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La raccolta pubblicitaria internet in Italia ha sorpassato quella della televisione
Secondo i dati AgCom nel 2019 la pubblicità online ha superato, per la prima volta, quella televisiva. Crisi nera per i quotidiani
7 Luglio 2020 17:38
Lo storico sorpasso è avvenuto: nel 2019 la raccolta pubblicitaria dei canali digitali ha superato quella televisiva. Il dato emerge dalla Relazione annuale 2020 dell’Autorità Garante nelle Comunicazioni, che ovviamente dedica ampio spazio agli effetti del coronavirus.
Secondo i dati raccolti dall’AgCom, nel 2019 la raccolta pubblicitaria complessiva in Italia è stata di 7.617 milioni di euro, leggermente in aumento rispetto ai 7.573 milioni dell’anno precedente. Ma la grande novità riguarda la distribuzione tra i canali di raccolta. Con una percentuale del 43,7, infatti, per la prima volta internet ha superato in Italia la raccolta televisiva, ferma al 41,4%.
I canali digitali coronano così una rincorsa – neanche troppo lunga – che solo nel 2015 li vedeva a circa la metà della raccolta pubblicitaria della televisione (26,7% contro 52,3%). Prosegue, secondo i dati AgCom, la lenta agonia della carta stampata, passata dal 13,2% del 2015 al 7,9% del 2019. Riesce a tenere meglio, invece, la radio che in cinque anni ha perso meno dell’1% della propria fetta, mantenendo una quota del 6,9% nel 2019.
Ma l’effetto del coronavirus porterà altri stravolgimenti sui dati 2020. La stessa AgCom, infatti, avverte che nonostante l’aumento generalizzato dell’audience sono è già andati in fumo un miliardo di euro di investimenti pubblicitari. La causa risiede nella minore disponibilità di spesa degli inserzionisti.
IL SORPASSO
Secondo i dati raccolti dall’AgCom, nel 2019 la raccolta pubblicitaria complessiva in Italia è stata di 7.617 milioni di euro, leggermente in aumento rispetto ai 7.573 milioni dell’anno precedente. Ma la grande novità riguarda la distribuzione tra i canali di raccolta. Con una percentuale del 43,7, infatti, per la prima volta internet ha superato in Italia la raccolta televisiva, ferma al 41,4%.
RINCORSA DURATA 5 ANNI
I canali digitali coronano così una rincorsa – neanche troppo lunga – che solo nel 2015 li vedeva a circa la metà della raccolta pubblicitaria della televisione (26,7% contro 52,3%). Prosegue, secondo i dati AgCom, la lenta agonia della carta stampata, passata dal 13,2% del 2015 al 7,9% del 2019. Riesce a tenere meglio, invece, la radio che in cinque anni ha perso meno dell’1% della propria fetta, mantenendo una quota del 6,9% nel 2019.
EFFETTO CORONAVIRUS
Ma l’effetto del coronavirus porterà altri stravolgimenti sui dati 2020. La stessa AgCom, infatti, avverte che nonostante l’aumento generalizzato dell’audience sono è già andati in fumo un miliardo di euro di investimenti pubblicitari. La causa risiede nella minore disponibilità di spesa degli inserzionisti.
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