHOLDER


Detto questo, per il Ceo di AB la prudenza è d’obbligo dal momento che si aspetta una ripresa economica lenta e volatile. “Le attuali prospettive economiche dovrebbero continuare a sostenere una crescita secolare per i titoli ciclici orientati al valore. Il contesto di incertezza, inoltre, dovrebbe premiare un’elevata redditività del capitale e una sana situazione patrimoniale”, specifica Roarty. L’aumento dei conflitti sociali e la maggiore sensibilizzazione rispetto alle problematiche sociali nel corso della crisi, ad esempio accesso all’assistenza sanitaria e diseguaglianza, per Roarty favoriscono le società orientate agli stakeholder. Il Ceo di AB ritiene infatti che il 2020 si stia rivelando come il primo vero test di un’era di capitalismo degli stakeholder. Consumatori, governi e investitori stanno osservando con attenzione il trattamento ricevuto dagli stakeholder durante la crisi: una tendenza secondo l’esperto destinata a durare e che richiederà un‘analisi sempre più attenta dei titoli in portafoglio.
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