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Più forti del Covid

Alla scoperta delle aziende resilienti con la ricerca ESG


AllianceBernstein spiega come individuare grazie alla ricerca ESG le aziende che hanno superato il test del Covid. I casi dell’americana Williams-Sonoma e dell’italiana Enel

di Virgilio Chelli 17 Agosto 2020 21:00

La crisi da Covid-19 ha acuito l’importanza dell’analisi ESG per gli investitori, perché le decisioni dei team manageriali su una serie di questioni ESG influenzeranno gli utili. Per questo, incorporando l’analisi ESG nella ricerca fondamentale, AllianceBernstein ritiene che gli investitori possano determinare meglio l’impatto della pandemia sui rendimenti futuri delle aziende, e questo per due motivi: il primo è l’importanza in generale che le imprese tengano comportamenti socialmente responsabili, e il secondo riguarda gli investitori, che hanno bisogno di una miglior comprensione delle opportunità e dei rischi che la pandemia pone ai modelli di business.

IMPEGNI ESG MESSI ALLA PROVA DAL COVID


Il tema è sviluppato da Michelle Dunstan, Global Head—Responsible Investing e Portfolio Manager—Global ESG Improvers Strategy, di AllianceBernstein, che analizza le sfide affrontate dalle imprese nella crisi del coronavirus, a cominciare dalla protezione dei lavoratori dai rischi senza interrompere l’attività: alcune hanno offerto congedi straordinari, buonuscite e altre forme di supporto, altre hanno optato per il lavoro in remoto misurandosi con nuove difficoltà legate alla riservatezza dei dati e agli standard di sicurezza. Anche le politiche di retribuzione del management sono state messe alla prova, come quelle in materia di dividendi e riacquisti di azioni.

CASE STUDY: WILLIAMS-SONOMA E ENEL


L’esperta di AB sottolinea che molte aziende che avevano già internalizzato solide prassi ESG hanno affrontato bene la crisi, e fa gli esempi dell’americana Williams-Sonoma, specializzata in articoli da cucina e arredamento, e dell’italiana Enel. La prima ha chiuso i punti vendita ma ha continuato a pagare stipendi e benefit, utilizzando parte del personale per servizi di progettazione virtuale, riuscendo a soddisfare la crescente domanda di e-commerce, a non perdere i dipendenti e a richiamare clienti fidelizzati con il progredire delle riaperture. La utility italiana invece si è dedicata attivamente alla pianificazione della transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, investendo in energie rinnovabili e allineando infrastrutture, strumenti e processi a un mondo che cambia.

ENEL SI È ADATTATA CON LA TECNOLOGIA


Tutto questo ha aiutato Enel nella crisi grazie a sofisticati sistemi informatici e di gestione della rete per adattarsi alle sfide dell’energia solare ed eolica, tipicamente intermittenti, sviluppando un’infrastruttura di misurazione e gestione della domanda in tempo reale. Oggi Enel può così gestire in remoto gran parte delle operazioni di trasmissione e distribuzione, senza mettere a rischio migliaia di lavoratori “essenziali” per operare manualmente la rete, leggere i contatori e contattare i clienti. Inoltre, i sistemi adottati da Enel per il monitoraggio dei clienti ha permesso all’azienda di identificare gli utenti in difficoltà a pagare le bollette intervenendo proattivamente.

IMPATTO DIRETTO SULLA REDDITIVITÀ


Michelle Dunstan sottolinea che questi comportamenti hanno spesso un impatto diretto sulla redditività e sulla performance azionaria, e forse per questo i titoli con punteggi ESG elevati hanno sovraperformato durante la fase correzione causata dal coronavirus. Ma trovare aziende leader ESG è impegnativo, perché spesso i rating sono retrospettivi e non tengono conto di cambiamenti futuri. Per questo gli investitori possono essere aiutati da un modello di ricerca integrato, che richiede diversi ingredienti: visione a lungo termine, approccio globale, confronto attivo con i manager. Anche un nuovo approccio ai dati può aiutare a analizzare complesse filiere produttive.

LANCIATO NUOVO FONDO OBBLIGAZIONARIO


Nell'ambito della sua strategia per gli investimenti sostenibili, AB ha recentemente lanciato un nuovo fondo obbligazionario, il Sustainable Global Thematic Credit Portfolio, che investirà esclusivamente in temi collegati agli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu con una preferenza per le obbligazioni societarie. Le obbligazioni in portafoglio saranno comprese tra 75 e 125, con una preferenza per i titoli emessi da società con il 20% minimo in green bond. Tutte le posizioni saranno allineate agli Obiettivi di sviluppo sostenibile e si focalizzeranno su tre temi: clima, salute e legittimazione.
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