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Certificates, soluzioni modellate sulle esigenze dell'investitore

Tramite i certificati d’investimento (certificates) è possibile sfruttare specifiche situazioni dei mercati finanziari all’interno di una vasta gamma di profili di rischio/rendimento. L’esempio di un Bonus Certificate

di Redazione 8 Maggio 2019 06:50

I certificati d’investimento (certificates) sono strumenti che incorporano in un unico prodotto una combinazione di contratti finanziari che riconoscono dei flussi di pagamento (cedole) in funzione di quanto specificato nell’apposito prospetto informativo. Sono infatti prodotti finanziari che prevedono un prospetto di quotazione su un listino approvato da Consob o da un'altra autorità europea: garantiscono, pertanto, la massima trasparenza.

MOLTEPLICI CARATTERISTICHE


Tra le molteplici componenti che li caratterizzano, la principale riguarda la direzionalità del sottostante che può consentire o un’esposizione al rialzo, oppure al ribasso o anche ad un mix delle due direzioni. Per quanto attiene invece alla distribuzione delle cedole, di solito la frequenza è mensile ma alcuni certificates prevedono coupon trimestrali, semestrali o annuali. In molti casi è previsto il rimborso anticipato del capitale all’investitore prima della scadenza con o senza un premio aggiuntivo. Un altro aspetto da valutare è quello relativo alla protezione del capitale investito che può essere completa, parziale oppure condizionata: a seconda dei casi, il sottoscrittore del certificates rinuncia a qualche premio o vantaggio durante la vita del certificato.

DIVERSE TIPOLOGIE DI CERTIFICATES


I provider di certificates hanno un’ampia possibilità nel combinare una o più delle differenti opzioni, e queste consente loro di predisporre prodotti sempre più innovativi, capaci di offrire soluzioni di investimento complementari a quelle classiche direzionali (attuabili tramite azioni, obbligazioni, fondi ed etf) e in grado di ottimizzare il profilo complessivo di rischio del portafoglio. Tra le tipologie di certificati d’investimento di maggiore successo quotate sul circuito SeDeX di Piazza Affari, si distinguono per esempio: i Benchmark, gli Equity Protection, i Discount, i Bonus certificates, gli Express e i certificates Airbag.

I BONUS CERTIFICATES


Per esempio, i Bonus Certificate sono indicati per gli investitori che prevedono che una specifica asset class, (oppure un indice, un titolo, un cambio valutario o una materia prima) mantenga nel periodo di vita del certificato un trading range ridotto, ovvero una quotazione delimitata tra una soglia superiore e una inferiore non molto distanti l’una dall’altra. Se tale condizione viene rispettata il sottoscrittore del certificates incassa un rendimento prefissato sul proprio investimento. Caratteristiche che rendono i Bonus Certificate particolarmente adatti per i risparmiatori inclini al mercato obbligazionario ma che, pur ricercando rendimenti più generosi rispetto a quelli del reddito fisso euro attualmente molto limitati, non si sentano ancora preparati ad investire direttamente nei più rischiosi mercati azionari.

Certificates, crescita record in fuga dal rischio


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UN ESEMPIO PRATICO


Ecco un esempio di un Bonus Cap Certificate della durata di un anno con bonus finale del 20% sul titolo AZ, il cui prezzo di riferimento (strike) sia a 10 euro, con una barriera a 7,5 euro (ovvero 75% del prezzo iniziale) e un Cap a 12 euro (ovvero 120% rispetto allo strike). Un certificate del genere è adatto a un investitore che ritenga che le valutazioni del titolo AZ nei prossimi 12 mesi non scendano mai sotto i 7,5 euro e non superino mai i 12 euro: se così fosse, con entrambe le condizioni soddisfatte, l’investitore incasserebbe dopo un anno 120 euro a fronte di 100 euro investiti. Sempre 120 euro sarebbero liquidati anche se alla scadenza dei 12 mesi il titolo AZ dovesse superare il CAP (per esempio chiudendo a 13,5 euro): in questo caso, tuttavia, il possessore del certificate avrebbe incassato meno (120 euro ogni 100 investiti) rispetto all’investimento diretto nel titolo (135 euro). Ma, nel caso in cui il titolo AZ fosse scivolato sotto i 7,5 euro in qualunque momento nei 12 mesi di durata del contratto, il certificato rimborserà quanto l’azione a scadenza e non restituirà alcun bonus, esponendo l’investitore del certificato a perdite senza protezione.
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