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Angelo Deiana

Deiana:“L’Italia è un paese ricco, nascosto e seduto. Ripartiamo dalle cose semplici”

Angelo Deiana, presidente di Confassociazioni e ANPIB, analizza la fase economica italiana e il quadro generale dei mercati: “Non esiste una soluzione risolutiva per questa fase”

17 Luglio 2018 11:29
financialounge -  Angelo Deiana ANPIB Confassociazioni Fondconfassociazioni

Italia anello debole dell’Eurozona? Angelo Deiana, presidente di Confassociazioni (Confederazione Associazioni Professionali) e di ANPIB (Associazione Nazionale Private & Investment Bankers), non è di questo avviso. A margine dell’evento di presentazione di Fondconfassociazioni, l’organizzazione di solidarietà e aiuto per i professionisti italiani, giovani e svantaggiati (in programma mercoledì 18 luglio a Roma), gli abbiamo rivolto alcune domande per cercare di capire il momento dei mercati globali e dell’Italia in particolare.

FASE COMPLESSA


Visto il periodo dell’anno, non si poteva non partire dall’outlook per il secondo semestre del 2018: “Sarà una seconda parte dell’anno molto complessa – spiega Deiana – perché ai fattori di incertezza già noti, come le avvisaglie di guerra commerciale e le tensioni nell’Eurozona, andranno ad aggiungersi la fine del Quantitative Easing di altre importanti banche centrali come BCE, Bank of England e Bank of Japan”. Secondo il presidente di ANPIB, il posizionamento sul breve termine è complicato perché “i rapporti prezzo/utili (p/e) sono ancora molto alti nonostante la correzione”.

NON ESISTE UNA SOLUZIONE RISOLUTIVA


Se l’azionario si conferma attrativo seppur rischioso, anche sul fronte obbligazionario è l’incertezza a farla da padrone. “Non esiste una killer application, una soluzione risolutiva: in questa fase più che mai è necessaria una diversificazione adeguata – afferma Deiana – che, guardando ai fondamentali, permetta di distribuire il rischio adeguatamente e cercare un extrarendimento su una piccola parte dell’investimento. Soprattutto è necessario affidarsi a dei professionisti in grado di minimizzare il rischio complessivo dell’investimento ma, allo stesso tempo, capaci di non precludersi occasioni di rendimento”.

LA FAKE DELL’ITALIA POVERA


Per gli investimenti, dunque, non esiste una bacchetta magica. Così come non esiste per l’Italia. Anche se Angelo Deiana, autore del libro “Rilanciare l’Italia facendo cose semplici”, ha numerose idee in merito. “Per prima cosa – spiega – bisogna uscire dall’equivoco che l’Italia sia un paese povero: come è possibile se, con 10mila miliardi di euro di ricchezza privata, di cui il 60% circa in beni immobili, siamo al terzo posto nel mondo?”. La verità, secondo il presidente di Confassociazioni, è che l’Italia è un paese “ricco, nascosto e seduto” con una gran parte di ricchezza immobilizzata dalla paura di dover affrontare crisi improvvise. Una prudenza che accomuna i ricchi (“che evitano grandi investimenti”) e la classe media, spaventata dall’ultima crisi che “preferisce tagliare qualunque spesa possibile pur di continuare a pagare il mutuo in essere della propria casa”.

LIQUIDITA’ DAGLI IMMOBILI


E allora, tra le “cose semplici” proposte da Angelo Deiana, quella forse più utile a “ricostruire la fiducia del paese” riguarda proprio gli immobili. Come? Istituendo un fondo, sostenuto anche dalla Cassa Depositi e Prestiti, che compri la nuda proprietà delle prime e uniche case degli over 45 italiani. “Il proprietario rimane conduttore – spiega Deiana – e poi, in fase di passaggio, saranno gli eredi a decidere se riscattare l’immobile. Il fondo in questione raccoglierebbe adesioni da investitori internazionali che al momento non trovano sbocchi adeguati. Sarebbe un modo per immettere liquidità nel sistema sfruttando un bene che attualmente non produce ricchezza, come gli immobili. Ma si tratta di una misura da statista, con un orizzonte di lungo termine proiettato a riconquistare la fiducia del paese”.

LA FILOSOFIA DEL CONVALESCENTE


Un’altra delle cose semplici proposte da Deiana è un condono tombale sui contanti, anche in questo caso per rimettere in circolo una liquidità non sfruttata: “Una misura probabilmente impopolare, ma l’unica per far tornare in circolo quella parte di ricchezza”. O ancora aumentare la percentuale delle spese detraibili sopra la quota dell’IVA perché “finché si può detrarre il 19% e l’IVA è al 22% converrà sempre pagare in nero”. Ma, soprattutto, Angelo Deiana consiglia per l’Italia l’approccio di un convalescente: “Se sei stato male e ti stai riprendendo, non vai a fare subito i 100 metri. Bisogna partire dalle cose più semplici e realizzabili, bisogna muovere i primi passi”.

 

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