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Perché le strategie ESG sono adatte a sfruttare i macrotrend

Per Jens Peers di Mirova US (affiliata Natixis) le tendenze a lungo termine continueranno a guidare le performance dell’economia e dei mercati finanziari. E le strategie ESG sono in prima fila per partecipare a questo trend

di Leo Campagna 9 Luglio 2020 16:17
financialounge -  ESG Jens Peers macrotrend Mirova

Una delle lezioni apprese nel corso di questa crisi scatenata dalla pandemia da Covid-19, è che le tendenze a lungo termine, dalle evoluzioni tecnologiche a quelle demografiche, dalla transizione ambientale alla governance aziendale, continueranno a guidare le performance dell’economia e dei mercati finanziari. E le strategie ESG sono in pole position per partecipare a questo trend.

CONTRIBUIRE A CREARE UN FUTURO SOSTENIBILE A LUNGO TERMINE


“Riteniamo davvero importante costruire il portafoglio con esposizioni che possano contribuire a creare un futuro sostenibile a lungo termine. E’ la ragione per la quale investiamo unicamente nelle società che hanno i prodotti e i servizi idonei per beneficiare di queste importanti tendenze a lungo termine, che non assumono rischi in modo irresponsabile e che sono ben gestite”, fa sapere Jens Peers, CEO e Chief Investment Officer di Mirova US (affiliata Natixis).

DURANTE LA CRISI AFFLUSSI DI CAPITALE VERSO MOLTE STRATEGIE ESG


Non è sfuggito agli osservatori più attenti il fatto che, durante questa crisi, mentre molte strategie ESG hanno beneficiato di afflussi di capitali, quelle non ESG hanno subito mediamente dei deflussi. Una spiegazione è che la maggior parte delle strategie ESG presenta una limitata esposizione in alcuni settori che sono stati particolarmente penalizzati dalla crisi del coronavirus, come i combustibili fossili, il trasporto aereo, il turismo e la finanza. D'altro canto, si è rivelato premiante per gli investitori il posizionamento nel settore sanitario e nei titoli delle società con livelli di indebitamento più contenuti rispetto alla media di mercato.

UN’ACCELERAZIONE DELLA DIGITALIZZAZIONE


Secondo Peers, guardando ad una futura potenziale ripresa o normalizzazione, occorrerà ancora adattarsi all'urbanizzazione e investire in soluzioni per i cambiamenti climatici. Vedremo inoltre anche un'accelerazione della digitalizzazione dell’economia dal momento che durante la fase del lockdown si è diffuso l’utilizzo delle video conferenze e dello smart working nonché l’abitudine e a fare acquisti online: un numero crescente di aziende è ora orientata a favore di queste modalità operative.

SARÀ RIVISTA LA CATENA DI DISTRIBUZIONE DELLE FORNITURE


Al contempo sarà rivista la catena di distribuzione delle forniture, la cui gestione acquisirà un aspetto cruciale. Wuhan, la città dalla quale si è diffuso il Covid-19, è il centro di produzione globale per molti settori differenti, dove si producono fra l’altro molti componenti di base per il comparto dell’auto e per l'industria farmaceutica. “Il modello di centralizzazione di tutti i comparti di produzione in una città specifica espone l’azienda al rischio di interruzioni significative nella catena di fornitura. In futuro, risulteranno sempre più avvantaggiate le compagnie che vantano reti di distribuzione o di approvvigionamento più ampie e dislocate in varie ubicazioni” conclude Peers.
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