Elezioni tedesche, tempi più difficili per l’Europa

Sono due, soprattutto, le implicazioni che Christophe Bernard - Chief Strategist Vontobel Asset Management - delinea dopo l’esito delle elezioni in Germania di ieri. Una di carattere squisitamente politico-sociale e la seconda sui mercati finanziari.

“L’incertezza sul prossimo governo tedesco, e in particolare sulla sua posizione su una possibile ulteriore integrazione europea, potrebbe pesare sull'euro. Inoltre, si potrebbe allargare lo spread tra il Bund e i titoli di Stato dei pesi periferici europei. Tuttavia, ci aspettiamo che l'impatto sia abbastanza contenuto” specifica Christophe Bernard, per il quale il risultato di queste consultazioni deve servire da promemoria per i partiti europei chiamati ad affrontare le paure dei popoli, in continuo aumento, in materia di integrazione e migrazione dell'UE.

Il prossimo indicatore di sentiment sarà quello delle elezioni in Austria a metà ottobre sebbene l'attenzione principale sarà rivolta alle prossime elezioni italiane che si svolgeranno entro maggio 2018. Lo strategist, a questo proposito, sottolinea la sua ferma convinzione che saranno da monitorare attentamente tutte le evoluzioni riguardanti le tendenze populiste in Europa.

“La forte affermazione del partito anti-Ue e anti-immigrazione Alternative für Deutschland (AfD) dovrebbe rinvigorire il morale delle forze populiste che sembravano essere state messe all’angolo dopo le elezioni presidenziali francesi. Il rinnovo della forte partnership dei due paesi più grandi dell'UE (Germania e Francia), potrebbe essere rimesso ora in discussione” puntualizza Christophe Bernard, secondo il quale se i populisti continuassero a guadagnare consensi, ad esempio nelle elezioni generali dell'Austria, i movimenti anti-UE e anti-euro in Italia potrebbero beneficiarne alle prossime elezioni politiche.