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Antonio Bottillo

Investitori professionali Usa più ottimisti rispetto a quelli europei

Nel sondaggio di Natixis Investment Managers i professionisti della finanza svelano aspettative e punti critici per la seconda parte dell’anno

di Leo Campagna 16 Giugno 2020 15:22
financialounge -  Antonio Bottillo consulenti finanziari Investitori professionali Natixis Investment Managers Scenari sondaggio

Le aspettative di rendimento per il 2020 del mercato azionario dei professionisti della finanza, tra cui consulenti d'investimento, broker/dealer, gestori patrimoniali e pianificatori finanziari, indicano una limitata flessione durante l’anno, con una ripresa continua nel corso del secondo semestre. Le prospettive appaiono più ottimistiche negli Stati Uniti rispetto al resto del mondo, in particolare all’Asia, dove i professionisti finanziari prevedono perdite a due cifre per l'anno in corso.

UN SONDAGGIO SU 2.700 PROFESSIONISTI DELLA FINANZA


Sono queste, in estrema sintesi, le principali evidenze emerse dal sondaggio condotto, tra il 16 marzo e il 24 aprile di quest’anno, da Natixis su 2.700 professionisti della finanza in 16 Paesi, 300 dei quali negli Stati Uniti. Gli intervistati prevedono, a livello globale, che l’S&P 500 di Wall Street chiuda l’anno in flessione del 7% e l’indice MSCI world delle Borse mondiali finisca il 2020 a -7,3%: si tratta di aspettative di rendimento per quest’anno più simili ai modesti cali registrati nel 2018 rispetto all’andamento del 2008, quando l'S&P ripiegò del 37% e l'MSCI del 40,33%.

CONCENTRATI SULLA PROTEZIONE DEI PORTAFOGLI DEI CLIENTI


"Nel complesso i consulenti finanziari si dichiarano ottimisti per quanto riguarda la ripresa, alla luce dell’allentamento delle tensioni su scala globale e della graduale riapertura delle economie. Tuttavia, dal momento che prevedono una volatilità sostenuta, sono ancora concentrati sulla protezione dei portafogli dei clienti” dichiara Antonio Bottillo, Country Head ed Executive Managing Director per l'Italia di Natixis Investment Managers . Secondo l’esperto la crisi ha rappresentato la tempesta perfetta per chi tende ad assumere decisioni di investimento su base emotiva oltre a mettere a nudo i limiti delle strategie d’investimento passivo: non a caso, nell’attuale contesto, la larga maggioranza dei consulenti si sta orientando verso una gestione attiva.

LE PRINCIPALI FONTI DI PREOCCUPAZIONE


Un approccio giustificato anche dal fatto che la volatilità è, per il 69% degli intervistati su scala globale, una delle principali fonti di preoccupazione, seguita dai timori di recessione (67%), e dall'incertezza legata agli eventi geopolitici. Nel sondaggio emerge poi che il 67% dei consulenti finanziari ritiene che i singoli investitori non fossero preparati a una flessione di mercato, sospettando che abbiano dimenticato come la durata del bull market fosse senza precedenti e rappresentasse un’eccezione su base storica. Una situazione complicata dal fatto che, in generale, il 76% dei singoli investitori non riesce a comprendere la personale disponibilità al rischio, scoprendolo solo quando non si è manifestato.

UNA LEZIONE DI FINANZA COMPORTAMENTALE


"Gli investitori hanno potuto sperimentare una lezione di finanza comportamentale su come il rischio si presenti all’improvviso, con perdite reali e obiettivi mancati. I consulenti finanziari sono chiamati a mostrare il proprio valore dialogando con i clienti in termini realistici delle aspettative di rischio e di rendimento, aiutandoli a costruire portafogli resilienti e a tenere sotto controllo le emozioni durante le oscillazioni del mercato" specifica infine Dave Goodsell, Executive Director del Natixis' Center for Investor Insight.
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