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Idee di investimento – Azioni – 5 novembre 2018

Dopo la severa correzione di ottobre, le Borse sembrano esprimere valutazioni meno care. Emergono opportunità sia a livello settoriale e sia nelle small cap USA.

5 Novembre 2018 08:54

ECONOMIA NELLA FASE FINALE DEL CICLO


L’articolata premessa che Joachim Fels, Global Economic Advisor di PIMCO, sviluppa nell’articolo Ottobre rosso in archivio, ma non è in arrivo un grande orso portano l’esperto a non credere che l’ottobre rosso stia segnalando l’arrivo di un mercato Orso (ribassista) importante, ma piuttosto che questo tipo di volatilità sia fisiologica in questa fase del ciclo, e potrebbe dimostrarsi una salutare correzione che potrebbe perfino aiutare a prolungare l’attuale fase di espansione. Come già sottolineato nell’ultimo Outlook dalla stessa PIMCO, chiari segnali indicano che l’economia globale è entrata nella fase finale del ciclo, con la crescita che rallenta, l’inflazione che rialza la testa e il ritorno dell’investimento che si fa più volatile e disperso. Gli ultimi sviluppi di mercato sono coerenti con questa lettura. Ma, osserva Fels, un ciclo maturo non vuol dire un ciclo finito, e probabilmente quella a cui stiamo assistendo è la fase iniziale della parte finale del ciclo.

VALUTAZIONI AZIONARIE ATTRAENTI


Anche gli esperti di Euromobiliare Sgr nell’articolo Valutazioni interessanti per gli azionari. Possibile recessione permettendo si focalizzano sulle attuali valutazioni azionarie. Un approfondimento che parte dalla velocità con la quale gli indici di Borsa sono scesi rispetto alla revisione delle stime dei profitti societari: una rapidità che ha riportato i multipli di mercato ai livelli del 2015. “Il mercato sembra quindi prefigurare un forte rallentamento della crescita economica che ritroviamo anche a livello settoriale dove i titoli difensivi mostrano un miglior andamento rispetto ai ciclici e ai tecnologici” specificano gli esperti di Euromobiliare Sgr. Secondo i quali, se si esclude l’arrivo di una recessione, si tratterebbe di valutazioni (in base al rapporto prezzo/utili) interessanti. Ovviamente, se invece, nelle prossime settimane, i dati micro e macro economici evidenziassero un effettivo deterioramento dello scenario di fondo, l’attuale correzione potrebbe proseguire.

I SETTORI PER RAFFORZARE LA RESILIENZA DEI PORTAFOGLI


Richard Turnill, BlackRock’s Global Chief Investment Strategist, dal canto suo, continua a suggerire di implementare una maggiore resilienza ai portafogli azionari tramite esposizioni verso società di qualità. “Il nostro scenario base prevede che una solida crescita globale possa sostenere i profitti delle aziende. Tuttavia i rischi sono aumentati, a cominciare dalle tensioni geopolitiche e dalle politiche fiscali e monetarie meno stimolanti che amplificano l’incertezza economica e le preoccupazioni degli investitori” puntualizza nell’articolo Tech e healthcare per rafforzare la resilienza dei portafogli azionari l’esperto. Turnill, proprio per questo, suggerisce di privilegiare le società di qualità, in particolare quelle con bilanci solidi e robuste prospettive di guadagno. Molte delle quali sono quotate negli Stati Uniti e rientrano in larga parte nei settori della tecnologia e dell’healthcare. Le conclusioni operative a cui giunge l’esperto partono, come accennato sopra, dalla constatazione che la recente debolezza del mercato azionario statunitense non sia un riflesso degli utili correnti quanto piuttosto dell’incertezza che circonda la sostenibilità di robusti guadagni anche nel 2019 e negli anni successivi, alla luce della crescente preoccupazione per i conflitti commerciali e il loro impatto sulle catene di approvvigionamento globale.

LE RAGIONI SPECIFICHE A FAVORE DELLE SMALL CAP


Intanto, attraverso lo studio della storia dei mercati azionari statunitensi, Columbia Threadneedle Investments ha notato che quando i tassi dei Treasury aumentano le small cap tendono a fare meglio delle large cap. “Abbiamo individuato una correlazione tra periodi di rialzo dei tassi d’interesse e extrarendimento delle aziende USA a bassa capitalizzazione rispetto a quelle di maggiori dimensioni di mercato” rivela, nell’articolo Azionario USA, forse è davvero iniziato il momento delle small cap, Nicolas Janvier, gestore azionario USA di Columbia Threadneedle Investments. Il suo riferimento è, per esempio, al periodo che va dai primi anni Sessanta ai primi anni Ottanta: in un contesto in cui i tassi d’interesse tendevano a crescere, le small cap statunitensi registravano una perfomance del 13% annuo rispetto al 7,6% dell’indice S&P 500. Viceversa, nei successivi  20 anni quando, a fronte di tassi in contrazione, l’indice S&P 500 mostrava un rendimento annuo vicino al 17%, di quattro punti superiore a quello dell’indice delle società a bassa capitalizzazione. Al di là delle evidenze statistiche, esistono ragioni specifiche che giustificano la migliore predisposizione delle small cap in un ambiente come quello attuale di tassi in tendenziale rialzo.

BUONE OPPORTUNITÀ IN BRASILE E MESSICO


Infine, uno sguardo ai mercati emergenti. Secondo Tim Love, responsabile strategie azionarie Paesi Emergenti di GAM Investments, in questo contesto l’approccio da adottare deve essere rigoroso e coerente per riuscire a individuare i titoli di qualità. Società che abbiano un merito di credito investment grade (possibilmente nella parte alta del rating), dimostrino l’attitudine a generare flussi di cassa positivi e che abbiano un prezzo di acquisto non eccessivo, altrimenti meglio aspettarne una correzione. La risultante di questo approccio indirizza le scelte, in questo momento, soprattutto in Messico e Brasile. “Il primo, tra dicembre e gennaio, ha sofferto in maniera sproporzionata la fase precedente la nomina del nuovo Presidente mentre il paese sudamericano ha risentito in maniera eccessiva degli scandali legati alla corruzione (ad esempio il caso Car Wash) e la campagna elettorale per le elezioni presidenziali” spiega nell’articolo Mercati emergenti, Messico e Brasile sono ora buone occasioni di acquisto Tim Love. Per il quale, alle attuali valutazioni di mercato, sia il Messico che il Brasile offrono all’interno dei propri listini diverse buone opportunità di acquisto. Sempre Tim Love individua poi nelle A-shares, le azioni di aziende cinesi quotate sul listino di Shanghai, un altro segmento con valutazioni molto convenienti, sia rispetto alla loro media storica e sia se confrontate con quelle dei mercati sviluppati.
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