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Dalla crisi coronavirus emerge la “S” degli investimenti sostenibili

Fidelity International sottolinea che le aziende con elevato rating ESG hanno sofferto meno delle altre le vendite da panico all’acme della crisi da pandemia a marzo, performando anche meglio dell’indice S&P 500

di Virgilio Chelli 19 Maggio 2020 14:31
financialounge -  anne richards daily news ESG Fidelity sostenibilità

Ogni crisi ha caratteristiche e driver unici, ma in tutte prevalgono sempre comportamenti comuni: i tempi delle decisioni e l’orizzonte degli investimenti si accorciano quando il mercato crolla, con gli operatori messi violentemente di fronte all’alternativa se lottare e tenere duro o prendere la via della fuga. Nel caso dell’ondata di vendite sui mercati indotta tra febbraio e marzo dall’esplosione della crisi da pandemia non è andato diversamente.

IL SELL OFF HA INDOTTO A CONCENTRARSI SULLA SOPRAVVIVENZA IMMEDIATA


In questa, come in altre occasioni in passato, gli investitori sono stati costretti a focalizzarsi su un problema di sopravvivenza immediata, sia quella delle aziende che a livello individuale e personale, nel momento in cui è emersa in tutta la sua chiarezza la severità della crisi da Covid-19 e soprattutto delle conseguenze del blocco delle attività economiche per contenere il contagio.

MA ALCUNE HANNO TENUTO MEGLIO E HANNO IN COMUNE LA "S" DI SOSTENIBILITÀ


Ma di fronte alla crisi che ha impattato il mercato, alcune imprese hanno reagito meglio, e altre peggio. Anne Richards, CEO, Fidelity International si sofferma sul comportamento delle prime, evidenziando come il fattore Sostenibilità abbia contribuito in modo importante.

CHI AVEVA INVESTITO IN ANTICIPO SU MODELLI DI BUSINESS SOSTENIBILI È STATO PREMIATO


Si tratta di quelle aziende che prima di altre hanno investito in anticipo e già prima della crisi, sulla sostenibilità dei propri modelli di business, focalizzandosi su come migliorare il welfare e la corporate governance dei propri stakeholder, secondo la ricetta sintetizzata dall’acronimo ESG, e che grazie a questo sono state in grado di performare generalmente meglio delle altre, come dimostrato dall’analisi dei dati relativi ai rating di sostenibilità proprietari di Fidelity.

UN PREMIO DI 2,8 PUNTI PERCENTUALI DI PERFORMANCE RISPETTO AL RESTO DEL MERCATO


Secondo questa misurazione, i prezzi azionari delle società con elevato rating Fidelity di sostenibilità, vale a dire quelli A o B, in media hanno ceduto meno dello S&P 500 tra il picco del 19 febbraio e i minimi del 26 marzo, mentre quelle con rating da C a E hanno subito perdite maggiori. In media, sulle 2.689 società a cui Fidelity ha assegnato il rating, a ogni grado della scala ESG proprietaria, ha corrisposto una performance di 2,8 punti percentuali superiore rispetto all’indice durante la fase di estrema volatilità.

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ANCHE SUL MERCATO OBBLIGAZIONARIO GLI EMITTENTI SOSTENIBILI SONO STATI PREMIATI


La stessa analisi applicata al reddito fisso non produce risultati diversi, con i titoli obbligazionari ESG che hanno performato meglio da inizio anno al 23 marzo. L’analisi, anche se basata su un arco di tempo limitato, indica che il selloff ha discriminato sulla base dell’attenzione delle aziende ai temi della sostenibilità, il che sostiene la visione della casa d’investimento secondo cui una gestione aziendale focalizzata sulla sostenibilità ha migliori chance di resistenza a un capovolgimento del mercato.

NEL LUNGO TERMINE, LA CRISI DA COVID-19 CAMBIERÀ LA NATURA STESSA DELL’INVESTIMENTO ESG


Allungando lo sguardo, Fidelity ritiene che la crisi prodotta dal Covid-19 porterà a cambiamenti sociali che andranno oltre l’attuale fase di volatilità, e che la natura stessa dell’investire sostenibile cambierà, con una maggiore focalizzazione su modelli di business e catene produttive sostenibili, e anche sull’approccio nei confronti di dipendenti, fornitori e clienti. Proprio nel momento più buio della crisi gli investimenti ESG hanno rappresentato la luce in fondo al tunnel.
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